Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

L’insostenibile pesantezza di Pierluigi in tv

Attenzione: qualcuno dovrebbe spiegare a Pierluigi Bersani che in televisione non funziona. Basterebbe l’ultima esibizione ad Annozero, per dimostrare che il segretario del Partito Democratico ha urgente bisogno di un consulente televisivo, oppure – in mancanza d’altro – almeno di rivedersi le cassette per capire da se quello che non va.
Il segretario del Pd, infatti, ha alcuni difetti fatali per chiunque voglia comunicare sul piccolo schermo. 1) Raramente finisce mai un discorso con un punto. 2) Quasi sempre gioca di rimessa. 3) Ha molto spesso un modulo di comunicazione non positivo, tendenzialmente recriminatorio: “Vabbè….”, “Maddài….”. “Mavalà….”. Anche nel programma di Santoro, confrontandosi con Giulio Tremonti, si esibiva nel suo numero preferito: “Poi te lo spiego….”. Bersani sembra spesso inutilmente sicuro di se: annuncia chiarimenti, cifre, numeri, dimostrazioni che però – a quanto pare – una forza fatale gli impedisce di esibire. Forse se ne dimentica. Oppure divaga. Esempio: Marco Travaglio parla degli arbitrati aboliti dal governo dell’Unione? Tremonti ribatte che dice cose inesatte? Bersani allunga il braccio, indica Travaglio e bofonchia: “EEEhhh…”. Probabilmente voleva dire: ha ragione lui. E a casa ci si interroga: voleva dire “Eh…sì”? Eh…no”? Forse solo “Eehhh…”. Qualcuno dovrebbe spiegargli che in televisione non ci si deve compiacere dell’idea di aver comunicato, ma si dovrebbe comunicare. Primo problema: anche quando dice cose giuste (vedi discorso sugli insegnanti) Bersani ha in mente il modulo del comizio: in pratica, si ascolta parlare e per questo si dilunga. Così viene sempre tagliato. In tv è il peggio che si possa fare.
A rendere serio l’allarme, poi, non c’è solo la devastante performance di San Remo (dove il segretario si fece tacitare da un coro di contestazione di signore impellicciate), ma anche le ultime mosse dei suoi fedelissimi. L’ex ministro, all’inizio della corsa per la segreteria aveva esordito spiegando che non avrebbe mai chiesto di fare il leader di tutta la coalizione (al punto che Dario Francreschini ne faceva una argomentazione congressuale contro di lui). Bene, pensammo, servono leader che hanno il senso dei propri limiti. Poi, però, deve aver cominciato a cambiare idea, forse ci ha preso gusto, forse si è convinto di poter essere il front ma che non è e non sarà mai. “E’ inadeguato”, ha detto Carlo De Benedetti. Ma Bersani non sembra cogliere: prima ha spiegato che è contrario alle primarie di coalizione (dopo Puglia non avevamo dubbi), evidentemente per evitare incomodi e rivali. E poi ha fatto lanciare dal vice che si è scelto, Enrico Letta (un altro comunicatore caldo ed efficace), la propria candidatura a leader: “Il prossimo candidato premier deve essere Bersani” (che sorpresa). In rapida sequenza anche la presidente del partito da lui nominata, Rosi Bindi, e altri sottopanza minori hanno sostenuto la proposta. A tre anni dalle elezioni, non c’è che dire.
Quando vedi Bersani in tv capisci subito che non si riguarda mai, e che quelli che ha intorno probabilmente gli dicono tutti cose del tipo: “Sei andato benissimo”. Lui stesso, una volta disse: “Vado bene come sono”. Ovvero, una frase al confine fra l’eccesso di modestia e quello di presunzione. Per dire: come viene viene, lui non ci studia troppo sopra. Sta di fatto che, l’unica volta che si giocava veramente qualcosa, ai tempi delle primarie per la segreteria, si oppose strenuamente ai duelli televisivi con i suoi due sfidanti. Come dargli torto? Null’unico confronto concesso – quello mandato in onda quasi clandestinamente, sul canaletto digitale del partito, Youdem Tv – arrivò terzo su tre, nettamente meno efficace di Franceschini e di Marino. Bersani ha alcuni difetti che sul piccolo schermo sono quasi sempre fatali. Ha una carburazione lenta, gli manca la battuta pronta, bofonchia invece di sillabare. Non è mai incisivo. E poi – problema drammatico – non sa come stare davanti alla telecamera. In televisione, di solito, puoi fare tre cose: guardare il conduttore, o gli ascoltatori (ovvero la telecamera) o il tuo interlocutore. Alternando sensatamente questi tre obiettivi focali si ha – di solito una buona riuscita – Fateci caso: ogni volta lui riesce a non direzionare il suo sguardo su nessuno di questi bersagli. Spesso guarda per aria, o di lato, o non si sa dove. Oppure in basso, sul pavimento dello studio, che è decisamente la cosa peggiore che si possa fare, l’atteggiamento remissivo per eccellenza. Risultato: non conquista mai l’ascolto di chi è dall’altra parte dello schermo. Il segretario del Pd ha un’altra particolarità. Quando parla il suo avversario, o interlocutore, si mette le mani nei capelli. Essendo un accessorio di cui è sprovvisto, non è la migliore trovata. Ma il linguaggio del corpo ha delle regole. Se ti metti le mani nei capelli, stai preparandoti a dire qualcosa di abnorme. Lui, però, non lo fa. Forse anche in questo caso se ne scorda. A Sanremo, mentre lo fischiavano, provò a dire qualcosa, frasi ficcanti del tipo “Occorre mettersi intorno ad un tavolo…”. Poi cedette ai fischi, e tornò a sedersi, di nuovo bofonchiando: “Mi avevate invitato voi…”. Di nuovo il solito difetto: non comunica, recrimina. Il che lascia presumere che, dopo aver letto questo articolo, dirà: “Mavalà….”. Non sarà anche per questo che il Pd è inchiodato al 27% nei sondaggi?

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14 risposte a “L’insostenibile pesantezza di Pierluigi in tv”

  1. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Sì, devo proprio dirlo, io che odio il marketing ed ogni affabulazione. Ma Bersani è indiscutibilmente ed inoppugnabilmente una vera, clamorosa, assoluta, inguaribile PIPPA in fatto di comunicazione. A volte sembra addirittura voler dare ragione all’avversario e chiederne la pietà. E dire che vincere contro uno come Tremonti non sarebbe neanche difficile, considerando quel modo ridicolo di parlare che ha. Ah, che amarezza…

  2. Avatar cosmop
    cosmop

    Ma io non sarei cosi’ duro con Bersani.
    Probabilmente non è molto televisivo però riesce a ad essere piu credibile ed ispirare fiducia di tanti venditori di pentole del pdl che avranno dietro di loro interi battaglioni di esperti in marketing.

  3. Avatar Alberto Crespi

    ma vai a scrivere ste cose TV Sorrisi e Canzoni.Fatti assumere da Signorini .Vorrei sapere chi ti ha assunto al ‘IL fatto quotidiano’ ?

  4. Avatar Luca Telese

    Che bel referendum: uno favorevole, uno incerto, e uno avvelenato, contro questo articolo.
    Ovviamente ha ragione Alessandro. E Alberto vsa fuori pista, perché gli scatta il difetto fatale che ha avvelenato un pezzo della base di sinistra in questi anni: non disturbare il manovratore. Invece io lo disturbo eccome. Se non altro perché chiunque si rende conto che finché l’opposizione la fanno (per modo di dire) i cadaveri del vecchio apparato, Berlusconi continuerà a vincere per altri mille anni. Non per nulla, quando ha incontrato Bersani al Quirinale (io c’ero) lo ha persino preso per culo: “Sei fantastico…”. Sì, come no. Una garanzia.

  5. Avatar Marco
    Marco

    bravo LUCA. purtroppo hai ragione da vendere.
    Sembra sempre che Bersani stia per dire delle grandi verità, la risposta vincente, il colpo di teatro definitivo e invece poi si affloscia tutto su se stesso, finendo con sorrisetti, ringhietti
    e gesticolando.poi giovedì continuava a mordicchiarsi le mani. ma che ci aveva ?
    e comunque siamo sempre li, con questi non si vince …aveva ragione il caro Nanni.
    che facciamo aspettiamo Renzi ? o Civati ? nonzo diceva il turco in barchetta…

  6. Avatar Michele renzulli
    Michele renzulli

    Bersani, uomo preparatissimo e competente. Ho seguiro l’ultima trasmissione di annozero, pur ammettendone lievii ” difetti ” a mio parere e come al solito, è stato bravo Tremonti a non far parlare Bersani, ad interromperlo. Questa è una tattica di tutta la destra, come succede alche a Ballarò. Non si discute la bravura e la capacità di Santoro, ma dovrebbe vietare ed interrompere qualsiasi accavallamento di voci.
    Michele renzulli

  7. Avatar vitina
    vitina

    Caro Telese, condivido appieno la tua analisi. Tuttavia, ritengo che il vero punto debole, per non dire la colpa, di Bersani e in generale di tutta la dirigenza PD, quello che concorre più di tutto il resto ad inchiodare il partito a un risultato elettorale insufficiente, sia un altro.
    Quando Santoro, con deliberata perfidia e una strizzatina d’occhio ai triumviri del governo Berlusconi (Tremonti, Sacconi, Brunetta), ha spostato il programma sulla questione Telecom e quindi sugli effetti attuali delle politiche e metodiche di liberalizzazioni operate dal centrosinistra molti anni fa, Bersani ha fatto ciò che sempre fa il PD quando viene chiamato a rispondere pubblicamente dei propri errori, della propria corresponsabilità nel disastro italiano degli ultimi venti anni, delle proprie connivenze e convenienze: NON HA FATTO AUTOCRITICA, NON HA AMMESSO NIENTE, NON HA DENUNCIATO LE SUE COLPE, NON HA DETTO LE FATIDICHE PAROLE: “Sì, E’ VERO, ABBIAMO SBAGLIATO MA…”. Come se noi che stavamo lì a guardarlo e ad ascoltarlo fossimo soltanto degli utili idioti, dei poveri imbecilli ignari di tutto ai quali si poteva ancora una volta ammannire la ben nota favoletta “Noisiamougualimasiamodiversiètuttacolpadisilvioberlusconi”.
    Ma come? Chiedi e pretendi da Tremonti che dica lì davanti a te e a milioni di telespettatori ed elettori, in televisione, da Santoro, la verità e soltanto la verità e che ammetta tutti gli strafalcioni commessi negli ultimi due anni e poi quando tocca a te, ti sottrai, farfugli, nascondi la mano, fai distinguo incomprensibili, cambi discorso, menti sapendo di mentire a chi la verità la conosce e la riconosce da anni ed è per questo che non vi vota più!!!
    Caro Telese, magari fosse solo questione di qualche capello di più in testa o di una migliore strategia comunicativa, qui si tratta ormai della verità, della pura e semplice verità, quella che invece si omette, che non si ammette, che si tace, che si dissimula, che si nasconde come la polvere sotto il tappeto. Come se fossimo tutti coglioni!
    V

  8. Avatar Julian Coalbello
    Julian Coalbello

    Che Bersani sia poco comunicativo è indubbio. Che per questo il PD sia al 27 per cento mi sembra invece parecchio opinabile. La comunicazione non è tutto,è importante, ma la gestione Veltroni è la prova storica delle difficoltà che la focalizzazione sull’elemento mediatico comporta. Bersani ha vinto il congresso proponendo di costruire un’alternativa fattuale e politica alla destra. Il suo operato dovrà essere valutato su questo dato. Le uscite dei vari esponenti sulle candidature da fare tra tre anni sono effettivamente criticabili. Basta rendersi conto però che la questione non è un’ esclusiva dei Bersaniani, ma che anzi, per molti versi questa dinamica viene innescata da molti fronti sia interni che esterni, penso ai deliri di Veltroni e di Area Democratica, e alle iniziative personalistiche di Vendola, padrone politico delle proprie “fabbriche”, fino a Zingaretti, e alla partita sul comune di Roma. Quello che non capisco in realtà, da giovane democratico, è perchè, in questo gran parlare di sacrifici e manovre, nessuno, dico nessuno, abbia avuto l’idea, a dire il vero abbastanza banale, di ricordare agli italiani che l’attuale governo è lo stesso che un anno fa, o poco più, buttava via vagonate di soldi pubblici nell’affare Alitalia e si divertiva a spostare i G8 in giro per l’Italia in ossequio a quella stessa cultura mediatica che sembra averci preso al petto e strappato il cuore, la passione e l’intelletto. Cominciamo a lavorare per riaffermare il diritto ad un reddito per le nuove generazioni, impegnamoci a proporre una nuova idea di gestione e interpretazione della globalizzazione, difendiamo il nostro stato sociale e i diritti minimi di ciascuno di noi, che ci spettano come cittadini italiani ed europei. La comunicazione nascerà da se, e se non passa per quelle che ci sono, troverà altre forme, nuove strade. E su questo si affermerà una nuova classe dirigente che avrà il compito e la missione di cambiare le cose in meglio, e non di rispondere a santoro, travaglio o berlusconi. Per lo meno, io la penso così.
    Buon lavoro, Julian

  9. Avatar luca v.
    luca v.

    Il problema di Bersani (che e’ poi lo stesso di Fassino, Franceschini, Veltroni) e’ che non ha mai nulla da dire di incisivo e anche se ce l’avesse mancherebbe der carisma per renderlo rilevante. Da una parte abbiamo il grande affabulatore e la grancassa delle televisioni asservite. Dall’altra una legione di balbuzienti senza media e senza audiernce. La tragedia dell’Italia e’ tutta qui

  10. Avatar Marco B.
    Marco B.

    @salsicciottodellinformazionefilopiddì(oggi critico con l’atteggiamento nella comunicazione del suo lìder)alias Luca Telese

    salsicciotto que pasa?! Il bersanetor se la cava meglio con le coop gli inceneritori qualche firma e decretino(per de-cretini)su farmaci da banco e grande distribuzioni ma incespica abbondantemente quando deve fare il lìder?! Ecchecaspita .. sai che mi spiace quando devo dire: l’avevo detto che correvate con l’ennesimo somaro il gran prix d’Amerique!! ma niente .. Grillo non era idoneo perchè dice le parolacce .. allora tenetevi Uolter il perdente(per definizione), Pierino il Fessino(fisso in parlamento da 30 anni) e pure boccone del prete .. ah dimenticavo: il Piddì(meno L)è ROBA dello skipper baffino … bersanetor è solo una comparsa che gli hanno detto di fare il primattore .. e TU lo sai, eh salsicciotto?!

  11. Avatar Tiziano
    Tiziano

    TUTTI quelli del PDL hanno dietro suggeritori per tutti gli aspetti della comunicazione:
    – archivio delle cose private degli avversari per poterli imbarazzare
    – come attaccare sul piano personale (e ne hanno fatto esperienza direttamente Floris, e il sondaggista Pagnoncelli)
    – come pararsi il culo mentendo (come ha fatto Lupi, leggendo Spagna dove c’era scritto Slovenia…inquadrato)
    – come fingersi d’accordo “ringrazio per la domanda, che mi dà l’opportunità per…” …poi pugnalare alle spalle!!!

    E purtroppo il telespettatore non capisce questi aspetti della comunicazione e la sua psiche viene trascinata dalla forza della frase e dall’imbarazzo/silenzio dell’altro.
    E così crede alle spudorate menzogne di beceri politicanti e ai messaggi subliminali delle pubblicità.

    La sinistra, sprovveduta, viene a questi incontri senza neppure prepararsi…

    Bisogna capire e bloccare queste aggressioni e portare prove per smontare le bugie ! ! !

  12. Avatar lucia
    lucia

    Finalmente qualcuno lo dice…..lo penso da sempre…..Bersani non si capisce se arriva in tv impreparato o se proprio non ne capisce niente! Possibile che questa sinistra non riesca a esprimere qualcuno migliore di questo?
    Dove sono le persone in gamba di questo paese? Non posso credere che anche a destra ci siano questi ignoranti e queste calendariste a fare le ministre! E che diamine!

  13. Avatar Marcello
    Marcello

    La puntata di Anno Zero, a meno di essere talmente tifosi da aver visto un altro programma, per Bersani è stato un massacro. Si è fatto letteralmente irridere da Tremonti e francamente è intollerabile che il segretario del maggior partito d’opposizione si faccia offendere e prendere in giro da un personaggio del genere senza riuscire a ribattere mai. Bersani aveva aveva uno scatto d’orgoglio con Travaglio, sempre ad Anno Zero. Personalmente, pur non essendo elettore del PD, la cosa mi aveva fatto piacere. Però non si capisce per quale ragione si possa essere aggressivi con Marco Travaglio e così mansueti con il tuo avversario peggiore, il macellaio sociale. Accusato di aver collaborato ad una stagione di privazioni rispetto alla quale sarebbe forse opportuno qualche ,riflessione critica, Bersani non riesce a ricordare a Tremonti i soldi regalati agli amici con Alitalia (e con più disoccupati rispetto alla proposta Prodi) oppure al meccanismo che si stava costruendo per la protezione civile nella gestione dei grandi eventi. La televisione è un mezzo e se ci si vuole andare bisogna conoscerlo e saperlo usare. Abbey Hoffmann leader del movimento studentesco negli Usa degli anni ’70, prima di partecipare ad una trasmissione televisiva (spesso vere e proprie trappole per il giovane rappresentante della contestazione) si preparava alla perfezione. Il leader del PD è 40anni indietro? Poi c’è chi dice che la comunicazione non serve…mi pare che forse dovrebbe approfondire un po’ più l’analisi!

  14. Avatar ipsedixit
    ipsedixit

    Contributi dell-ex PCI all’italia berlusconiana: Occhetto, il segretario ridicolo; D’Alema, king maker dell’inciucio a fondo perduto; Fassino, testimone in pectore di pompe funebri; Veltroni, l’ebete della vocazione maggioritaria (te possino…); Bersani, il calvo tinto dalla dialettica balbuziente. Possibile che non ci fosse niente di meglio? Perché Mani Pulite non ce li ha tolti di mezzo per sempre come ha fatto con Intini, De Michelis e Martelli?

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