Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

“Il listone? Una svolta epocale. La Seconda repubblica nasce ora”

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Roma – È l’intellettuale più importante del nuovo corso di An, uno dei più vicini a Fini, uno di quelli che più ha spinto verso il partito unico della destra. Alessandro Campi considera la lista comune la novità che «consente finalmente un passaggio di epoca».

Professor Campi, dopo anni di impegno in prima linea nel dibattito culturale di An, non teme una perdita di identità della destra?
«Assolutamente no, è il contrario: ho sempre percepito An come un punto di partenza verso la nuova destra, non certo come un punto di arrivo».

Il nuovo bipolarismo che si delinea le pare un processo elettoralistico o una cosa seria?
«Un passo molto serio. Ci stiamo faticosamente avviando verso la sospirata normalizzazione del sistema italiano».

Non sarà un cambiamento di superficie, dunque?
«Vedo che molti non hanno ancora colto la vera novità: per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, le radici delle tre grandi identità fondanti del Novecento italiano, quella rossa, quella nera, e quella bianca, non hanno una loro rappresentanza autonoma».

Perché mancheranno sulla scheda falci e martello o scudicrociati?
«Perché i due più grandi partiti provano ad esprimere entrambi culture nuove».

Non erano più vitali, secondo lei, quelle radici?
«Erano culture politiche che avevano esaurito la loro corsa».

Erano sopravvissute anche nella Seconda repubblica…
«Sì, ma perpetuate davvero in forma minimalista, non vitale e in certi casi persino misera».

E adesso che succede?
«Che si può finalmente passare dalla democrazia degli ex a quella dei post. Finisce l’idea che in questo Paese si poteva essere solo ex fascisti, ex comunisti, ex democristiani…».

Per lei era un equivoco culturale?
«In qualche modo tutti si presentavano in modo diverso da come erano diventati. Era un rinnovamento ambiguo, lasciato a metà».

Perché?
«Perché la Seconda repubblica viveva nella nostalgia della prima».

An però, solo pochi mesi fa non era entusiasta della «rivoluzione del predellino»…
«Allora Berlusconi aveva accelerato in solitario. Stavolta, invece, vedo che con Fini c’è stata una riflessione comune, più articolata».

Ma non c’è il rischio che le identità si annacquino?
«Affatto. Adesso che sono emancipate dalle angosce elettoralistiche, le identità della destra si possono sviluppare meglio».

Ma davvero l’America è un modello possibile, per noi?
«Basta vedere quante diversità si confrontano in queste primarie, da McCain ad Huckabee. Ma basta pensare alla rifondazione fatta da Sarkozy in Francia. Nel suo partito ci sono gollisti nazionalisti, cattolici vandeani, conservatori, modernizzatori…».

Nasce una «Terza repubblica»?
«Forse inizia davvero la Seconda. Che fino ad ora aveva visto un bipolarismo fondato unicamente sull’antiberlusconismo, costruito per contrapposizione in antitesi alla figura eccentrica e fuori norma del Cavaliere».

E invece, adesso?
«All’interno di due partiti che diventano grandi contenitori, le culture politiche non verranno uccise, ma liberate».


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8 risposte a ““Il listone? Una svolta epocale. La Seconda repubblica nasce ora””

  1. Avatar giulio mancabelli
    giulio mancabelli

    Quesito post moderno: In una Repubblica che non c qual lelettorato attivo e qual quello passivo?!!
    Sistema SEMIALTERNO il reale che avanza per iniettare la scossa concorrenziale necessaria a rompere la logica che cinchioda ai totem elettorali del compassato che rinchiude lItalia in un maso chiuso e blindato sullautoreferenzialit permanente della casta!.
    SEMIALTERNO per una cittadinanza matura senza tab! Pervasa da un concorrenziale bipolarismo aperto e non artificiale ma, che risulti in linea a quanto una democrazia glocalmente efficiente e competitiva e matura pretende acquisire per strutturalmente risultare competitiva!
    Premessa indispensabile a poterci incamminarci verso un effettivo virtuoso bipolarismo aperto a tutto tondo, a tutto campo a 360/365 giorni lanno!
    Per non continuare a volgersi indietro ancor prima, di guardare avanti ma per cercare di vedere con nuovi occhi constatando i profondi i continuativi iperbolici cambiamenti nella realt in corso e capacitarsi per saper meglio superare limmanente obsolescenza che ci attanaglia e ci mantiene fermi a quel totemico palo dobsolete soluzioni elettorali statiche retroverse bloccate al compassato rispetto ad unincalzante globalizzazione che per renderci competitivi esige soluzioni sistemiche dinamico articolate aperte pi complete attuabili semplicemente mettendo a sistema gli attuali mantenuti parziali ed incompleti meccanismi elettorali da decenni rilevati perdenti!
    Pertanto serve un sistema elettorale completo realizzabile mettendo semplicemente a sistema le risapute e pi volte testate obsolete parzialit riscontrando la loro parzialit da decenni negli attuali meccanismi elettorali (dal Mattarellum al Porecellum) e meglio articolarli per rendere il sistema nella sua interezza pi sinergico flessibile trasformando il tutto in un organico completo sistema dinamico efficace ed efficiente capce di affrontare in modo pertinente le prossimit che una sempre pi cangiante complessa glocale realt inesorabilmente ci presenta!
    Questo ci che continua a mancare al nostro Belpaese oltre agli altri necessari aspetti basilari da aggiornare acquisendo:
    un monocameralismo e non mantenendo un s ridondante bicameralismo perfetto bens
    trasformando il senato in funzione federale;
    riducendo comunque, il numero dei parlamentari;
    revisionando i regolamenti parlamentari;
    e per completare, acquisire un sistema elettorale completo quanto il SEMIALTERNO propugna per meglio innestarsi in modo organico un dinamismo autocorrettivo con linsieme e rendersi complessivamente efficiente e competitivi. Quanto serve per definitivamente intervenire su molti fronti nellitalico mosaico per renderlo un vero sistema paese (eso- & endo-) competitivo
    Tutto questo si rende necessario per rendere operativa ed ingenerare autentica competitivit in un effettivo clima a chiare e virtuosa concorrenza a tutto tondo verticalmente ed orizzontalmente; elemento sine qua non indispensabile a mantenere continuativa efficienza (A. Smith) propedeutico ad ingenerare quel automatico strutturale competitivo processo autocorrettivo che ogni sistema di qualit deve inesorabilmente enucleare !
    Pertanto, i meccanismi elettorali bisogna strutturalmente articolarli a sistema per ingenerare la necessaria concorrenza a poter contrastare linsorgere e laccrescere di una siffatta diffusa irresponsabilit, che sta mandando alle ortiche quel poco di fiducia che gli italiani avevano riposto nella supposta nuova politica!… In un perverso gioco che mantiene e fa aumentare lo stesso indebitamento pubblico che ci sta gravando come unirremovibile spada di Damocle!
    Un debito, tuttora in esponenziale crescita che sin dal suo insorgere ha contrassegnato per le italiche genti la fine dellera degli statisti per estinzione e linizio per autoriproduzione ormai perpetua, dei politici di casta! Casta che or ora, cos decide attraverso i propri apparati di approfittare ulteriormente nel far melina dimostrato dal fatto di aver azzerato ogni possibilit di riforma elettorale sia in Parlamento quanto nel ave voluto post porre addirittura lo stesso gi indetto da taluni che lhanno addirittura sottoscritto il referendum. Segno che siamo vittime come cittadini dellimperare della solita strategia basata sullinconcludenza, sul rimando, sullirresponsabilit totalizzante, funzionale alla pi becera speculazione di una sempre pi irremovibile casta! Indicativo che una siffatta casta non intende minimamente demordere e muovere un dito verso lauspicabile direzione del miglioramento possibildel nostro Belpaese ma intende sempre pi mantenere intatto il caotico ambaradam in corso per sempre pi autoalimentarsi ed espandersi nello spazio tempo!
    Quando per invertire la rotta basterebbe semplicemente incarreggiando il sistema su strutturali dinamiche concorrenziali opposte quanto il SEMIALTERNO propone acquisendo le prerogative e le prassi della qualit totale e globale: Deming Kaizen, ecc.
    Solo cos si potr rompere il pernicioso pericoloso circolo vizioso che mantiene imballato il nostro Belpaese rispetto ad ongi altro, in modo costrittivo e nella sua interezza in un magagnato autoavvitamento su se stesso mantenuto in siffatta speculativa autoreferenzialit di casta
    Giacch, cos perversamente continuando la strategia della politica tender sempre pi furbescamente permettersi di non solo teorizzare ma sempre pi applicare con inusitata faciloneria lalettante sistema del bisogno sospeso per allargarlo, dilatarlo e renderlo alla massima esasperazione su ogni fronte e purtroppo per noi come cittadini ad ogni livello in un eterno processo tale da trasformare tutto pervaso da unassurda voluta e mantenuta continuativa speculativa emergenza.
    Dove, tutto viene automaticamente rimesso in perenne speculativa deroga che a sua volta richiama emergenze a reciproco montante richiamo, facendo innestare quel autoalimentante processo dautoavvitamento su se stesso. La strategia del mantenimento perpetuo della routine che portata allo spasmo trasforma mantiene la patologia in corso in deterrenza pura per i soliti addetti dellapparato senza soluzione possibile! Patologia che si trasforma sempre pi in deleteria fisiologia funzionale ad assicurare sostentamento continuit alla casta, lambito ideale dove far cadere e/o mantenere il gioco e cos continuare a sguazzarci nei propri sempre pi altrettanto rigonfiati deleteri privilegi!
    Attraverso la stessa logica di un perverso dinamismo di deterrenza in corso che la casta si serve per mantenerci prigionieri e continuare imperterrita a rigenerarsi scegliendo le medesime totemiche elettorali anacronistiche obsolescenza fatta di quei soliti inconcludente meccanismi ad alterni sconnessi perversi cicli a ricorrenti referendum ritagli, in una continuativa perversa logica di infruttuosa oscillazioni tra la voglia del comando e quella daccompagnamento dal maggioritario al proporzionale e viceversa in mdo sconnesso anzi ben guardandosi dal renderlo sistema come il SEMIALTERNO propone ed ultimamente concedendosi perfino di mettere in ciroco e nel gioco il doppio turismo alla francese (Franceschini)!
    Cos facendo litalico orgoglio non potr non solo assopirsi ma anche incancrenirsi!
    Perch non si pu stare in continuazione vittima delle solite endogene cicliche alterne invasioni barbariche esposto agli arrembaggi di corsari che si alternano a pirati intenti a creare o disfare tesoretti e/o a reciprocamente nasconderseli nei reciproci buchi di bilancio di quel isola che non c! ma, purtroppo che fa in continuazioni danni sulla nostra penisola dove sempre pi sempre i buchi impunemente si gonfiano e si va sotto in perenne rosso!!!
    Giacch cos continuando lasciato in un siffatto perverso modo tutto a se stesso la casta non potr che gioire e liberamente sempre pi arricchirsi alle spalle di un intero Belpaese!
    Una casta che si dimostra sempre pi intenta ad ogni mandata elettorale ad addobbare copiosamente il suo solito albero totem elettorale – della cuccagna al quale appendere fra i soliti curati e ben mantenuti obsoleti antiquati, parziali, incompleti e strapazzati modelli elettorali, attaccarvici ulteriori privilegi e non ultimo aggiungendo nello specifico oltre al solito usuale carico ben altri 300 milioni di finanziamenti per rimborsi per le spese elettorali e quantaltro ma, senza voler affrontare i problemi generali del nostro BelPaese quando la gente non riesce pi nemmeno ad affrontare le spese per finire il mese!
    Dimostrandoci ulteriormente che litalico sostanziale imperturbabilmente perpetuo modello voluto dalla casta resta inchiodata sul solito CINICO SPARTITO: Francia, Germania o Spagna purch se magna!
    Quando bisognerebbe agire diversamente e semplicemente e mettere a sistema le risapute e pi volte testate parzialit riscontrato negli attuali meccanismi elettorali dal Mattarellum al Porcellum per abbracciare un sistema a dinamiche complementari complete, quanto il SEMIALTERNO rappresenterebbe quale vero nuovo sistemico spartito per iniziare a far suonare quella necessaria libera virtuosa musica tale poter altrettanto liberamente scegliere nuovi suonatori – rappresentanze senza ritrovarsi come prossimamente con liste bloccate e blindate!
    Tutto questo per minimamente permettere liberamente ad ogni cittadino di riappropriarsi oltree che della cittadinanza espressa nella nostra Cosituzione anche del proprio futuro!
    Serve pertanto un sistema completo per effettuare quel salto di qualit indispensabile per iniziare a togliersi dallimpaludamento, dalla autentica reale e strutturale immunizza che attanaglia al nostro Belpaese e non gli permette di decollare cosi zavorrato dallobsolescenza mantenuta e fatta sistema dallinvadenza della casta!!!
    La cocente corsa elettorale ne conferma essere lennesima emblematica dimostrazione di continuare ad essere vittime di quel solito sempiterno volutamente mantenuto caotico ambaradam e riprodotto da una s cinica casta che ha dimostrato di sapersi ben guardare dallacquisire un sistema elettoral-istituzionale pertinente e completo quanto il nostro paese, il tempo e la nostra realt esigono ed attendono da decenni. Perch serve un sistema che attraverso chiare e trasparenti regole poter effettuare libere scelte delle rappresentanze politiche senza ritrovarsi inchiodati sulle solite liste chiuse e blindate dalla casta frutto di mantenuti parziali elettorali modelli retaggio di statuizioni formalmente corrette Weber!
    Giacch la casta tutta ben si guarda dal migliorarli e rendere operativo il sistema ingenerando efficienza al paese per effettuare quel necessario salto di qualit che nuove regole permetterebbero determinarne la inderogabile svolta fisiologica virtuosa quanto il SEMIALTERNO propugna per toglierci dallattuale inconcludente impaludamento imperniato ed avvitato su una sempre maggiore irresponsabile autoreferenzialit fruttuosa e vantaggiose alla sola casta!
    Purtroppo sempre pi deleteria al nostro Belpaese giacch cos continuando resteremo non solo con gli indici sempre pi negativi ma, sempr pi surclassati da tutti e su tutti i fronti dali altri paesi dellurozone in un totale e complessivo irrefrenabile depauperamento!
    In quanto da decenni la casta si trastulla sul baratro facendoci passare impropriamente da cicliche alterne modalit elettorali proporzionaliste a quelle maggioritarie e viceversa determinando alternanze governative talora palesemente incapaci quando non auto imballanti.
    Dove, appunto per scarsa coesione ed omogeneit politica quanto per talora inconciliabilit programmatica, meticciati governi dimostrano risultare incompetenti per poter affrontare i veri e sostanziali strutturali nodi che ci attanagliano iniziando da quello dellacquisire nuove regole elettoral-istituzionali alle liberalizzazioni, al conflitto di interessi, e lo sconnesso modo con il quale si mantenga linciuciato duopolio dei media televisivi, ai vari intoccabili trust sul fronte finanziario, bancario, economico e dei servizi, ecc giacch, tanto alla fin fine pagher sempre Pantalone!
    Quindi serve consapevolezza di quanto in corso giacch da decenni tutta lItalica cittadinanza attende sospesa in attesa del solito Godot e/o luomo forte in doppio petto?!!
    Quando la sicurezza nel futuro ce la dovremmo sudare con limpegno costante di ognuno ricercando e pretendendo soluzioni pi adeguate e pertinenti al nostro tempo per ingenerare quel indispensabile coibente senso di appartenenza per poter risultare efficienti e competitivi sia verso linterno che verso lesterno a livello mondiale; questi i minimali presupposti per affrontare con sicurezza le sfide ma anche per saper cogliere le opportunit che il futuro ci attende!
    .acquisendo modi alternativi di guardare le cose es. alla Deming, Monod giacch, le novit si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!
    .articolando ed organizzando il sistema elettoral istituzionale secondo i criteri e le prassi della qualit totale globale: Deming, KaiZen, ecc.
    Quindi, per decollare e non farsi sempre incollare al solito totem dellobsolescenza elettorale gestito dai soliti famigerati giocolieri croupier di casta che ci mantengono in un siffatto modo bloccati al solito totemico di una eletta casta propinandoci il solito gioco delloca bloccato per far rivivere questo eterno e sempre pi inciuciato presente che sempre pi ci squalifica nel compendio mondiale!
    Cos imperturbabili restiamo sempre pi ignudi e carichi dobsolescenza in eterno ed in mezzo al guado esposti alla massima corrente dellanacronismo peperuto.
    Questa sembra esserne le prossime prospettive che dipingono un fosco scenario giacch gli stessi sondaggi mostrano un certo disorientamento nelle intenzioni di voto da parte degli elettori che fanno sempre pi fatica a ritrovarsi data loriginario imprinting che taluni per subliminale marchiatura si ritrovano indelebilmente portatori anche se talora in termini asintomatici!
    Questi che sembra esserlo per la maggioranza: quella degli indecisi, non riscontrando gli opportuni riferimenti date le ripetute floppate performance ed antefatti che una siffatta classe casta politica ha inesorabilmente da decenni sempre pi negativamente esibito e riprodotto sul paese nel complesso rende sempre pi indistinguibili i riferimenti fra: Compagni, Amici, Camerati, ecc. e viceversa.
    Pertanto, in questo eterno assordante vuoto corroborato dalle crollate ideologie influenza in modo cocente anche i candidati non possono che ovviasre ai quali sembra non rimanere altre soluzioni per meglio ingreggiare gli armenti che rispolverare i soliti anacronistici ma, secolarmente sicuri manichei succedanei per assicurarsi il podio ed il posto nelleletta casta iniziando dalla classica caccia alle streghe ripescando la 194, ecc.
    Un autentico movente per attaccare qualcosa al solito albero totem elettorale della cuccagna al posto dei rimborsi per far pendant e riverbero con i medesimi mantenuti obsoleti modelli elettorali cui restiamo sempre vittime eleggendo a scatola chiusa la solita casta di prossimi giustizieri!
    Pertanto non rimarr altro che premiare ogni concorrente capace di arraffare al meglio giach tutti ormai sono proni a muoversi allarrembaggio per dar assalto al solito tesoretto la solita orgiastica abbuffta di gran cuccagna per gli apparati di partito quel tesoretto per sempre pi inafferrabile reso virtuale per i cittadini pur resi alla fame taluni!
    Appunto ai cittadini sempre pi espropriate dogni effettiva efficace prerogative di cittadinanza, resi inerti e sempre pi disarmati sotto ogni profilo, aspetto rilevato dallo stesso Berlusconi (3-2-08) sulla stampa anglosassone: Torna in un sistema che non d scelte agli elettori i cittadini pur considerati elettori attivi non li rimarr altro che far la solita comparsa ai seggi per votare la lista della solita gi programmata spesa propinata dalla casta ed assistere al solito famigerato assalto.
    Cittadini pi o meno coscienti di restare sempre pi in balie delle solite alterne predatorie coalizioni fatte da corsari o pirati e/o viceversa che spudoratamente si alternano e sempre pi impunemente cinvadono con evidenti lorde scorrerie barbariche inchiodando tutti e tutto nelle solite caselle di quel sempre pi eterno famigertato gioco delloca che impesta le italiche genti spogliandole dogni evidnte prerogativa!
    Ai cittadini passivi – candidati di un paese sempre pi dilaniato da stupide e talvolta finte contrapposizioni ideologiche non rimane altro che ringreggiare gli armenti dato il manicheo generale imprinting cui si rimane vittime propedeutico allindulto! Che tutto e tutti imbottisce, imbonisce e pervade ed or ora, rende sempre pi allettante latmosfera per reciproco richiamo ed alterno cinguettio, fra il serio ed il faceto, di un Berlusconi che parla di aumentare i salari che sincrocia con un Veltroni che gli risponde nel voler abbassare le tasse! In un totale palese reciproco incrocio e contrappunto quale inusitato soave pastorale aolenzo non pu che confermare la volont a mantenere sempre pi caotico lambaradam in corso!
    Purtroppo, rischiamo di ritrovarci nella stssa casella con lo stesso pantano ulteriormente doppiamente schiacciati imbottigliati nello stesso perverso gioco del maso chiuso, blindato che render lineieme un mezzo a soli due cingoli che ulteriormente ed inesorabilmente imbriglier il nostro Belpaese nello steso gioco drenandolo ancor pi dogni concorrenza !..
    Rispetto a quanto viceversa il SEMIALTERNO permetterebbe riprodurre concorenzza a tutto tondo!Purtroppo senza un vero organico sistema competitivo rimarremo in balia del solito ambaradam propinato da un cinica casta inciuciata speculativa ed attiva al centro a Destra che a Sinistra quanto verticalmente che orizzontalmente.
    Tutto questo facilmente desumibile dallampio stuolo e moltiplicarsi di obsoleti e sempre pi bronzei candidati che come leader si ripresentano ancor pi ringalluzziti poich eticamente ripieni, carichi e gonfi del suddetto manicheo imprinting favoriti da una cos buona mano da giocare!
    Dato che tutti si spendono ad assalire lo stesso albero della cuccagna lunico mai inviso e ben tutelato dallintera casta e mantenuto ben curato per renderlo florido, fulvo e stracarico e sempre pi arricchito di ogni bengodi e, ben guardandosi come casta, dal cambiarlo come coltura e cultura o sbagliarsi del piantarne quella delle regole della concorrenza che dia il frutto pi opportuno e pertinente necessarie a rendere il nostro Belpaese un vero autentico SistemaPaese per partire e decollare!
    Quanto il SEMIALTERNO propugna per incamminarci verso un vero libero, democratico, virtuoso bipolarismo concorrenziale aperto allimplementare innovazione tesa e protesa ad aumentare la democraticit, la rappresentativit ed attivare una responsabile sussidiariet!
    Quanto la realt glocale impone per implementare effettiva virtuosa concorrenza a tutto tondo ed a tutto campo, anche verso lesterno e non morire dautoreferenzialit! Ragion per cui indispensabile risulta potenziarne il filtro – elettorale – carburatore della stessa macchina istituzionale nel suo insieme per renderla competitiva, pi efficiente, funzionale, libera, aperta e virtuosa!
    SEMIALTERNO un sistema concorrenziale aperto per superare un sistema andato in totale routine autoreferenziale e smetterla col contingente anacronistico solito effimero gioco delloca di una casta che cerca di continuare a menar il can per laia nella totale inconcludenza beffando i cittadini elettori, referendari, lavoratori, imprenditori, utenti, consumatori… mantenendo volutamente cos ingessato in continuazione il nostro Belpaese per non darle istituzioni pi moderne!
    Giacch senza voler minimamente iniettare nellitalico mosaico elettoral-istituzionale competitivit, mai si potr pretendere ritorni di efficacia ed efficienza dal sistema nel suo complesso. Pertanto, solo mettendo a sistema i meccanismi elettorali per organicamente incarreggiarli su un automatismo auto correttivo di equilibrio ad intrinseca – enucleata sistemica reciproco compensativo richiamo -check & bilance- per cos tradurli in un sistema completo allora si potr reputarsi dessere parte di un sistema quanto il SEMIALTERNO propugna
    Diversamente, cos continuando oltre al suddetto Leit Motiv di un s CINICO SPARTITO: Francia, Germania o Spagna purch se magna! non ci rimane altro che dedicarci alla Konrad Lorenz alletologia alla cura dei volatili per vedere se la papera galleggia!
    Giulio MANCABELLI

  2. Avatar giulio mancabelli
    giulio mancabelli

    la domanda da porre ai ns candidati quali prossimi Deputati e/o Senatori

    Se il sistema elettorale rimarrà ancorato al solito totem di anacronistici leggi elettorali per gli esiti elettorali bisognerà rivolgersi sempre più ai bookmakers per gli esiti!?….

    Pertanto, se non si cambierà spartito per effettivamente cambiare musica e suonatori mai caveremo un ragno dal buco poiché come ebbe a dire Mondo ”le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” Quindi o si cambia gioco o rimarremmo sempre giocati come cittadini!!!

    Pertanto, urgono sistemiche democratiche risposte per massimizzare governabilità e decisionalità, rappresentatività, economicità secondo i canoni di una continuativa implementale sana e responsabile sussidiarietà che la realtà sempre più pretende per risultare glocalmente competitivi!

    Dato, constatato che come tutti i media riportano quanto rilevato dall’Fmi l’ Italia, resta bloccata all’ultimo posto dei paese OCSE con la crescita ferma allo 0,3% anche nel 2009 mi permetto rivolgere a tutti i candidati prossimi Deputati e/o Senatori “Data la congiuntura in corso… l’italica nostrana casta cavalcherà ulteriormente l’autoreferenzialità o provvederà a riformare effettivamente il nostro sistema elettoral-istituzionale per rendere il nostro BelPaese un vero Sistema Paese efficiente promuovere l’implementazione della sussidiarietà, governabilità-decisionalità, rappresentatività e non ultimo quello dell’economicità gestionale complessiva… Ottenibile questo, procedendo ad trasformandoinderogabilmente introdurre riducendo:

    1) un monocameralismo e comunque, il fa acquisire alla figura delil Senato in funzione federale;

    2) numero dei parlamentari;

    3) capo del governo quel necessario potere simile a €urozone: Cancelliere tedesco, Premier britannico e/oquello spagnolo;

    4) i regolamenti parlamentari; 5) inderogabilmente introdurre un sistema elettorale completo autocorrettivo ed autorigenerativo quanto il SEMIALTERNO permette senza tanti “speculativi” pit stop (rappresentati dai soliti artificiosi monodirezionali referendum e/o attraverso infruttuose testate Commissioni Bicamerali!)

    Quando semplicemente serve mettere a sistema le risapute e più volte testate obsolete parzialità riscontrate negli attuali incompleti meccanismi elettorali dal Mattarellum al Porcellum per incarreggiarli a sistema in modo completo quanto si propone con: il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandate”(votazioni) elettorali PROPORZIONALI PURE, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia), quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una mandata elettorale (votazione) ad induzione PREMIO di MAGGIORANZA e/o MAGGIORITARIA, (ovviamente, anche qui, “la mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti saranno i collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale, quindi, non “regionalista” come si presenta or ora ritagliato il Senato! Bensì nazionale!) Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA, comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”. da cui il termine SEMIALTERNO!SEMIALTERNO il sistema elettorale più completo per realizzare ed istituire la discontinuità concorrenziale sinergica permanente per incamminarci verso un effettivo virtuoso bipolarismo aperto!

  3. Avatar Giulio Mancabelli
    Giulio Mancabelli

    La realtà contingente quotidianamente lo dimostra che con soli due “grandi partiti che diventano grandi contenitori, le culture politiche non verranno uccise bensì vaporizzate” giacchè con la globalizazione ormai ad ogni latitudine debba sempre essere Pantalone a doverne pagare le spese poiché, il criterio imperante del privatizzare i profitti e socializzare le perdite rimane la sola progressiva costante!
    Quando “nessun esponenziale può essere per sempre”… quindi, possiamo “per sempre” ritardare?! G. E. More
    Pertanto, si propone acquisizione del sistema elettorale SEMIALTERNO per invertire quale “self-sustaining electoral system, l’alternativa per definitivamente approdare ad un bipolarismo aperto e concorrenziale, pertinente all’era degli accessi delle diversificazioni senza anacronisticamente doverci ulteriormente inoltrare e rinchiuderci in bipartitismo blindato a soli due cingoli!
    La globalizzazione, la pervasività dell’informazionale e del multimediale evidenziano il costante rischio di un sempre più profondo e capillare intreccio tra politica e finanza emblematico segno e palese conferma della connessione ne sono le continue tentate reiterazioni dell’”emendamento salva manager” dopo gli indulti, il lodo non poteva che essere il miglior ringraziamento di casta al suo collusivo dirimpettaio anche in quest’italiota never ending story!
    Giacché ridurre la concorrenza significa aumentare i rischio collusivi ad ogni livello, dato che ad ogni latitudine si è iniziato con la finanza creativa e mano mano che formalmente si miglioravano le performance, sia pur virtuali e monetarie, la finanza (in barba all’”economia reale”), guadagnando bene oltre che ammiccarsi le agenzie di rating, essendo stato da più parti riscontrato che il sistema aveva raggiunto un alto tasso di (sofisticata-palese) autoreferenzialità tale di far si che in ultima analisi il controllare risultava sempre essere lo stesso controllato! Ma, la finanza non ancora paga di una tale procedere in abbondanza poteva altresì, comodamente concedersi di fare lobbing presso il politico/partitico di turno ed ulteriormente mietere, ovvero farsi ridurre la regolamentazione e/o aver occhio di riguardo: “laissez faire” e continuare a far fare gli struzzi, anche durante siffatte manipolazioni perfino a frittata fatta Purtroppo, dopo un tale tsunami finanziario, non restava che aprirsi la solita finestra e come contropartita perorare le vie assolutorie! Pertanto a salvataggio degli amici degli amici si continuerà a reiterare ogni cosa!
    Pur sapendo che quando cala la concorrenza cala anche l’attenzione, figuriamoci quando è il modello stesso in applicazione ed al quale far riferimento che, non enucleando concorrenza ovviamente nemmeno la contempla: modalità ideale e sempre più ricercata per la casta.
    Pertanto con un siffatto procedere tutto potrà concorrere a trascinare ogni cosa in un circolo vizioso ed aumentare l’autoreferenzialità quanto un assorbente buco nero, a favore della solita nomenclatura, in un perverso trend che ulteriormente rafforzerà l’oligarchia. E, la stessa diverrà sempre più arroccato se non vi si porrà rimedio, certamente non diminuendo la concorrenza ma, pretendendo a tutela con chiare e trasparenti regole che vengano enucleate negli stessi meccanismi. Facendo si che la tutela nei confronti d’autoreferenzialità automaticamente si mantenga perennemente in una costante virtuosa tensione attraverso detto meccanismo che induca un dinamismo d’auto miglioramento ricorsivo quale unica prerogativa di sicurezza di un efficace pragmatismo avanzato d’approccio! Contrariamente per la casta sempre più prossimo potrà essere l’apparentamento con le baronie di ogni genere e fatta e sempre più facilmente potrà sistematicamente perpetuarsi e succedersi nello spazio tempo quale nuovo assolutismo, del terzo millennio: dato che nessun potere si autolimita!
    Autoreferenzialità che tende sempre più sistematizzasi ed organizzarsi a riccio auto evolvente per attrarre ed imbrigliare ogni cosa nelle sue spire e comprimere ogni diversa opzione rispetto alla prevalente di casta indotta, per così ulteriormente rafforzarsi irreversibilmente nello spazio tempo, facendo cinicamente d’ogni diversità il più possibile tabula rasa anzi rasandola ancora sul nascere per imporre sempre più la propria casareccia volontà speculativa.
    Per far questo la casta semplicemente s’aiuta comodamente propinandoci sul versante elettorale quelle solite anacronistiche ripetitive pedisseque modalità: Proporzionali, Maggioritari e misti pseudo-modelli fatti di meccanismi elettorali mantenuti incompleti e frutto di statuizioni formalmente corrette ereditati da inesistenti discenti. Tant’è che questo aspetto formale è stato rilevato tale ancora nel compassato da M. Weber! Pertanto, questi modelli non possono che considerarsi ormai che degli stereotipi riproduttori di una concorrenza camuffata tipica di una democrazia allo stadio “larvale” ed ancora in svezzamento rispetto ad una sempre più dinamica e cangiante realtà quanto or ora, la complessità impone dove l’ammontare d’implementazione di scambi, relazioni diverse diventa un fattore esponenziale dell’inferenza tale da rendere sempre più liquida la realtà che pretende nuove soluzioni!
    Pertanto, oggigiorno necessitano inderogabili riqualificazioni anche su questo versante. Giacché i suddetti modelli oltre che a risultare intrinsecamente limitanti per la scarsa concorrenza riprodotta risultano depotenziati nelle loro prerogative di ricreare vera virtuosa competizione opzionale politica, giacché al riguardo si continuano a sprecare enormi risorse con la tecnica del try & go attraverso quegli inutili pit stop che hanno costellato un recente supposto (d’indebitamento) creativo compassato perché pieno di quelle retoriche inconcludenti Bicamerali e farcito di sempre più estesi snobbati referendum!
    Pertanto questo periodo per affinità lo passiamo benissimo imparentare e qualificare a quello recente della finanza creativa!
    Questo rilevato dal fatto che quando rimontati in suddetta modalità ovvero attraverso i suddetti soliti pit stop: intermediazione partitiche, ci vengono in continuazione somministrati in sconnesse modalità giacché si continuano a fargli replicare in modo pedissequo ripetitivo e perpetuo sempre sulla stessa dinamica, ovvero a prevalente sviluppo solo ripetitivo centrifugo quando imperniati prevalentemente sull’induzione proporzionale o viceversa in modo altrettanto pedissequo sviluppo centripeto quando incentrati su quella a prevalente induzione maggioritaria. Quando, diversamente l’una induzione dovrebbe fisiologicamente per completarsi declinarsi nell’altra e viceversa e quindi, risultare direttamente entrambe connesse l’un l’altra, senza discontinuità ed ad intrinseco automatico richiamo quale unica vera “self-sustaining” prerogativa per reputarsi sistema!
    Ed in un siffatto modo entrambe queste modalità induttive: la proporzionale quanto quella maggioritaria inoltre entrambe queste induzioni per risultare a maggior tasso di efficacia, dovrebbero mantenersi nella loro massima purezza e così come risultare senza alcuna soglia d’ingresso; questo per aumentarne ulteriormente l’efficace di sistema! Questo è quanto con il SEMIALTERNO propone; iniettare effettiva concorrenza in quanto: contraria “sunt complementa”! Solo così completandone il meccanismo al sistema elettorale si rende effettivamente efficiente il sistema Paese stesso per definitivamente fargli enucleare quel virtuoso dinamismo d’auto miglioramento ricorsivo e poter solcare con maggiore intrinseca ed estrinseca sicurezza la nuova realtà e così privo di “cricche” d’incompiutezza con virtuosa riprodotta concorrenza, a tutto tondo ed a tutto campo, poter contrastare ogni l’inclinazione speculativa d’autoreferenzialità: bolle, sacche, nicchie speculative per, in ultima analisi, reputarsi tale come sistema efficiente ed efficace!
    Pertanto la vera discontinuità reclama un vero salto di qualità, un balzo di paradigma per affrancarsi dall’obsolescenza che la casta tende in un siffatto modo continuare a propinarci per volutamente mantenere inalterato lo “status quo” blindato e strutturato in modalità atomizzata e non integrata (al criterio dividi ed impera!) affinché in un siffatto modo il sistema risulti sempre incompleto – transitivo e conseguentemente privo d’ingenerare concorrenza – ingerenza – competitiva è così che la casta può meglio continuare a confezionare e gonfiare bolle speculative autoreferenziali d’ogni sorta e fatta e così intende giocare per mantenersi intransitiva rispetto al modello elettorale che deve risultare sempre transitivo.
    Casta volta “inesorabilmente” a perpetuarsi nello spazio tempo, in modo sempre più pervasivo rispetta a quando diversamente un virtuoso sistema elettorale “embedded” nella nostra Costituzione se completo enucleerebbe quel dinamismo d’auto miglioramento ricorsivo implementando efficienza e qualità a tutto tondo e risultare “autosufficiente” senza il ricorso all’ausilio di nuovi speculativi pit stop “self – sustaining electoral system & constitutionally embedded”!
    Pertanto molto deve esser ancor fatto e promosso sotto il profilo culturale per acquisire questa necessità!
    Ma, i croupier di casta ben si guardano dal cambiare un siffatto speculativo comodo – famigerato gioco dell’oca, fatto di statiche disarticolate ripetitività che implicano i soliti inopportuni speculativi arte-fatti “pit stop” organizzati per mantenerci prigionieri in un siffatto infernale continuativo gioco dell’oca per cambiare semplicemente di tanto in tanto casella e/o farci ricadere nella precedente e/o ritornare nella successiva e così passare da una modalità prevalentemente ad “induzione” Proporzionale “centrifuga” a quella Maggioritaria centripeta o viceversa ritornare nella medesima antecedente casella e/o talora applicandovi diversa percentuale o variandone il tasso alla soglia d’ingresso.
    In un infernale ambaradam rispetto a quanto per compiutezza semplicemente un vero sistema dovrebbe enucleare in sé tutti questi passaggi per così risultare completo come sistema quanto con il SEMIALTERNO s’intende proporre, dopodiché venir come meccanismo costituzionalmente assorbito (constitutionally embedded) per così definitivamente rendesi intransitivo!
    Questo si rende l’indifferibile passaggio indispensabile per iniziare a poter rendere virtuoso e competitivo nel suo complesso il nostro Belpaese sin dagli ingressi ovvero, dalle leggi elettorali e conseguentemente risultare efficace sia verso l’interno (-endo) che verso l’esterno (-eso) come sistema paese data l’incalzante macroscopica competizione che sta sempre più impennandosi nella compagine mondiale!
    Pertanto sul versante dei meccanismi elettorali sarebbe opportuno codificarne i criteri per renderli effettivamente “crowd open sources – self-sustaining systems”– “contitutionally embedded” indicizzati su una dinamica della sussidiarietà a ricorsività implementare!
    Questo è il criterio per rimettersi in carreggiata secondo la “filogenesi democratica” per poter rendere matura, partecipata la democrazia affinché essa risulti essere effettivamente l’unica espressione della libertà organizzata! Pertanto sarà la concorrenza a salvarci e non la compressione, la soglia la manichea ripetitività di modelli del compassato a permetterci una democrazia matura bensì la concorrenza a tutto tondo diventa l’euristico elemento “sine qua non” indispensabile ad incrementare la qualità su ogni fronte e versante quale criterio indispensabile per saper rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!
    Quindi, l’esigenza d’implementazione della qualità dovrebbe diventare la vera prerogativa quale implicita costante dinamica attiva per continuarne il miglioramento incrementale per estendere partecipa e responsabile: democraticità coniugata con efficienza, governabilità – decisionalità, rappresentatività, ecc. per efficacemente implementare una politica di potenza piuttosto che di potere dove le azioni sociali risultino sempre più adeguate al proprio tempo!
    Questo è in ultima analisi quanto con il SEMIALTERNO s’intende proporre!
    Il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandate”(votazioni) elettorali PROPORZIONALI PURE, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia),
    quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il semialterno richiama una mandata elettorale (votazione) ad induzione PREMIO di MAGGIORANZA e/o MAGGIORITARIA, (ovviamente, anche qui, “la mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti saranno i collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale – e non a “livello regionalista” come si presenta or ora al Senato!)
    Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA, comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”- dal cui insito meccanismo risulta il termine semialterno!
    La “mandata” elettorale “proporzionale” è considerato di base del sistema semialterno Giacché il proporzionale “risulta” maggiormente in grado di rispecchiare l’omogeneità del tessuto sociale del proprio territorio in quanto restituisce una maggiore – coerenza nella diversità! Ricreando contestualmente maggiore “senso d’appartenenza” senza rischiare di militarizzare troppo il Paese quando si vogliono introdurre modelli elettorali istituzionali anacronistici come suddetto a mono o ad implicito bipolio!
    Nel merito ed in tal senso ancora A. Lijphart, si esprime a favore dei modelli proporzionalisti rispetto ai Maggioritari; poiché questi, oltre ad essere più efficaci nella tutela delle minoranze, lo apprezza nel suo insieme per altre prerogative in quanto risulta ad effetto “GOVERNANCE” più smussato nel tempo rispetto ai salti dispendiosi e talora contradditori imposti dai modelli Maggioritari i quando “impiantati” in modalità continuative ripetitive!
    Il sistema SEMIALTERNO si avviluppa su due livelli e contempla mandate di base al “Proporzionale Puro” con un’eventuale sua “naturale” complementare mandata correttiva al Maggioritario (o con premio di maggioranza) in funzione d’agevolare o meglio ripristinare governabilità. Quindi, attraverso questa sua armonica complementare articolazione “elastico flessibile” meglio coniuga le due e sempre presenti dinamiche induttive centrifughe-centripete di quella primordiale dicotomia socio-politica “naturale“ ed indifferibile: “ubi societas, ibi ius!
    Proprio perché come evidenzia Chomsky, non esistono tecnologie democratiche o oppressive, ma solo tecnologie – e – meccanismi neutri – avalutativi! Proprio perché nel mondo molte e diverse risultano essere le democrazie si evince l’“intrinseco indicativo” della loro perfettibilità!
    Pertanto, non possiamo permetterci di rimanere legati ad anacronistici ottusi, archetipi statico – ripetitivi che i suddetti compassati modelli elettorali esprimono quando, la realtà esige soluzioni nuove con sistemi strutturalmente ed organicamente provvisti di poli potenzialità implicite “multi tasks” auto correttive senza doversi di tanto in tanto fermare
    Quando sempre più anacronistico risulta comprimere gli spazio opzionale politici in un siffatto modo superato e contrario a quanto la nostra civiltà degli accessi irreversibilmente procede e propende per aumentare il bouquet opzionale e non di comprimerlo e/o escluderlo.
    Quanto vitale, fisiologico per rendere realistico l’orizzonte di una libera democrazie immersa in un libero mercato ed incarreggiata in un virtuoso dinamismo che contrasti l’insorge d’autoreferenzialità speculative ristrette ma che resta attenta alle discrasie allo spreco e che mette definitivamente al bando la guerra
    Che promuove pluralità e diversificazione in un continuo elastico, fluido rapporto a bipolarismo aperto ovvero concorrenza come virtuoso dinamismo al miglioramento ricorsi della qualità implementare che mette in continuo rapporto concorrenzialmente virtuosamente combattivo e dinamico le organizzazioni politiche! R. Mitchels
    Pertanto si propone come “next deal” il sistema elettorale SEMIALTERNO“ per acquisire un meccanismo elettorale più completo propedeutico a contrastare l’atavico reciproco avvitamento autoreferenziale fra politica finanza e quant’altro; tutti riproduttori delle solite micro e macro bolle speculative dalla: politica alla finanza, scuola, ecc. quanto lo sono state le varie tangentopoli con conseguenti derive e recessioni. Con marasmi e tsunami finanziari che ci perseguitano per la ben nona crisi ricorsiva da un siffatto procedere si può evincere che la misura è colma e che serve approdare inderogabilmente nuovi regolamenti, nuovi paradigmi per affrontare e gestire una sempre più liquida siffatta realtà (Bauman) Servono nuove regole chiare e più trasparenti per non farsi rubare il futuro per dare maggiore sicurezza al nostro futuro e quello dei nostri figli!
    Siamo in presenza di una realtà tecnologica ed informazionale che tende appunto, rendere sempre più liquida la nostra società. Questo esige inderogabilmente l’acquisizione di nuove regole, nuovi paradigmi “up to date” per addivenire a soluzioni più dinamiche, elastico, flessibili ma organiche che permettano di mantenere sempre aperta la concorrenza a tutto tondo (360° x 365 gg) e che diano in altrettanto modo concrete soluzioni a vecchie e sempre nuove istante.
    Mantenere alto il tasso di concorrenza rimane l’irrevocabile prerogativa d’apertura all’implementazione continua del miglioramento ricorsivo della qualità globale quale presidio contro ogni inclinazione regressiva appunto, non potendo eliminare l’avidità bisogna regolamentarla!
    Il rischio che taluni “poteri forti” con la scusa della calzante crisi finanziaria in corso e collegata recessione, possano facilmente cavalcare soluzioni ulteriormente più restrittive resta latente, compreso quello dell’aumentare la stretta aggiungendo qualche giro di pressione fiscale quando siamo già al 44% per quel solo aspetto resta costante!
    Dopo i successi e le conquiste sociali degli ultimi trent’anni stiamo assistendo ad un progressivo depauperamento che continua ad intaccare il welfare facendo esplodere soltanto precarietà questione, che sta sempre più a dismisura allargando e la diseguaglianza della stratificazione sociale ci da purtroppo, un sempre più palese riscontro. Giacché la metamorfosi del capitalismo sta trasformando la concreta forza economica in virtualità manageriale azionaria a mera tendenza mercantilistico speculativa e ci rimanda alla solita sinfonia del “chi ha dato a dato chi ha avuto ha avutoIl!” E, si continua a subire siffatti modelli… dove, la politica continua a radicalizzarsi sempre più su posizioni oligarchiche quella alla quale sembriamo essere sempre più condannati direttamente finanziata dalla nostra tassazione che subiamo giacché, quasi la metà della ricchezza che ciascuno di noi concorre a produrre con il proprio lavoro viene asciugata in quei termini con una continua depauperazione del welfare e dello stato sociale
    Così continuando all’orizzonte di cambiamenti non se ne potranno mai vedere giacché chi detiene il potere tende sempre più, specialmente da noi, impunemente ad abusarne stando ai classici: nessun poter si autolimita!
    Pertanto occorre darsi una mossa e valutare che senza nuovi meccanismi di contenimento iniziando dagli ingressi, dalle front line, ovvero dai meccanismi elettorali mai si riuscirà a cavare un ragno dal buco, con un siffatto sistema che diventa sempre più oppressivamente impenetrabile ed autoreferenziale
    Giacché si è passati da un eccesso di pluripartitismo esasperato e depauperativo, quanto ci ha caratterizzato la prima repubblica, per effetto del ritrovarci con un meccanismo elettorale imperniato su un pedissequo proporzionalismo ad induzione centrifuga che determinava i soliti monopoli a governi “balena bianca e/o maculata” centristi ed ora per estremo inverso rischiamo di ritrovarci con un sostanziale duopolio blindato ed egemonico ed ancor più autoreferenziale costrittivo e stritolante d’ogni altra diversità propositiva ovvero rischiamo veramente di cadere dalla pentola alla brace!
    Quindi, sarebbe opportuno acquisire approdare a meccanismi elettorali a bipolarismo aperto e non a bipartitismo chiuso con blindate liste elettorali quanto si prefigura ritrovarci anche per le prossime elezioni europee.
    Per l’appunto servono nuovi sistemi tali da far si che il mercato opzionale risulti e si mantenga attivamente sempre aperto su ogni fronte e versante oggigiorno, ancor più dovrebbe mantenersi e sintonizzarsi in questo modo per poter contrastare l’atavica reciproca inclinazione d’avvitamento fra politica e finanza questione che facilita l’insorgere di quelle solite sacche e/o bolle d’autoreferenzialità (parziali) speculative di cui la storia risulta essere lastricata.
    Questa risulta essere la vera sfida e chiave strategica per affrontare attrezzati le sfide che il futuro c’attende e meglio cogliere le opportunità!
    Giacché il Network offre delle novità che nessun altro mezzo finora ci può dare ovvero, la possibilità di essere contestualmente fruitori ed autori (“prosumer”, neologismo inglese che deriva dall’unione di “producer” e “customer”). Ovvero quello essenziale di ridurre in modo pervasivo tutte le filiere: dell’informazione, della produzione, dell’economia, ecc. eludendo le difficoltà pratiche spazio-temporali e nel contempo di velocizzare al massimo le transazioni, le comunicazioni, ecc.
    Pertanto, Internet non è un luogo asettico, costituito esclusivamente di bit e tecnologia hardware, quanto piuttosto un mezzo fatto di persone, che può essere usato per crescere democraticamente, emotivamente ed intellettualmente senza stravolgere le nostre caratteristiche fondamentali pertanto la rete celebra la natura umana…
    Per tale ragione e sull’onda di un tale fluire sarebbe opportuno apportare taluni adeguamenti attrezzandosi diversamente per meglio poter risolvere vecchie e nuove istanze per superare le attuali vecchie stantie, monodirezionali e ripetitive limitate modalità anche per l’aspetto delle leggi elettorali restiamo blindati al compassato che palesemente continuano ad imballarci. Modalità concepiti per gestire i micro ingabbiati Stati con un tessuto interno in formazione ma modelli che or ora si dimostrano sempre più incapaci di reggere le sollecitazioni di un’economia sempre più globale con extraterritorialità gestionali ed anacronistici paradisi fiscali offshore. Questo è qaunto l’attuale nostra macro economia e complessità presenta che richiede meccanismi, software up to date e non ricette di vecchio stampo! Giacché gli interscambi avvengono sempre più velocemente ad ogni stadio ed a livello globale intrisi d’estraterritorialità e farciti di subprime e stock-option quando le cricche del sistema volutamente lo permettono!
    Pertanto il nostro tempo reclama un nuovo ordine glocale sia nel micro Stato quanto per il macro di carattere globale – mondiale attraverso nuovi meccanismi e nuove regolamentazioni WTO, GATT, G14, ecc. Perché non occorre scomodare gli “Ordo’s Freunde” di W. Eucken che già tra le due guerre sostenevano che il sistema economico, per essere efficiente, dovrebbe operare in linea con una “costituzione economica” e, non autoregolarsi ovvero, essere lasciato alla comoda autoreferenzialità di casta della finanza ma, dovrebbe rimettersi alla regolamentazione dello Stato il quale dovrebbe in altrettanto modo essere aggiornato nei sui meccanismi…. Stato non come interventista che regola e basta ma che badi all’implementazione della concorrenza a tutto tondo quale elemento contrastante il rischio di vizioso autoavvitamento verso perniciose autoreferenzialità.
    Stato che non dovrebbe dirigere ma, che dovrebbe favorire la liberalizzazione degli scambi e non viceversa permettere l’ergersi la sola concentrazione dei monopoli o di blindati oligopoli, perché la concorrenza deve essere riconosciuta “sine qua non” come un bene pubblico ed essere tutelata sempre più nello spazio tempo; a maggior ragione quando si tratta di meccanismi delle leggi elettorali che rappresentano gli ingressi istituzionali; queste tutele dovrebbero risultare intrinsecamente enucleate acquisendo meccanismi completi quanto con il sistema SEMIALTERNO si propone!
    Pertanto, dobbiamo evolvere ed abbracciare nuove soluzioni concorrenzialmente aperte giacché i vecchi modelli formali non possono che continuare ad inchiodarci al compassato come un gioco dell’oca e, permettere ai soliti furbetti comodi enormi spazi opportunistici, speculativi per un verso o per l’altro. Opportunisti che possono comodamente permettersi di gonfiare sempre più impuntente cicliche bolle speculative sul versante finanziario quanto sull’altro versante politico elettorale. Aspetto che la casta continua ad arrabattarsi per sempre più propinarci i medesimi limitanti protocolli ovvero, i medesimi perversi giochi di quella infernale famigerata roulette fatta di meccanismi come suddetto modelli dell’età arcaica della democrazia del secolo scorso!
    Diversamente sempre più difficile sarà pensare di poter progredire e fronteggiare le nuove sfide, turbolenze finanziarie giacché i rischi, i collassi saranno sempre più repentini data l’accelerazione con la quale si producono le transazioni dei “progam trading” computerizzati massimizzanti talora al rialzo o talaltra al ribasso; in un ciclico ben sconnesso ed in tal modo mantenuto anche su quel versante semialterno per procedere al meglio nella speculazione comprando e vendendo senza talora sapere di cosa propriamente si tratti, suggestionati da una temeraria temporanea quotazione o da consulenze avventuristiche spinte dalla solita inclinazione dell’azzardo della fredda cupidigia!
    Casta finanziaria e casta politica che una “never ending story” ovvero gioco dell’oca, tenta inchiodarci al compassato, ai soliti miopi moduli organizzativi della “Maketing Myopia” secondo quanto già riportava ancora nel compassato T. Lewitt. cosicché tutti politici e grandi banchieri, di fronte a sentenze alzano le spalle e vadano nella direzione dell’autoassoluzione!?
    Quando nel terzo millennio, non possiamo permetterci di continuare ad accontentarci delle sole solite massime “E’ bene che ogni tanto i soldi vengano separati dagli imbecilli!” alla J. Galbraith o restare soggiogati al suddetto Leit Motiv “chi ha data a dato e chi ha avuto ha avuto!” Ora, bisogna saper dire basta alla miope inerzia che ci attanaglia!
    Quindi, bisogna aver il coraggio di rifiutare d’incastrarsi nel medesimo modo di arenarsi con sempre più imprevisti ed improvvisi alterni e sconnessi pit stop fatti con inutili Bicamerali e disattesi referendum dove, tutto subisca l’effetto delle solite perverse sconnesse precedenti semialterne labirintiche deregulation a meccanicistiche sconnesse composizione e nuove scomposizioni! Giacché, si passa dall’indicizzazione sull’insieme rispetto alle parti per poi rimetterla su quella contraria ovvero, indicizzare il tutto ad una sola parte rispetto all’insieme quando il tutto dovrebbe essere visto ed affrontato nella sua dicotomica complessità giacché insita nella realtà fattuale.
    Questo è in ultima analisi quanto con il SEMIALTERNO s’intende proporre!

  4. Avatar Giulio Mancabelli
    Giulio Mancabelli

    Reflection Day- SEMIALTERNO il sistema che non c’è!
    Si dovrebbe semplicemente capire che alcuno della casta partitocratica mai vorrà cambiare sistema ed orientarsi verso modelli ad intrinseco “buon senso” quelli a miglioramento ricorsivo continua della qualità implementare totale alla Deming, Kai-zen, ecc. sarebbero pretendere troppo ed altrettanto troppo profittevole risulterebbe per il nostro BelPaese progredire in tal senso! Ma, la casta sa come ben guardarsi e mai potrà permettersi d’occludersi una siffatta fonte di costante “reddito” quale sicura opportunità speculativa autoreferenziale rappresentata dal mantenere sempre transitivo il modello elettorale per risultare sempre intransitiva essa stessa come casta! E’ qui il nodo da sciogliere dove s’installa il vero fulcro del gioco da correggere anche per il prossimo futuro, giacché come diceva taluno sono nelle pieghe dei dettagli che si nasconde “belzebù”!
    Pertanto, non si capisce perché si debba continuare a restare come cittadini sempre giocati da un siffatto gioco dell’oca che la casta ci propina per mantenersi inalterato il suo monopolio annullando ogni diversa opzione concorrenziale sul nascere, continuando a frapporre ostacoli e barriere al normale fluire delle cose, quando or giunti nel terzo millennio, nell’era degli accessi, della connettività permanente e sempre più totalizzante… l’”antitrust” dovrebbe risultare la dimensione strutturale affinché tutto possa meglio conformarsi e sintonizzarsi a quanto la sempre più liquida nuova realtà reclama (Bauman) e pretende, facendo sì che il sistema risulti strutturalmente efficienti ed efficaci per allinearsi alla sua primaria intrinseca “ragione – pulsione” prerogative riconosciute ormai ad’ogni essere vivente democratico!
    Ad ulteriore conferma di un siffatto perverso procedere lo dimostra la scarsa volontà di indire un ”election day” per il prossimo 6-7 giugno dove poter accorpare il referendum abrogativo della legge-porcata con le Europee e le amministrative, in un momento recessivo come quello che viviamo con una crisi che sta già intaccando il tessuto sociale “qualsiasi buon padre di famiglia” sceglierebbe risparmiare, invece si soprassiede a tutto questo per farci spendere come minimo 400 milioni di euro in più quando per la cosiddetta“social card” si sono stanziati soli 460 milioni e, questo non la dice tutta? No comment!
    Quando, un sistema completo dovrebbero ergersi in modo autonomo ed asintote sapersi evolvere senza la necessità d’intermediazione data dal partito/politico di turno che intervenga come mero speculatore autoreferenziale per formalmente cambiarlo giacché lo rimette cinicamente alla solita inefficienza.
    Poiché, in ultima analisi all’elettorato poco importa del ritrovarsi con una compagine governativa frutto di una coalizione di partiti od effetto di un partito di correnti purché si governi e si decida ma, il mantenere la baraonda in corso con tutto l’ambaradam di contorno in permanente artefatta effervescenza oltre che al mantenere la precarietà costante serve meramente alla casta per semplicemente farsi aumentare la posta per poi con la scusante dell’urgenza far ricadere il gioco sempre allo stesso medesimo condizioni e modi ovvero quello del gioco dell’oca!
    Sostanzialmente nell’italica realtà, siamo alle solite anacronistiche regressioni e restiamo vittime delle stesse strategie politiche di casta che ci propina i soliti obsoleti modelli “dal Mattarellum al Porcellum” modelli che hanno lastricato la nostra recente storia caratterizzata da quelle solite soste: “pit stop” fatte da inconcludenti bicamerali e/o snobbati referendum (talora organizzati dalla stessa casta per ritemprarsi giacché talvolta se li indice e se li sottoscrive) per poi ripristinare il solito collusivo gioco dell’oca. Gioco del quale purtroppo restiamo come cittadini sempre più ingabbiati e soggiogati!
    Succubi di un tale artefatto procedere che c’inchioda a quei soliti totem elettorali del mantenere il gioco al più alto tasso speculativo possibile a favore sempre della casta in modo da ricreare la sua massima possibile speculativa autoreferenzialità e così conseguentemente massimizzarne i soliti derivati di un ricreato monopolio oligopolio che si perpetua nello spazio tempo problema che resta in altrettanto modo invariato per la questione del controllo di media e delle televisioni quando “l’antitrust è la base della democrazia”. Perché così continuando rimarremmo prigionieri della solita “legge statica sociale” (N. Luhmann) di un monolitico rigido teleologismo ancorato al bipartitismo bloccato e blindato con rappresentati autonominati dalla stessa casta che così intende rendersi sempre più perpetua ed irremovibile, intransitiva ed auto replicante!
    Quando nel mondo molte e diverse risultano essere le democrazie se ne evince l’“intrinseco indicativo” della loro perfettibilità! E, nella realtà, tutto risulta essere dinamico e sempre più sollecitato che necessita acquisire un sistema più completo quanto il SEMIALTERNO permetterebbe dato dal fatto che la storia conta non implica che soltanto la storia debba contare Giacché bisogna considerare l’imperfezione delle conoscenze e distinguere il paragone statico e dinamico delle diverse soluzioni opponibili. Pertanto, si rende indifferibile per non soccombere prodigarsi ad aggiornarsi a che il sistema elettorale non risulti sempre intransitivo rispetto alle rappresentanze politiche che dovrebbero di per sé risultare transitive e non viceversa e permettersi di giungere perfino a propinare le solite liste bloccate per autonominarsi e perpetuarsi nello spazio tempo!
    Essendo assodato che nella complessità del mondo contemporaneo, la vita democratica da vita a una varietà di azioni ed istituzioni formali ed informali al di là del solo “suffragio universale” in conseguenza della sua vasta complessa articolazione di cui si costituisce con rapporti che si intrecciano su piani e sfere diverse: strutture dello stato, della società civile e della società politica (Farneti).
    Serve sin dagli ingressi un sistema a meccanismi elettorali completi per innestare quel imprescindibile virtuoso processo capace di imbibire virtuosamente tutta la galassia di: politics, policy and polity nel suo complesso d’interazione ed interoperazione verticalmente quanto orizzontalmente, facendo in modo che tutto s’avviluppi efficacemente ed efficientemente in un ricorsivo implicito self standing, self inforcing and implementing quality, per contestualmente mantenere più equilibrato il rapporto pubblico – privato! Per così potersi meglio declinarsi dando origine ad una vasta gamma di virtuosi assetti “risolutivi”!
    Proprio perché le buone politiche sono le politiche legittime, ossia capaci di catalizzare il consenso delle parti, dove, la selezione delle buone politiche non può essere affidata soltanto all’analisi, ma deve emergere dalle procedure democratiche, che danno modo alle preferenze delle persone e dei gruppi di prendere forma e comporsi per virtuosamente creare l’amalgama cooperativo alla ricerca delle opportune soluzioni. Pertanto la competizione aperta e pluralista per il consenso politico resta il presupposto necessario per indotta concorrenza alla selezione delle buone policy rendendo il contesto mantenuto a competizione aperta a tutto tondo a 360° per 366 gg l’anno! Quanto con il SEMIALTERNO propugna!
    Servono nuovi paradigmi che migliorino gli approcci per poter superare la schizofrenia del pensiero unico che talora rifiuta lo Stato e tal’altra lo invoca tant’è che oggigiorno arriviamo all’assurdo del ritrovarci con governi di destra che lo invocano nazionalizzando banche e quant’altro! Pertanto il tempo reclama anche sistemi elettorali con meccanismi completi che vengano costituzionalmente assorbiti ovvero, “constitutionally embedded!” Giacché grazie alla presenza di migliori supporti connettivi quanto le nuove tecnologie informatiche permetterebbero meglio si potrebbe interagire e far interoperare tutto verticalmente quanto orizzontalmente il sistema nella sua interezza per proattivamente attivare un processo di miglioramento a tutto tondo in modo implementare ricorsivo permanente con una positiva ricaduto per tutta la sua multidimensionale galassia!
    Allora, per non continuare a rimanere in balia degli eventi e/o sommersi o sempre reduci perché orfani di un completo sistema si continua a rimanere esposti a continui speculativi autoreferenziali “pit-stop” quindi, imprescindibile risulta acquisire nuovi sistemi quale presupposto e prerequisito per rendersi come BelPaese efficiente nel complesso sia verso l’interno che verso l’esterno e risultare globalmente competitivi!
    Proprio perché in coerenza a quanto per altro verso evidenzia anche Chomsky affermando che non esistono tecnologie democratiche oppressive, ma solo tecnologie – purché risultino il più possibile strutturate a meccanismi neutri – avalutativi, asintoti! Questa rimane la vera sfida capace di ristrutturare la democrazia: “the actually real understatement”per autonomamente strutturarsi a maggiore fisiologica vocazione implementare aperta, quanto ormai tutto pretende espandersi e declinarsi in modo aperto e concorrenziale quale elemento “sine qua non” per meglio saper affrontare le prossimità che la nuova società esprime nel pretendere d’acquisire nuovi paradigmi ”gestori multi task”! Servono sistemi che implementino virtuosa concorrenza quale minimale prerequisito propedeutico a riavviare anche nel nostro tempo un nuovo rinascimento. Lo splendore di quel periodo era dato oltre che dalle multidisciplinarietà… anche dall’effettiva vera concorrenza impressa dalla competizione che le varie città stato italiane si facevano anche nei confronti del mondo d’allora e, non certamente dalla formale concorrenza che si fanno i nostri attuali partiti politici capaci soltanto con inciucciati bipartisan propositi d’autonominarsi in parlamento con liste bloccate blindate!
    Pertanto, rispetto a quanto in corso serve acquisire un sistema sin dagli ingressi completo iniziando da quello elettorale con meccanismi equilibrati: “check & balance” completi poiché è da più di un decennio che si sta giocando in questo modo menando il can per l’aia senza concludere mai niente giacché or ora, e sempre più prossimamente si rischierà se non si cambierà sostanzialmente si continuerà ad aggiungere acqua ad un contenitore bucato!
    Allora, bisogna aver il coraggio di protendere di approdare a soluzioni organiche sistemiche che imprimano un trend concorrenziale costante capace di mantenere i controlli “check and balance” su tutti i fronti, i piani ed i livelli iniziando dall’opercolo della sua “fonte dinamica” preposto a confermare e/o determinarne il ricambio delle rappresentanze politiche – governative quelle appunto che si riconosce e s’incardinano nei meccanismi elettorali preposti a permettere di lasciar fisiologicamente sgorgare quella tonificante chiarezza e trasparenza più coerente a quanto attesta la suprema legge che la nostra Costituzione “incarna”.
    Allora, serve un minimo di presa di coscienza per rendersi conto che non si può continuare a giocare ad un gioco dell’oca dove i cittadini risultino sempre giocati in quanto è sempre Pantalone a doverne pagare le spese! Autolesionista non può che risultare un siffatto procedere!
    Serve un salto di qualità per riscattarsi, diversamente, la casta, continuerà imperterrita a ripristinare sempre il suo solito ricorsivo gioco dell’oca in vario o diverso modo alla “bipartisan” od alla “polipartisan” facendo in modo gattopardescamente di dar parvenza di cambiare per esigenza d’“auditel” e/o per altri “formalismi” continuare a rimettere in gioco i soliti modelli dell’anatra zoppa sempre limitati e limitanti sostituendo un modello elettorale centrifugo (filo proporzionale) con quello centripeto (filo od a prevalenza maggioritaria) e viceversa! Quando complete e nuove meglio articolate soluzioni sono di facile portate quanto con il sistema SEMIALTERNO si propugna! La vera “Par conditio ad attiva virtuosa concorrenza aperta”
    Il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandata elettorale”(consultazione a turno unico) PROPORZIONALE PURA, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia),
    Ma, quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una consultazione elettorale a turno unico MAGGIORITARIA (es. in collegi plurinominali) od a PREMIO di MAGGIORANZA (anche questa “mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti sarà il numero dei collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale – idealmente non a base “regionalista”)
    Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA (o MAGGIORITARIO), comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”- (il termine SEMIALTERNO deriva dal fatto che diventa automatico il passaggio dalla modalità maggioritaria a quella proporzionale ma inverso, in quanto il proporzionale quando la legislatura si conclude sempre nei suoi fisiologici tempi ovvero nei suoi 5 anni come attualmente accade, questa modalità consultiva a base proporzionale potrebbe prolungarsi all’infinito!)
    Pertanto, sarà completando il meccanismo e strutturandolo per complementarietà entro questi due piani nei quali potrà per pragmatica osmosi massimizzare il proprio potenziale facilitando il sistema paese a meglio assolvere la funzione governativa cui dovrebbe essere propedeutico. Il sistema SEMIALTERNO si avviluppa su due livelli e contempla mandate (elezioni) di base al “Proporzionale puro” con un’eventuale sua “naturale” complementare mandata correttiva al Maggioritario (o con premio di maggioranza) giacché “contraria sunt complementa”. Articolato in funzione d’agevolare o meglio ripristinare governabilità “accountability & responsiveness”, ecc per meglio contrasterà l’insorgere d’ogni genere di: Micro autoreferenzialità date da partitini speculativi tendenti a rendersi talora, ago della bilancia, quanto Macro autoreferenzialità partiti o coalizioni blindanti lo spazio tempo in potenziali auto-perpetuativi monopoli (rischio insito nei proporzionali) o blindati bipoli (tipico del bipartitismo auto-bloccante “inciucciante” dei maggioritari). Quanto per contrastare micro e macro collusive aderenze e/o ingerenze “finanza creativa incentrata sull’algoritmo virtuale”!
    Pertanto, data la complessità in continuo divenire non possiamo che modificare la gerarchia delle nostre preoccupazioni e sintonizzarci su nuovi paradigmi gestori di una siffatta iperbolica accelerata multiformità, complessità diversamente intrinseco maggiore il rischio rimarrà di collassare al quale resteremmo sempre più esposti. Essendo costante l’’integrazione economica generata dall’obbligatorietà delle correnti, dei processi di esternalizzazioni di carattere commerciali, extraterritorialità finanziarie, ecc che rendono le inferenze sempre più globali erodendo la sovranità nazionale queste determinano effetti locali per il continuo sviluppo a reciproca interazione e compenetrazione culturale, commerciale, economica, finanziaria quanto quella delle stesse strategie politiche. Pertanto la politica di un governo sarà sempre più influenzata da quella dei suoi vicini e viceversa. Tutto questo determina una indissolubilmente interdipendente data la maggiore extraterritorialità dell’agire. Ma, purtroppo, il diritto continua a rimanere relegato ad un monismo statuale dove, la regolazione e la vigilanza vengano relegate al solo nazionale pur ritrovandoci con una finanza che agisce sempre più a livello sovranazionale! Ciò non potrà che richiamare adeguamenti G alla “n”!
    Serve semplicemente implementare buon senso ed approdare a sistemi più elastico flessibili articolati a dinamiche cittadino centriche, sistemo centriche aperte alla concorrenza: giacché anche per l’attuale crisi non è il mercato che è venuto meno ma, la violazione delle sue regole! Ed il tanto esaltato ed acclamato modello USA ha dimostrato di aver fatto una pietosa cilecca tradendo tutte le sue supposte costitutive vantate prerogative dell’essere equilibrato e magnificato nei suoi check & balcance assiomi ed archetipi quando quelli della finanza creativo hanno palesemente dimostrato l’esistenza di un reciproco bipartisan inciuccio ritrovandosi ridotti a quel semplice bipolio di: elefanti- e somari che ha palesemente fallito! Giacché i due esclusivi gruppi politici rappresentativi duo “polisti” repubblicani e democratici hanno subdolamente reciprocamente coltivato e collusivamente collaborato a occultare l’intrecciato con la finanza che pacatamente confezionava tossiche “subprime” creatività in palese “ripartisan” intesa! Bipartisan intesa dimostratasi semplicemente dal fatto che nelle elezioni precedenti sono giunti addirittura a soprasedere a ricontrollare l’effettiva vincita dello scrutinio elettorale: vedonsi Bush – Al Gore (in Florida?).
    Contraddizioni presenti ovunque, riconosciute sul versante finanze, perfino dai suoi guru giacché lo stesso Mr “Paulson” dichiarò purtroppo, solo successivamente “quando l’asino morì dal ridere” ovvero quando la bolla finanziaria scoppiò, che in ultima analisi che anche le “agenzie di rating” erano perfettamente autoreferenziali costituite da controllati che risultavano essere allo stesso tempo controllori! Questo a perfetta dimostrazione di quanto fosse sistemica a check & balance quella tanto acclamata realtà: american way of life! Se non una vera e propria “anarchia organizzata” in cui si muovevano in modo autoreferenziale flussi distinti di problemi, soluzioni, partecipanti ed eventi decisionali. La riprova e data da quanto stia sempre più arrivando al pettine attraverso ben 162 pagine d’indagine delle “balle bolle finanziarie” di Mr Maddock che sottendeva una vera e propria catena di S. Antonio ovvero, Garbage can!
    Pertanto, prossimamente non possiamo permetterci di cadere dalla pentola alla brace quando per ripristinare efficienza ed efficacia servono regole chiare e trasparenti a condivisioni sempre più ovunque estese per il quanto mercato che si vorrà espandere. Ragion per cui indispensabili risulta implementare i G7 con- G20 e così via dicendo! Perché non possiamo permetterci di continuare a giocare a nascondino e/o restare vittime della solita buro-isometria deterministica ancorata alla “path dependance”. Giacché il “Condizionamento di percorso” è determinato dai grandi apparati partitocratici che frenano ogni processo di cambiamento e di sviluppo innovativo specialmente oggigiorno quando l’innovazione sarebbe di facile portata grazie alle nuove tecnologie informatiche. Continuando così dimostrerebbe voler ignorare l’implicita esigenza sistemica caratterizzata dall’asintote necessita di una continua fisiologica rinegoziazione istituzionali per migliorare le sue performance e sintonizzarsi ed incarreggiarsi su una virtuosa dinamica a miglioramento ricorsivo ed implementare quanto il sistema SEMIALTERNO propugna!
    Pertanto, indifferibili risulta introdurre cambiamenti con nuove regole più efficienti per non sopperire! Specialmente, dopo la sregolatezza della finanza creativa… tutti i governi sarebbero obbligati a darsi un sistema finanziario con regole (che vengano fatte rispettare ovunque senza allegri indulti) ma, con norme che risultino trasparenti ad efficacia mondiale e, chiare quanto lo è il giocare a briscola scoperta… per minimamente ritrovarci su dinamiche finalizzate ai principi di economicità e dell’efficienza! Aspetto che non può che comprendere la lotta ai paradisi fiscali da affrontare con urgenza quanto lo doveva essere prima che scappassero i buoi dalla stalla!
    Allora, per minimamente tutelarci sin d’ora oltre che uscire da una siffatta crisi recessiva, a testa alta, bisogna aver il coraggio di effettivamente cambiare sistema per non ritrovarci prossimamente prigionieri della stessa obsolescenza dalla quale si vorrebbe riscattarsi senza rischiare di ricadere nel solito famigerato di casta gioco dell’oca!
    Pertanto, serve un vero benchmarketing compartivo sui modelli elettorali data l’estesa e numerosa letteratura al riguardo iniziando da A. Lijphart, per superare l’attuale obsolescenza sistemica che regna ormai ad ogni latitudine livello effetto di meccanismi elettorali antiquati, logori e superati del compassato iniziando da quello USA del quale modello se ne blandiva l’efficienza quale riferimento assoluto che s’è dimostrato strutturalmente fallace! Essendosi palesemente dimostrato essere stato un vero Gruviera, sotto ogni profilo!
    Pertanto bisogna e prodigarsi ad evolvere verso sistemi diversi più completi pertinenti ai nostri giorni, ai nostri cangianti tempi . Servono nuovi paradigmi nuove modalità indispensabili per incarreggiarci verso un sistema di qualità incrementale volto all’implementazione della stessa…per rimuovere e contrastare l’insorgere d’ogni monopolio od oligopolio che si configuri come monopartitismo od a bipartitismo bloccato e bloccante ogni diritto di libertà di scelta iniziando da quella elettiva ecc.! Serve indifferibilmente un sistema strutturalmente più competitivo, dinamico-flessibile e aperto in senso partecipativo quale minimale approccio capace di aprire a sempre maggiori opzioni dell’“E, E, E” per avere un risultato finale profittevole anche economicamente e, non essere costretti alle solite manichee cattività ingabbianti on soli ”elefanti od asini!” come taluno tuttora aspira! Dove, con la scusante dell’impellenza e dell’urgenza semplificatrice alla “bipartisan” tenta od intende confezionarci il solito gioco dell’oca per nuovamente ed esporci a sempre nuovi Tsumani finanziari con i soliti contorni di bancopoli, tangentopoli, lodopoli, e quant’altro, ecc: perché il denaro dovrebbe essere considerato una cosa troppo importante per lasciarla al monopolio dei soli banchieri e/o finanzieri!
    Pertanto, non possiamo permetterci che tutto venga afflitto dalla miope cinica inerzia degli apparati partitocratici… per ritornare a rimetterci alla selezione naturale per farci ripercorrere come farsa la storia magari a ritroso!? Quando perentoriamente necessitano nuovi paradigmi “multy task“ per meglio rispondere con tempestività e consequenzialità alle prossimità che la nuova realtà fattasi sempre più liquida esprime, farcita di vecchie e sempre nuove sfide, istanze, problematiche, ma anche di opportunità, ecc.
    Ne sortisce che per meglio superare i secolari conflitti ci hanno incagliato sull’ideologico serve focalizzarsi sulle prassi, sui “processi”quanto con il sistema SEMIALTERNO si propugna per concorrenzialmente agevolare quel processo che effettivamente permetta ricambi e/o conferme politico governative in modo più pertinente ai bisogni della generalità dei cittadini
    Giacché oggigiorno, il cittadino è sempre più al tempo stesso lavoratore, consumatore, utente. Pertanto nuovi paradigmi si rendono indispensabili per affrontare le sfide e le opportunità che il futuro offre attraverso un nuovo approccio indifferibilmente per contestualmente ridurre le filiere d’ogni genere e fatta che si interpongono e separano elettore dall’eletto e viceversa quanto per analogia quello di produttore a consumatore “prosumer” e così via come inizialmente s’intendeva dall’“osservatore-osservato” di H. Maturana! Quindi, sarà solo attraverso nuove articolazioni che si potranno diminuire sempre più i “gaps” d’intermediazione che si frappongono fra base e vertice e viceversa pertanto l’innovazione attraverso sistemi “multi task” più elastici, flessibili dovrebbe diventare il fulcro dell’agire del prossimo futuro permettendone tendenzialmente, ad ogni “cittadino” di diventare “governante”! E, prossimamente vedere l’individuo sia come attore sociale che come agente razionale ponendo così il cittadino, sia pure “astrattamente” nelle condizioni di poterlo diventare e perché no, facendo il più possibile coincidere “governanti e governati” facendo il più possibile coincidere e/o convivere le reciproche ragioni!
    Pertanto, insensato significa continuare a propinare modelli elettorali incompleti ovvero in modalità solo centripeta (filo maggioritari) o solo ad induzione centrifuga (filo proporzionali) oltretutto intermediate dai saliti pit stop rappresentati da quella consuete inconcludenti Bicamerali e snobbando Referendum
    Così continuando assurdo sarà voler pretendere risposte positive di ritorno ed ostinarsi ad impiantare e spiantare i medesimi meccanismi strutturalmente incompleti e parossisticamente pretendere qualsivoglia guida “d’indirizzo” normale oltreché sicura, con una macchina che per incompiutezza funzioni talvolta in modo solo centripeto e talaltra solo in quello centrifugo.
    Oltretutto quando per cambiarne direzione ci si debba ogniqualvolta fermare per smontare e rimontare l’inverso di quanto precedentemente montato ed ancor più assurdo risulta il doversi rivolgere per intercessione ai suddetti gestori croupier – politici/partiti/lobby di casta dove attraverso forzati e/o compiacenti “pit-stop” si continui con una siffatta inconcludenza a montare e smontare e/o rimontare parti di meccanismi per mantenere la macchina nel suo insieme incompleta! Quando un completo sistema per reputarsi tale dovrebbe essere self standing ed enucleare tutte le opzioni del dove potersi in modo asintote perfettamente orientarsi! Quanto con il SEMIALTERNO si propone!
    Giacché queste suddette contraddizioni, limitatezze vengono rilevate e riscontrate insite nei modelli elettorali che ritroviamo oggigiorno ad ogni latitudine e sempre più palesemente per lo stesso verso e criterio si riscontrano nei confronti anche degli attuali “nuovi” modelli misti anche da noi (Mattarellum e Porcellum inclusi) ovvero nei reputati proporzionali corretti M.M.P (Mixed Member Proportional) quanto nei maggioritari corretti M.M.M. (Mixed Member Majoritarian): essendo reciprocamente per complementarietà polari!
    Giacché per ottenere da essi una più fisiologica risposta sistemica dovrebbero entrambi enucleare dette complementari induzioni essendo palesemente riconosciuto essere modelli polari e per compiutezza reciprocamente richiamarsi ed idealmente restando nel modo più puro possibile distinte potrebbero per confluenza migliorane gli effetti determinando un sistema più virtuoso e completo giacché: “contraria sunt complementa” il cui rendering potrebbe sintetizzarsi nel sistema SEMIALTERNO! Quanto si va proponendo!
    Appunto, è ormai mondialmente riconosciuto perfino nell’applicazione dei modelli misti “classificabili” in base alla presenza o all’assenza di un collegamento (linkage) tra i due canali di rappresentanza: Proporzionale (centrifugo) o Maggioritaria (centripeto).
    La presenza di un collegamento fa sì del ritrovarci davanti a un sistema M.M.P, l’assenza di un collegamento fa si che il sistema si presenti come un M.M.M.
    Dove, il modello M.M.P di questi sistemi prevede un’attribuzione di seggi affidata al canale proporzionale con scorporo da questi dei seggi vinti all’uninominale, con evidenti vantaggi per i partiti minori; mentre il Majoritarian vede correre parallelamente i due canali di rappresentanza e vede i seggi attribuiti ai due canali sommarsi semplicemente perpetrando in questo modo la di sproporzionalità del sistema a favore dei partiti maggiori che hanno più possibilità ovviamente di vincere un collegio uninominale.
    Ovviamente, all’interno di questa preliminare distinzione possiamo attraverso l’inserimento di ulteriori variabili (separazione territoriale, dipendenza gerarchica e separazione del voto) arrivare ad una classificazione più completa che comprenda sistemi misti che si pongono a metà tra il sistema misto maggioritario e il sistema misto proporzionale. Giacché ad esempio la separazione del voto in un contesto determinato dalla presenza di un sistema coesistenza ( M.M.M) senza clausole di sbarramento per l’accesso al proporzionale e con una relativamente alta percentuale di seggi proporzionali da assegnare determina una correzione a favore dei partiti minori della di sproporzionalità del sistema.
    Al contrario un sistema a correzione (M.M.P) in cui sia alta la soglia di sbarramento per l’accesso al proporzionale sia esigua la grandezza delle circoscrizioni e non vi sia dipendenza gerarchica tra i due canali di rappresentanza combinata con il voto fuso può determinare l’annullamento dell’effetto correttivo insito nei sistemi MMP.
    Pertanto, così continuando mai si potrà correttamente calibrare l’orientamento alla stessa macchina di un Sistema Paese che continua a rimpiazzare in modo sconnesso e disgiunto un modello ad induzione centrifuga (manubrio orientato in tal senso) M.M.P. con un suo polare ad induzione centripeta – M.M.M. (manubrio che tiri al centro) e/o viceversa difficile sarà pretendere di risolvere su questo versante minimamente la questione del check & balance ancora dagli accessi dai meccanismi delle leggi elettorali.
    In ultima analisi, anche per gli accessi per i meccanismi delle leggi elettorali, non possiamo permetterci di ricadere nel medesimo gioco che permetta il riprodursi di perniciose autoreferenzialità senza minimamente cambiarne le modalità procedurali riconoscendo l’esistenza di induzioni polari che i soliti modelli elettorali anche misti sottendono per reciproca polarità. Pertanto senza nuovi sistemi compiuti come permetterebbe il SEMIALTERNO resteremmo esposti al riprodursi delle suddette solite facili perniciose autoreferenzialità.
    On the move glocaly:
    Attualmente si potrebbe azzardare che i massimi esponenti giocolieri creativi e speculatori a tutto tondo… lo sono stati gli americani con i loro derivati giacché a ben guardare le cause “prime” purtroppo risalgono a quella solita rischiosa ricreantesi autoreferenzialità tipica di un “isomorfismo” di casta che si caratterizza e catalizza sia per la dx che per la sx in quel solito spasmodico inciucio politico indotto dallo scarso mercato riprodotto in conseguenza dell’inosservanza delle più elementari regole sulle quali si basa lo stesso mercato per assenza di criteri minimali di concorrenza… e per il capitalismo “la quadrature dei conti”! Anche qui la politica c’ha ben sguazzato facendo lo struzzo specialmente in quei contesti elevati dai nostrani politici da tutti i fronti che hanno elevato gli USA al massimo modello di riferimento per qualità profusa in efficienza ideale per perpetuare un siffatto bipartitismo bloccato a soli asini ed elefanti (e questi ultimi pur di riabilitarsi dai loro cocenti recenti fallimenti si rimettono nelle braccia di un 14-enne tale Johnatan Khron)… che ha scatenato l’attuale travolgente tsunami finanziario!
    Ciononostante di fronte ad una tale catastrofe praticamente i nostrani partiti si di dx che di sx hanno trovato l’opportunità di convergere sulla questione di come doversxi ritagliare a proprio vantaggio (per avidità) la torta ovvero la legge elettorale per le europee introducendo la soglia al 4% con la “faziosa” giustificazione dell’esigenza della semplificazione del quadro politico quando in un siffatto modo sta giocando a totale scapito della stessa concorrenza! Quella che ci dovrebbe salvare quale elemento “sine qua non” da A. Smith in poi! Ovviamente con regole chiare e trasparenti!
    Giacché, non occorreva tanta finanza creativa per capire che con un’illimitata forzata iper produttività s’auto avvitava effetto spinto dalle possibilità che concedeva l’informazionale, la robotizzazione quanto la delocalizzazione “speculativa” i cui effetti purtroppo ce li ritroveremo ad effetto boomerang molto prossimamente di ritorno anche dai paesi dell’est per la forzate eccessiva esposizione bancaria che anche lì ha forzato il consumo!…
    Giacché se tutto questa iper produttività non viene compensato da una maggiore e/o equilibrata distribuzione degli utili elevando magari il welfare e/o non producendo al di sopra delle possibilità d’assorbimento della domanda, avendo ridotto in un siffatto procedere sempre più i consumatori-lavoratori, prima o dopo riducendo appunto gli addetti lavoratori-consumatori con una produzione spinta ed illimitata, l’impianto nel suo complesso sarebbe comunque crollato!?….
    Se a tutto questo per sopperire al problema della crescita della popolazione e dello sviluppo ci aggiungiamo all’”USA way” l’endemica propensione ad esportare svalutazione, e/o promuover finanziamenti di case al 100% sulla supposizione del comunque irreversibili loro costante apprezzamento effetto di una sfrenata accelerazione del consumismo al debito ovvero l’illusorio sviluppo con una ricchezza finta la bolla della balla delle case per tutti, senza averne praticamente i soldi sarebbe ulteriormente scoppiata! Ovviamente, l’economia così facendo non potendo più reggere non poteva che collassare avendo tradito i suoi primari compiti nello sprecare risorse, barando nella crescita del pil e distruggendo valore senza alcuna sostanziale distribuzione di ricchezza a chi era già in link.
    Giacché, non possiamo permetterci di ricevere indicazioni e rassicurazioni da “bipartisan” contraddizioni sia da sx che fino a ieri l’altro, voleva spartire un inesistente “tesoretto” quanto l’altro di dx, che fino a ieri si sentiva spinto da un’estiva Tremontana voleva alla “Robin Hood” far cassa attingendo da petrolieri e da banchieri (oltretutto avendo abolito indiscriminatamente l’I.C.I. – questione che darà prossimamente effetti disastrosi anche sulle finanze locali giacché già alcuni Comuni hanno di conseguenza ridotto taluni servizi vedi asili nido, ecc.) ed ora, arrivato l’inverno Tremonti cerca di recuperarsi, alla faccia del liberalismo e trasforma quegli stessi “Prodi-ghi” propositi in “Tremonti Bond” per al contrario sostenere e finanziare le banche dalle quali guarda casi vi ci si voleva attingere. Portando tutto questo al massimo parossismo spinto d’un socialismo applicato all’incontrario ad ulteriore indicazione che il sistema è in frollatura sia sul fronte strutturale dei meccanismi elettorali quanto su quello dei suoi sviluppi: economici, finanziari, ecc! Poiché non è il mercato che è venuto meno ma, la violazione delle sue regole particolarmente nei confronti dei suoi basilari elementi nella manipolazione della moneta e nell’aver inflazionato il credito criterio che si vorrebbe estendere anche ai modelli elettorali e per ridurne la concorrenza renderli a bipartitismo bloccato per forse inoltrarsi verso una democrazia a due soli cingoli!
    S’intende sempre più trasformare su tutti i fronti il vizio dell’avidità e renderlo forse peccato sociale questo è stato ciò che ha sostituito le regole del mercato dove si è creato un Far West di interessi che producevano nel breve termine rapidi arricchimenti ma, che ingenerava successive distruzioni di ricchezza, in un virtuale esponenziale accrescimento nel procedere a sempre nuove confezioni di bolle di finanza creativa a mo’ di catena di Sant Antonio che al loro scoppio non poteva che determinarne l’attuale deriva recessiva ingenerate praticamente una concreta decomposizione del tessuto sociale.
    E, su questo… la casta Usa in modo bipartisan c’ha impunemente giocato alla larga sfruttando il fatto dell’essere la divisa di riferimento mondiale forse un modo “ignobile” d’accommiatarsi giacché la multilateralità incombente determinerà la prossima dimensione obbligata della multiformità anche per le divise alle quali far riferimento… dedotto dalla sola incrementali numerazione dei prossimi previsti incontri mondiali dei G7ai G alla n, ecc. segno che la stessa realtà rendendosi sempre più liquida reclama paradigmi più globali ad efficacia glocale!?
    Pertanto, in un momento così cocente con una crisi anche di carattere ecologico che quotidianamente ci mostra tutta la limitatezza di un nostro “mondo finito” abbiamo bisogno di acquisire maggior senso della misura per poterci riappropriare del nostro futuro e per non lasciarci manipolare diversamente dai soliti speculatori di turno dobbiamo avere il coraggio di cambiare sistema giacché non ci si può più permettere di sperperare energie ed economie specialmente continuando con… le guerre!
    Anche per questo, si dovrebbe dar vita ad una carta globale che vada oltre a quello dei diritti umani post bellica del ’48, per pretenderne una nuova implementare e capace di far riconoscere i diritti minimali democratici ai quali ogni paese-nazione inclusi i “paradisi offshore” debbano conformarsi ed a tutti coloro che come paesi vi vorranno aderire o lo debbano fare se vorranno connettersi ai vari livelli dal commerciale al finanziario iniziando da quello democratico, ecc., Pertanto tutti dovrebbero adeguarsi a dei principi minimali ed alle prassi a quanto la democrazia attesta (includendo – imbeddando meccanismi elettorali completi: SEMIALTERNO), quale indispensabile criterio da cui dipartire per non ritrovarsi nuovamente a subire nuovi tsunami finanziari e quanto ne consegue. Pertanto serve un momento di riflessione ed operare dal locale per dare efficacia globale e diventare glocale facendo in modo di ritrovarsi pronti ed attrezzati per saper cogliere sia le sfide quanto le opportunità che il futuro ci offre e, cogliere la crisi per aguzzare l’ingegno per dar vita ad un nuovo sistema asintote per non ricadere nel compassato! Servono modernità per mettere in movimento il paese coniugare le ragioni del lavoro con le ragioni della salute, dell’avere un sistema per essere un cittadino democratico libero!
    Pertanto servono: un sistema elettorale completo tipo il SEMIALTERNO ed una ristrutturazione federalista giacché l’interazione tra un ampio numero di unità piccole produce risultati migliori che non la ponderazione tra unità di dimensioni più ampie.

  5. Avatar Giulio MANCABELLI

    SEMIALTERNO l’idealtipo sistema elettorale a bipolarismo concorrenziale aperto!
    SEMIALTERNO per non lasciarci in continuazione prendere in giro dalla casta che sempre più… c’incastra!
    Quando urgono innovazioni in ogni dove ed ad ogni latitudine l’Italia non può essere da meno e continuare e continuare a sottrarsi menando il can per l’aia in modo inconcludente ovvero, permettere che la casta mantenga più o meno volutamente costantemente incompleti e transitivi i meccanismi elettorali per rendersi sempre più intransitiva come casta & cricca per aumentarsi in continuazione la posta in gioco a scapito di Pantalone che ne debba in continuazione pagare siffatte mantenute magagne!
    Proprio perché nella compagine mondiale vari e diversi sono i meccanismi che regolano le leggi elettorali implicitamente se ne evince il loro implicito miglioramento!
    L’immanente crisi sempre più palesemente ce lo dimostra che democrazie e mercato non possono che esser facce della stessa medaglia giacché l’esplosione delle bolle finanziarie contestualmente fa sempre più esplodere, ormai ad ogni latitudine, le contraddizioni insite nei meccanismi elettorali, a riprova della loro strutturale incompletezza rispondenti a statuizioni formalmente corrette, aspetti rilevati ancora da M. Weber. Rispetto a quando il tempo diversamente reclama di cambiare il passo data l’accelerazione impresse dalle nuove tecnologie e da internet che richiedono di adottare sistemi più completi che risultino nella loro articolazione strutturalmente ad assetto dinamico variabile “adattivo” quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO propone e propugna quale inedito e più completo modello per sbloccare il nostro BelPaese dall’inerzia e dall’impaludamento per iniziare a renderlo strutturalmente competitivo sin dalle front line. Quanto sta già accadendo a diverse latitudini in Gran Bretagna con il varo del governo di Cameron quanto l’esito della Proposition 14 in California dovrebbe esserci d’insegnamento sull’inderogabile necessità di provvedere a riformare strutturalmente il nostro Sistema Paese badando però a non ripetere più o meno volutamente i medesimi nostri propri quanto gli altrui errori! Pertanto, quanto si sta muovendo rappresenta le prime avvisaglie sulla necessità di provvedere ad un radicale inedito aggiornamento su molti fronti e livelli!
    Pertanto, urgono acquisire più complete organiche sistemiche strutturali soluzioni ad implementazione ricorsiva attraverso inediti adeguamenti aperti su tutte “le front line” giacché entrambi i piani, di quella stessa medaglia, reclamano regole chiare e trasparenti ad incrementale reciproco adeguamento per ripristinare e/o mantenere un mutuo equilibrato dinamico sinergico rapporto attraverso l’acquisizione di effettivi “check & balance & feed back criteri” da permettere monitorati resilienti opportuni controlli! Pertanto, urgono soluzioni a bipolarismo aperto a sempre maggiore “crowdopensoursing” concorrenziali sinceri apporti e contributi scevri d’ogni “imprinting” condizionamento che possano sottendere profittevoli speculativi propositi tesi a mantenere a regime inalterate deterrenze o comode partigiane autoreferenzialità di casta!

    Allora, anche all’Italia urgono radicali strutturali adeguamenti, adottando sistemi più pertinenti alle necessità dell’era informazionale degli accessi adottando opportuni check & balance criteri per ingenerare osmotica, fisiologica concorrenza prodroma a creare virtuosa discontinuità quale prerogativa di tutela provvedendo ad introdurre inedite regole che una siffatta nuova cangiante realtà reclama. Questo si rende indispensabile per non lasciare che la casta si trastulli relegandoci nel solito opaco ed impaludato marasma per mantenere incomplete, parziali e transitive le leggi elettorali per così comodamente e permanentemente rendersi ancor più intransitiva come casta; caricata d’eterna esclusività e privilegi per mantenere inalterato un siffatto vizioso e perverso gioco: dove, con la scusa del voler cambiare tutto, gattopardescamente sostanzialmente non cambiare mai niente! Casta che tuttora, intende cinicamente riprodurre per espandersi ulteriormente nello spazio tempo la sua comoda autoreferenzialità! Autoreferenzialità tesa a detenere sempre giocato l’elettore, il cittadino, l’utente e mantenere sotto scacco l’intero paese in quel più o meno riprodotto volutamente marasma per cinicamente aumentarsi sempre più come detto la posta in gioco. Occupandosi così, come casta, a fare e disfare senza mai concludere niente e/o risponderne ad alcuno se non massmediaticamente riprodurre quelle sue interminabili “effervescenti” performance di formali contese di potere per poi, propinarci quelle solite obsolescenze farciti d’anacronistici “pitstop” fatti di quei soliti inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali… Quando occorrerebbe smetterla di menar ulteriormente inutilmente il can per l’aia ed agire, semplicemente per riformare assemblando diversamente ed in modo inedito ma razionale, quanto già in dotazione per ricavarne un più equilibrato e completo sistema! Iniziando col dare ad esempio, un assetto di compiutezza ai meccanismi del sistema elettorale quello che sin dalle sue concettuali origini si caratterizza essere strutturato in quel latente “SEMIALTERNO” disgiunto e non organizzato modo giacché continua ad essere ibernato sottotraccia come “understatement” e che urgerebbe semplicemente svelare per definitivamente articolarlo in modo equilibrato e metterlo a sistema quanto il sistema SEMIALTERNO che si va di seguito proponendo; giacché contraria sunt complementa!
    1) Il SEMIALTERNO è un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto giacché
    2) la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandata elettorale” (consultazione a turno unico) al PROPORZIONALE PURA, la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi; ovviamente più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità e, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia;
    3) Ma, quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo ovvero, la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni (come all’art. 60) il SEMIALTERNO richiama una consultazione elettorale a turno unico a PREMIO di MAGGIORANZA (MAGGIORITARIA) anche questa “mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti sarà il numero dei collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio;
    4) Durante queste legislature “a mandata-votazione a Premio di Maggioranza” per evitare rischi di derive autoritarie essendo questa legislatura “a Premio” ovvero, incardinate prevalentemente sull’induzione della governabilità, sarebbe opportuno inserire un emendamento equilibratore volto ad “inibire l’art. 138″ per evitare ogni possibilità di revisionare la Costituzione. Basterebbe inserire un semplice “lodo” che inibisca l’art. 138 durante lo svolgersi di legislature “a premio di maggioranza” ed ovviamente, non per quelle mandate con votazione al proporzionale;
    5) Comunque, dopo ogni elezione (mandata) a Premio di MAGGIORANZA (o MAGGIORITARIO), si ritornerà alla votazione-mandata a “base PROPORZIONALE”;
    6) Il termine SEMIALTERNO deriva semplicemente dal fatto che pur diventando automatico “alterno” il passaggio dalla modalità maggioritaria a quella proporzionale questo viene inteso come livello di riferimento di base. Comunque, lo stesso automatismo a richiamo alterno non si attiverebbe in senso contrario essendo le mandate al proporzionale ad induzione centrifuga pertanto più in sintonia al logaritmo pervasivo del mercato!? Quindi, ogni legislature che “fisiologicamente” termina con un governo attivo e si concluda secondo i suoi canonici 5 (cinque o diversamente) anni come attesta l’art. 60 della nostra Costituzione, ci si rimette ad una nuova legislatura attraverso una stessa elezione a mandata al Proporzionale; teoricamente la modalità al Proporzionale potrebbero sempre continuare a ripetersi per lo stesso verso ininterrottamente!
    7) Il SEMIALTERNO comunque, aumenta la sua efficacia quanto più l’induzione centrifuga del livello a base “proporzionale” (centrifugo – imperniato sulla rappresentatività) si manterrà specificatamente distinto rispetto a quello suo contrario ma, complementare rappresentato dall’induzione – centripeta delle mandate al “MAGGIORITARIO od a Premio di Maggioranza” che incardina sulla governabilità!
    Inoltre, il SEMIALTERNO non prevede alcuna soglia d’accesso in quanto si rimette all’insito strutturale suo auto correttivo automatismo competitivamente ingenerato ed indotto da quei complementari passaggi dal proporzionale al maggioritario e viceversa. Articolazione che permette d’ingenerare quel necessario virtuoso effetto rigenerativo di rettifica, quale meccanismo indispensabile a potersi così pragmaticamente ritagliare ogniqualvolta nel modo più appropriato ed adattivo possibile l’effettiva necessaria soglia autocorrettiva. Tutto questo si rende indispensabile a qualificare il SEMIALTERNO come idealtipo sistema completo, elastico flessibile, adattivo e coerente a quanto l’attuale cangiante realtà contestuale pretende dai sistemi, per così poterci meglio sintonizzare a quanto una siffatta cangiante società pretende poterli accreditare e qualificarli per tali: sistemi completi!?
    Pertanto, il SEMIALTERNO si qualifica come dispositivo enucleante quel virtuoso criterio indispensabile a poterci incarreggiare verso una più piena e più matura democrazia capace d’irradiare in modo sempre più pervasivo ed inclusivo quel “asintote” incrementale democraticità in costante, resiliente concorrenza volta a poter per massimizzare: governabilità – decisionalità, economicità ed evolvere verso una responsabile incrementale sussidiarietà! Concorrenza quindi, quale elemento sine qua non indispensabile ad ingenerare quel processo propulsivo capace di riverberare virtuosi efficaci effetti in modo pervasivo per tutta la sua galassia di cui si compone politics, policy and polity a check & balance criterio! – accountability –
    Pertanto, urge riflettere prima di precipitare nei soliti retorici arcaici obsoleti modelli rischiando di cadere dalla padella del maggioritario, alla brace della nostalgica Prima Repubblica, servirebbe cambiar pagine adottando soluzioni inedite che diano concrete pragmatiche risposte. Soluzioni a semplice portata acquisendo un sistema elettorale completo quanto si propugna col SEMIALTERNO quale “idealtipo system” induttore di resiliente concorrenza.
    Il SEMIALTERNO rappresenta appunto, un più efficiente dispositivo per abbassare sempre più quei gaps che distanziano il livello “consuntivo” da quello “programmato” al livello elettorale. Pertanto, solo mantenendo competitivi ed interattivi i rapporti, si potranno rendere virtuosi nello spazio tempo gli sviluppi ed i processi che ne potranno scaturire; mantenendo così, in altrettanto modo, un’efficace tracciabilità lungo tutto il suo asse di percorrenza: dallo stadio pre-elettorale, sin su al suo relativo consuntivo di fine legislatura – post governativo.
    Giacché sarà grazie alle comunicazioni orizzontali che internet innesta – “mass self-communication” permettere di attivare e svolgere un’agorà elettronica in pervasiva espansione dando costituzione ad una sfida continua, su una grande varietà di temi, a coloro che detengono il potere di decisione nella sfera pubblica in virtù della democrazia elettorale. Giacché il problema di “conquistare le menti” resta cruciale, non solo nella circostanza più importante “le elezioni”, ma nel corso dell’intera legislatura, della durata in carica dei politici eletti. Cosicché tra un’elezione e l’altra il popolo non sarà muto od inattivo, o potrà anche non esserlo.
    Ma si potranno esercitare i “coutervailing powers” ovvero, forme di “contro-democrazia” possibili nel contesto istituzionale delle democrazie moderne utilizzando per complementarietà anche i referendum specialmente quando questi istituiti saranno previsti in altrettanto equilibrato modo – bilanciato criterio – Pertanto ci dovrà essere non soltanto il referendum ABROGATIVO del sempre solo poter togliere, ma, ci dovrà pur essere anche quello PROPOSITIVO per complementarietà, ovvero quello del poterci mettere – aggiungere!
    Da cui l’imprescindibile controbilanciamento di dover varare lì introduzione dell’istituto referendario propositivo!
    Organismi che si possano aggiungere ad altrettanti istituibili processi per meglio poter reclamare effettivi ritorni d’“accountability”! Cioè poter: controllare, sorvegliare, denunciare, porre veti, impedire l’esecuzione di decisioni prese dai politici, chiamare questi ultimi in giudizio e per ultimo anche scendere in piazza!?
    E’ per l’appunto che urgono nuove inedite regole su vari piani e livelli quanto per i meccanismi delle leggi elettorali che non possono essere sottratti a questi inderogabili aggiornamenti.
    Giacché il sistema per poter risultare efficiente abbisogna di un meccanismo articolato in modo da indurre concorrenza aperta a tutto tondo ed a tutto campo; in modo tale da potersi alimentare e contestualmente autocorreggersi ma senza mai per collassare: esplodendo od implodendo! Bensì mantenendosi in fisiologico equilibrio fra una dinamica ingenerata osmosi d’effettivo equilibrio indotto da un’enucleata sistemica articolazione centripetocentrifuga che s’imperni l’una sulle mandate al Proporzionale e, l’altra su quella sua contraria ma complementare “centripeta” che incardinati il Maggioritario – con premio di Maggioranza!
    Orbene, la profezia per benchmark sembra che si stia sempre più avvicinando (singolarity) concretizzando ed avverarsi dal fatto che se nel mondo molte e diversi sono i meccanismi che attendono alle leggi elettorali ciò ne dimostra la loro intrinseca perfettibilità!? Grazie alle nuove tecnologie ed internet – strumenti anch’essi che possono esser utilizzati in funzione positiva o negativa quanto ogni altro mezzo – l’impellente crisi recessiva ne è la più che palese dimostrazione del loro utilizzo soltanto speculativo di una celata, covata, generata e propagata cruente pervasiva azione macro speculativa globale che però sempre più contestualmente evidenzia in altrettanto modo quanto magagne permangono sull’altra faccia di quella stessa medaglia che imprescindibilmente esprime democrazie e mercato!
    Effettivamente, stiamo assistendo su un fronte ad una latente irreversibile epocale rivoluzione strutturale quella delle architetture elettoral-istituzionali giacché ormai ad ogni latitudine molto si sta muovendo:
    1) La Gran Bretagna col varo dell’inedito governo CAMERON a coalizione -Tory & LibDem – segna l’abbandonare del Maggioritario all’uninominale per passare al modello elettorale al Proporzionale. Questo passaggio riportato dai media come una rivoluzione epocale imprescindibilmente oltre a dimostrare un implicito downgrading del modello Maggioritario all’uninominale, considerato fino a ieri massimo esempio mondiale da imitare inevitabilmente si sta abbandonando, quando molti nostrani esterofili politici azzarderebbero anacronisticamente di volerlo importare in Italia quando gli stessi Britannici praticamente lo rifuggono! Segnando così la sua concettuale obsolescenza se fosse riproporlo nel medesimo modo!?
    2) Altro rovesciamento concettuale la propone la California che intende portare in avanti la palla della riforma istituzionale confermando la “proposition 14 – TOP TWO” introdotta per effetto di un referendum (54,2%). Questo TOP TWO modello per le primarie segna un’epocale rivoluzione giacché con esso strutturalmente si cambieranno dal 2011 le modalità di svolgimento delle primarie introducendo un’effettiva modalità a bipolarismo aperto quanto una siffatta nuova realtà reclama (e conferme al sistema SEMIALTERNO)
    Queste due prime sostanziali ristrutturazioni Britannica e Canadese a ripercussione mondiale rappresentano l’avviamento e la premessa a quella prossima rivoluzionaria ristrutturazione che anche i meccanismi delle leggi elettorali subiranno. Innovazioni irrevocabili per ridurre sempre più il gap che separa la velocità con quale l’economia e la finanza procedono in modo sempre più celere e spedito a livello macro e pervasivo globale rispetto a quanto succeda per le regole che attengono alla democrazia che relegata alla propria sola dimensione micro statuale tende sempre più vedersi evaporare l’incisività e la propria determinazione!
    Giacché anche le bolle finanziarie al di là che taluni commentatori di razza ce la vogliano confezionare soltanto frutto di meri giochi di borsa, quando l’innesto a queste creatività si può facilmente ricondurre al sistematico intreccio collusivo di finanza e politica. “Sovrani” effetti d’essere stati in presenti uno strutturale inficiato bipartisan bipartitismo che istituzionalizzandosi sempre più non fatto altro che favorire questi facili autoreferenziali cartelli (orizzontale e/o di ceto di casta) innestando facili (over counter) riproduzioni di bolle speculative. Al di là di quanto qualcuno intenda giustificare il tutto come effetto di mere superficialità d’approccio, non avendo voluto far tesoro di quanto per le analoghe bolle accadde nel ’29 giacché taluni politici negli anni 90, si sono fatti dimenticati di quell’esperienza, consentendo la concessione di mutui a chi non poteva pagarli e lasciando briglia sciolta ad un mare di derivati senza garanzia da appioppare più o meno legalmente ai soliti Pantaloni glocali!? Quando la cosa sarebbe più semplicemente da ricondurre a quanto si riscontra sempre più nei fatti ovvero, la capacità da parte dei modelli Maggioritari d’ingenerare sempre più formali differenze ideologiche fra i due partiti a regime, es. democratici e repubblicani in USA (salvo l’avanguardia Californiana!?) a quella d’oltreoceano latitudine quanto ad ogni altra diversa per ingenerare opacità e così poter promuovere viziose potenziali speculazioni in favore della solita casta ma sempre più a sfavore di Pantalone che divenuto ormai globale, ne deve comunque pagare i debiti!?
    Una viziosa modalità – riproduttività di facile applicazione che resta sempre in facile agguato giacché prossimamente potrebbe venir applicata anche da noi dove, semplicemente con la scusa di rischiare di cadere in default come sistema paese si preannunciano prospettive d’ammucchiata politica! Quanto già ventilato anche da G. Sartori prospettive che potrebbero tradursi in un possibile: «governissimo», detto di solito governo di unità nazionale, un governo con tutti dentro. Oppure una grosse Koalition alla tedesca: un governo dei partiti maggiori, o comunque di una larga maggioranza compatibile, e cioè in grado di mettersi d’accordo, di volta in volta, sui provvedimenti necessari e urgenti. Oppure infine, la possibilità di sfruttare quel classico italico governo tecnico! Tutto queste soluzioni pur restando invise ad ogni criteri di concorrenza essendo contrarie a quando il tempo reclamerebbe adeguamenti competitivamente aperti, provvedimenti tesi ad agevolare efficienza, invece si preferiscono riprodurre queste solite soluzioni che pur essendo molto diverse tra loro sono legate da una logica comune quella di riservare completa autotutela alla CASTA!
    Quindi, il SEMIALTERNO rappresenta l’idealtipo sistema per iniziare ad esercitare un’onorevole “exit strategy” indispensabile per superare le solite anomalie dell’obsolescenza che ci mantengono bloccati a quel compassato intriso d’statuizioni formalmente corrette aspetto rilevato ancora da Weber che stanno si stanno dimostrando per l’enucleato insito squilibrio sempre più corrotte. Aspetti che se non si ricorrerà ad aggiustare ed a correggerne c’inchioderanno all’arcaica intransitività dell’autoreferenzialità permanente della casta! Quando per allinearsi competitivamente ad una siffatta nuova realtà data l’accelerazione in corso che le nuove tecnologie ed internet impongono implicite convergenze dei mass-media (mainstream) che include l’interconnettività e pretende in ogni dove l’assunzione di nuovi pervasivi ed aperti logos, paradigmi per global ontology & singolarity!
    Giulio MANCABELLI

  6. Avatar Giulio MANCABELLI

    SEMIALTERNO un concentrato di semplicità per un sistema elettorale a bipolarismo dinamico concorrenziale aperto ed auto correttivo quale autentica riforma senza veti!
    Realistica la diagnosi dell’italico teatrino della politica esposto da Panebianco, ulteriore riprova dell’abnorme autoreferenzialità raggiunta dalla nostrana casta politica che sta continuando ad essere anche nell’attuale seconda Repubblica un autentico partito unico della spesa giacché un quinto del nostro indebitamento pubblico è da imputarsi proprio a quest’ultimo quindicennio della Seconda ulteriore dimostrazione che la mancanza di concorrenza non sta risolvendo alcunché in quanto ci si arrabatta ad esercitare lo sport dei veti incrociati per così cinicamente aumentarsi sempre più la posta in gioco! Casta sempre più sorda a quanto le accade intorno giacché insensibile al degrado in corso quando come “Sistema Paese” stiamo in continuazione perdendo posizioni in competitività e qualità della vita nel compendio mondiale in quanto ogni partito cerca di tirare la coperta dalla propria parte disinteressandosi di quello del Belpaese nel suo complesso. Pertanto, così continuando anche per la questione elettorale non ci si permetterà di addivenire ad alcuna concreta organica fisiologica soluzione nonostante, i nostri tempi sempre più reclamino innovazioni. Esigenza che già trasuda ovunque essendo questo un momento cruciale di cambio dei paradigmi e tutti si stanno muovendosi. Particolarmente sui fronti dei meccanismi elettorali, molte sono le novità in allestimento ad ogni latitudine aperte tendenti a far tramontare le obsolescenze in corso che ci mantengono ingessate a quelle statuizioni formalmente corrette ribadite ancora da Weber, per poter iniziare ad evolvere verso un più inclusivo bipolarismo concorrenziale aperto! Quale minimale prerequisito per ingenerare proattivamente per benchmark qualità incrementale riconoscendo meritocrazia nel rispetto di regole chiare e trasparenti; affinché la politica possa divenire un effettivo strumento al servizio della comunità nazionale e dei suoi cittadini ed in una prospettiva più ampia ed aperta, uno strumento che possa aiutare a costruire un futuro migliore, più sicuro e prosperoso per tutti! Aspetti indispensabili per potersi minimamente allineare a quanto la contingente realtà pretende che per mainstream convergenze reclama “new normal” inediti adeguamenti attraverso soluzioni appunto a bipolarismo dinamico concorrenziale aperto quanto in ultima analisi il sistema SEMIALTERNO propugna! Sistema il SEMIALTERNO che strutturandosi su una base proporzionale viene sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale!
    Salomonica draconiana soluzione che il SEMIALTERNO prefigura e propugna per poter iniettare nella politica quella effettiva necessaria competizione indispensabile ed ingenerare un autentico dinamico virtuoso bipolarismo concorrenziale auto correttivo aperto nello spazio tempo ed iniziare ad invertire quel trend d’autoreferenzialità in cui la casta tende sempre più cullarsi nei privilegi che potrebbero nel breve termine, ricondurci a ripercorrere a ritroso la storia rischiando di ritrovarci in condizioni sempre più incontrovertibili a scapito del nostro Belpaese nel suo insieme e del cittadino elettore, utente, consumatore, ecc.. Inoltre, per minimamente tutelarci nei confronti di una siffatto attuale contesto a scarso tasso di concorrenzialità servirebbe introdurre attraverso l’istituto del meccanismo del “write in” sulle schede elettorali, qualunque sia la modalità elettorale proporzionalista-centrifugo oppure maggioritario – centripeto, venga introdotta la possibilità di scrivere nella scheda elettorale accanto ai candidati ufficiali, un nome in più quale ulteriore criterio anti deterrenza degli oligopoli a regime!
    L’esigenza d’addivenire a questi “new normal” adeguamenti trasuda ormai ovunque giacché la si evince ormai su tutti i fronti, livelli e versanti data la sempre maggiore pervasività delle nuove tecnologie e da internet che rendendo sempre più liquida la realtà. Dimensione che ci evidenzia quanto glocali – vicini siamo ormai divenute sempre più gli eventi nel mondo con capaci di riprodurre talora, ripercussione ovunque! La genesi e lo sviluppo dell’impellente crisi recessiva che ci assilla dovrebbe permetterci di capire che democrazia e mercato non possono che essere facce della medesima medaglia, ambiti che si presidiano e monitorano efficacemente evitando che il controllato risulti essere lo stesso controllore! Perché la globalizzazione sta evidenziandoci sempre più la validità del binomia democrazia e mercato! Pertanto, si reclamano improcrastinabili inediti adeguamenti a check and balance & feed back criterio sia nel micro che nel macro per acquisire quelle indispensabili – global legal rules! Giacché la responsabilità di questa siffatta è da addebitarsi alla politica e non del mercato iniziando dalla FED; dell’aver inondato l’economia americana di liquidità provocando così la bolla dei muti immobiliari!
    L’esigenza d’aggiornamento in tal senso si evince da come ogni paese si stia muovendo nella compagine mondiale anche sul fronte dei meccanismi elettorali iniziando dai Britannici che stanno buttano all‘aria il loro considerato inespugnabile classico Westminster – Maggioritario all’uninominale per passare al Proporzionale ai Californiani che con la Top Two sparigliano anche i presidenziali dove, liberalizzando gli accessi ed aprirli a tutte le conformazioni politiche per le primarie contribuiscono ad ingenerare un’epocale rivoluzione su questi versanti!?
    Pertanto assurdo supporre come sponsorizza Panebianco di poter risolvere l’italica peculiarità lasciandone la prerogativa ad un solito sparuto gruppo di politici che s’abbaglia a filo Australiane soluzione a voto alternativo quando quello stesso modello è stato già abbandonato da molti perché reputate inefficaci avendo rilevato in quel modello intrinseche criticità che portano a deadlock situazioni con analoghe “Hung Parlament” quanto abbiamo già visto alle ultime elezioni in Australia! Appunto quella menzionata terza possibilità: sistema maggioritario con collegi uninominali e a turno unico con la facoltà per l’elettore di dare non uno ma due voti quale variante del sistema Australiano è già stata sorpassata dalla storia e dalla cronaca delle ultime elezioni in Australia quanto dai Britannici che l’hanno scartata per il Proporzionale. Appunto, tale variante è da considerarsi vecchia sin dal suo italico “ri-concepimento” giacché questo modello è già stato escluso dai Britannici quando a seguito delle ultime elezioni si sono ritrovati con un Parlamento bloccato – “Hung Parlament” Allora, dopo aver vagliato attraverso opportune simulazioni che se fosse stato applicato da loro un modello analogo a quello australiano avrebbe dato il medesimo esito di patta analogo a quanto hanno ottenuto questo comprovato da una commissione d’esperti pertanto i Britannici l’hanno scartato come modello inefficace in favore del proporzionale.
    Inefficacia successivamente praticamente comprovata in Australia dal risultato di patta riprodotto fra i laburisti che erano al governo e la coalizione dei conservatori guidata dal partito liberale un “deadlock” ottenuto alle ultime elezioni del 6 maggio 2010 che appunto riproduceva un “Hung Parlament”!
    Pertanto, il governo Cameron frutto di una coalizione Tory LibDem una soluzione governativa impensabile fino all’altro ieri per taluni “idiosincratici” quelli, che consideravano il modello Westminster un inalienabile faro per tutta l’umanità?! Purtroppo, di fronte all’incedere di una realtà sempre più globalizzata e liquida, ineludibilmente, tutti si debbono ricredere, giacché anche ai fari risulta impossibile far luce ai “propri piedi”! Quindi, dati questi presupposti ed in conseguenza degli insopprimibili stravolgimenti paradigmatici in corso che il nostro tempo presenta e promuove grazie alle nuove tecnologie in pervasiva costante ulteriore penetrazione, anche i pragmatici Britannici dopo oggettive analisi attraverso minuziose simulazioni ad hoc hanno scartato ogni eventuale soluzione filo australiana pur sussistendone nel merito approfonditi studi sul Voto alternativo VA+ (Voto Alternativo Plus) proposti ancora da precedenti Commissioni iniziate già nel 1998 da Jenkins.
    Pertanto, i Britannici hanno dopo avere scelto di non volersi impiccare a quei modelli Australiani hanno deciso di rivolgersi al Proporzionale; quello che abbiamo (casualmente) abbandonato noi, con la Prima Repubblica!? Così facendo hanno definitivamente dichiarato il downgrading al loro classico modello Westmister quanto a quello australiano a voto trasferibile!
    Imperoché, i Britannici stanno percorrendo la medesima “Odissea” che noi però da decenni stiamo attraversando ed in senso contrario. Inoltre, noi ci siamo impaludati in modelli ibridi limitati e limitanti quanto risulta esserlo il nostro Porcellum (e quanto lo è stato il precedente suo analogo Mattarellum). Appunto, i Britannici stanno abbandonano il Maggioritario all’uninominale per abbracciare il Proporzionale, un percorso che inequivocabilmente li porterà verso quel più completo latente sistema “SEMIALTERNO”. Sistema il SEMIALTERNO che sottotraccia si perpetua pur non ancora codificato sin dai più remoti tempi, dallo stesso concepimento della democrazia che enuclea appunto il SEMIALTERNO. Deducibile questo dai repentini cambi d’induzione che un semplice excursus storico potrebbe riassumere per la stessa italica cronistoria sui modelli elettorali; dalla quale si dovrebbe evincere la necessità che per ottenere un completo sistema indispensabile risulta che esso ineludibilmente assuma nella propria articolazione dei suoi meccanismi la più estesa possibilità espansiva in senso centripeto quanto centrifugo quali indispensabili prerequisiti per reputarsi sistema: quanto il SEMIALTERNO enuclea!
    Giacché solo adottando sistemi a meccanismi elettorale capaci di chiudere il ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” si potranno liberalizzare virtuose efficaci opportunità risolutive governative e renderle efficienti ed efficaci quanto il SEMIALTERNO propugna rispetto ai soliti vetusti tradizionali modelli: Maggioritari e/o Proporzionali o quelli misti del genere rigido lineare a perpetua ripetitività imperniata induttivamente su una sola dinamica o centripeta o quella solo centrifuga: un senso unico che preclude effettive concorrenziali opportunità di sviluppo virtuose in modo risolutivo più efficace ed efficiente giacché escludono riprodurre efficiente competitività essendo impossibile riprodurre competitività ristretta a soli 2 soliti contendneti.
    Pertanto, serve saper superare quei vetusti modelli inchiodati al solo verso:
    • centripeto caratteristica insita nei modelli Maggioritari
    oppure bloccati su quello suo contrario
    • centrifugo quanto i modelli Proporzionali enucleano.
    Modelli questi ultimi incapaci di completare quel suddetto ciclo induttivo centripeto – centrifugo pertanto lasciano aperto spazio alla sola speculazione per innestare quel vizioso trend d’autoreferenzialità tale da precludere opportunità alla libera competizione. Una siffatta inefficienza risulta esserlo anche per i modelli ibridi: Mattarellum e l’attuale Porcellum giacché mai potranno fregiarsi degli attributi di sistema in quanto oltre ai suddetti vizi permettono ad un manipolo di politici di casta di nominare l’intero Parlamento italiano! Appunto, cosicché altrettanto inefficienti risultano essere i modelli misti ibridi essendo delle chimere che si trasformano in autentici vassalli di quelle caselle appartenenti che quel solito famigerato gioco dell’oca in perpetuo tendenziale ripristino strutturata a spirale che prefigurare quei soliti pit-stops fatti d’inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per mantenere sempre gli stessi meccanismi elettorali transitivi e rendersi appunto, come casta politica sempre più intransitiva: giacché alcun potere si autolimita!? Gli ibridi rappresentano semplici chimere ottenute da parzialità d’articolazioni: centripeto centrifughe che, per quanto perfezionate mai potranno compensare e mai potranno rimuoverne il difetto pur illudendo di poterne ampliarne le loro possibilità, dato che la loro limitatezza resterà sempre tale: limitata e limitante. Giacché alcuna protesi, infatti, mai potrà risolvere le cause della sua necessità che solo un’autentica fisiologia sistemica potrebbe risolvere ed assolvere quanto il SEMIALTERNO propugna: come latente understatment!
    Esigenza d’evoluzione in questo new normal senso viene avvalorata quotidianamente dal fatto che il nostro contesto è molto diverso rispetto al compassato essendo da molto tramontato il genere della democrazia paternalistico discente nella quale ci si poteva lasciar trascinare da modelli limitati, lineari, rigido ripetitivi del compassato. Pertanto grazie ai Californiani anche i Presidenziali non possono dormire tranquilli giacché anche in quel contesto americano stanno iniziando a sgorgare novità sotto il profilo elettorale perché appunto, i California hanno dimostrano di saper buttare in avanti la palla della democrazia ed a seguito di un referendum propositivo che la loro Costituzione concede. Pertanto, dal 2011 con la “Proposition 14” i Californiani potranno adottare le primarie a bipolarismo aperto a tutto tondo ed a tutto campo aperto a tutte le opzioni politiche che vorranno avere visibilità quanto appunto la “TOP TWO” soluzione permette. Perciò là, ogni partito potrà contestualmente mettersi in competizione nello stesso giorno e presentare i propri candidati alle primarie, dopodiché, solo i primi due “Top TWO” che sortiranno potranno successivamente effettivamente scendere in competizione determinando da essa chi potrà essere eletto. Quindi solo in un siffatto nuovo modo i Californiani potranno iniziare a liberarsi dalla cattività del Maggioritario ch’imprigiona e schiaccia in un anacronistico bipartisan inciucio autoreferenziale a soli repubblicani o democratici che solo attraverso la TOP TWO potranno risolvere!
    Ora, nonostante tutte queste innovazioni in attuazione, alcuni sagaci nostrani politici di casta intendono propinarci prossimamente, un altrettanto intrinsecamente limato e limitante modello “Maggioritario all’uninominale” che pur con varianti è stato appena riconosciuto incompleto in quanto per downgrading gli stessi Britannici hanno inteso non prender in considerazione abbandonandolo al suo destino di continuare ad esistere per soddisfare il novizio italico gruppo “d’importatori d’acqua calda” essendo stato molto efficace per l’elezione dei segretari di un partito riconosciuto efficace per la sfida elettorale fra i fratelli Ed e David Miliband ma, per gli stessi Britannici considerato inefficace per scegliere il leader ed il governo di un paese! Opportunità che si potrebbe imitare e sfruttare anche per l’Italia dove tutto continua a rimanere anche su quel fronte blindato all’autoreferenzialità non per niente vantiamo il parco politico più vetusto al mondo dopo la Corea del Nord – effetto dei soliti circoli viziosi dove, a comandare risultano essere sempre le stesse persone! I pragmatica Britannici per le questioni elettorali stanno rivolgendosi al proporzionale soluzione prodroma a poter sfociare nell’idealtipo sistema SEMIALTERNO «sistemico concentrato di semplicità» indispensabile per poter massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando contestualmente una responsabile sussidiarietà. Sistema il SEMIALTERNO che contribuisce ad effettivamente ridurre la frammentazione politica aspetto ottenibile grazie all’insito suo completo adattivo meccanismo ad articolazione centripeto centrifuga estesa completa che permette d’essere “autocorrettivo” senza dover ogniqualvolta intercedere a quei soliti ciclici (speculativi) momenti istituzionali che si caratterizzano di quei volubili suddetti “pitstops” fatti di inconcludenti bicamerali e neutralizzati referendum!
    Proprio perché i sistemi elettorali producono effetti diversi nelle diverse situazioni storiche, fondamentale diventa indispensabile acquisirne di “new normal” inediti (Monod) concretizzandoli in modo che la riforma venga effettivamente costruita in modo tale da non avvantaggiare manifestamente alcuno ma che tenga conto prioritariamente dell’interesse generale del Belpaese e del cittadino utente, consumatore, ecc. questo per non continuare a soccombere!
    Giacché, or giunti nel terzo millennio nell’era della rete occorre saper abbandonare l’obsolescenza comprensiva d’ogni anacronistico bipartisan bipartitismo chiuso quello d’oltreoceano espresso che ha confezionato e riversato a livello globale l’attuale crisi recessiva! Una nuova era si sta aprendo che ci costringerà a dover diversamente combattere su molti fronti per effettivamente estendere un’autentica pervasiva e sempre più inclusiva cittadinanza data la sempre maggiore globale competitività che verrà riversata sul banco del compendio mondiale!
    Pertanto, urge sapersi attrezzare iniziando col ridurre l’incombente elefantismo politico burocratico che ci assillerà sempre rischiando di farci asfissiare se non si provvederà ad invertirne questo elefantiaco trend tendente ad ulteriormente infoltire i livelli di burocrazia: le comunità di montagna o di valle quando si dava per scontato l’eliminazione delle stesse province? Appunto l’eccessiva stratificazione dei punti decisionali amministrativi-politici sta diventando un vero problema un’autentica anacronistica controtendenza rispetto a quanto a livello mondiale stia sempre più accendendo dove si richiede ridurre le filiere per risultare competitivi! Ridurre la dimensione della pressione pubblica diventa essenziale per poter liberalizzare ed espandere maggiori capacità d’iniziativa imprenditoriale; accrescere della cultura civica nazionale, espandere senso d’appartenenza.
    Appunto, se si continuerà ad infoltire la burocrazia vana risulterà l’aspirazione di poter risultare competitivi quando la nostra maggiore scolarizzazione rispetto ai paesi emergenti dovrebbe permetterci di sviluppare l’organizzazione funzionale in modo tale da sempre più ridurre le filiere d’ogni genere e fatta come quanto già avviene nell’ambito produttivo e come già si configurano i paesi emergenti risultando così strutturalmente sempre più snelli e dinamici rispetto ai tradizionali paesi occidentali!? Pertanto urgerebbe meglio saper assorbire quanto le nuove tecnologie ed internet permettono di ridurre in altrettanto modo i livelli politico-amministrativi e non di aumentarli come anacronisticamente sembra si stia facendo nell’ambito nostrano ed italico rispetto a quanto la realtà diversamente reclamerebbe una ben più drastica riduzione a tendenziali solo due snelli maggiori livelli: locale e generale di una siffatta sempre più piramidale faraonica organizzazione politico-amministrativa che così facendo ineludibilmente non potrà nel breve che soffocarci quando ovunque, stanno sempre più prendendo piede e penetrando pragmatiche prassi e procedure Kai Zen (alla Deming) modalità per poter assumere protocolli procedurali tali da poter incrementare qualità-democraticità!.
    Quindi, su molti fronti urgono aggiustamenti e non ultimo provvedere a dare opportuna regolamentazione all’art. 49 affinché il tutto non continui ad avvitarsi su se stesso diventano sempre più autoreferenziale, urge rendere simmetriche le cose sul versante dei meccanismi delle leggi elettorali provvedendo innanzitutto a renderli completi quanto il SEMIALTERNO enuclea per sintonizzarci ai tempi che una moderna democrazia. Democrazie che reclama potersi sviluppare lungo la traiettoria segnata da aspirazioni ideali che sempre sopravanzano le condizioni reali in asintote miglioramento incrementale per dissipare deterrenza, autoreferenzialità rappresentate da assodati interessi corporativi e quelle tendenze culturali inclini alla bieca conservazione riproduttrice d’obsoleti stantii modi consensuali e consociativi di fare politica tendente ad ingenerare rischi autoritari!… Urge far chiarezza e con un balzo di qualità sistemica quale il sistema SEMIALTERNO enuclea; poter ridurre sempre più quel gap che s’insinua tra ciò che la democrazia dovrebbe essere dall’esserlo in quanto: “Ciò che la democrazia è non può esser disgiunto da ciò che la democrazia dovrebbe essere!” Sartori Allora, essendo la democrazia un mezzo abbisognerà come prerequisiti anche meccanismi elettorali che potranno aumentarne sempre più efficienza ed efficacia quanto più risulteranno allo scopo strutturalmente integri e completi e capaci di riprodurre un bipolarismo concorrenziale aperto quanto il SEMIALTERNO propugna per tutti coloro che la vorranno cavalcare, vivere e condividere!
    Urge ulteriormente risolvere i soliti inevasi propositi perennemente elencati e continuamente rimandati:
    • Ridefinire i poteri tra Esecutivo e Parlamento e rafforzare il potere del governo sul processo legislativo ricorrendo anche a legge ordinaria o con modifiche dei regolamenti, senza il complesso iter delle riforme costituzionali per conferire al premier il diritto di fissare priorità per l’ordine del giorno, stabilendo l’obbligo del parere favorevole del Tesoro (e/o art. 81) su leggi che comportino aumenti di spesa o diminuzione di entrata, dando priorità e tempi certi per i progetti del Governo;
    • Istituzionalizzare il metodo con una legge che colleghi il finanziamento pubblico dei partiti, all’articolo 49.
    • Occorre un concreto dimezzamento del pletorico numero dei Parlamentari (a 300 alla Camera e 50 al Senato) rispetto alla misera anacronistica riduzione in percentuale prevista dalla bozza Violante… un abbozza che umilierebbe il tanto vantato italico Europeismo!? Giacché basterebbe semplicemente recepire dal Parlamento europeo le direttive, le normative senza frenarne con la solita “nostrana plutocratica retorica” quelli opportuni adeguamenti là legiferati! Perché un netto dimezzamento numerico dei Parlamentari dimostrerebbe una più attenta volontà e propensione alla razionalizzazione;
    • Che il federalismo riconosca centralità alle città e non solo alle regioni che spesso si rilevano essere dei semplici carrozzoni burocratici;
    • Dimostrare nel contempo quella necessaria sensibilità ad accogliere ed introdurre quella reale “governance documentale” come già sta avvenendo da tempo in molti paesi del nord Europa in quanto solo razionalizzando i flussi documentali si potrebbero risparmiare economicamente fino al 30%. Questa potrebbe rappresentare un’ulteriore prerogativa per liberarsi dalla nostrana pluto burocrazia e dall’inefficienza per diventare così veri imprenditori di se stesse sintonizzandoci come veri “civil citezen prosumer – in a real stakeholder citizen engagement” come suggerisce A. Toffler futurologo!
    Giacché solo avendo a cuore il proprio destino si potrà perseguire e realizzare quella propria personale ambita autonomia indispensabile a potersi riscattare da quell’ancoraggio in si permane condizionati da un siffatto italico imprinting che si caratterizza per varie costanti ricorsività date da: un paternalismo discente, una pervasiva cooptazione, un famelico nepotismo ed un endemico familismo, ecc.
    Pertanto, indifferibile risulterebbe poter:
    • Rendere più specifiche le funzioni delle Camere rispetto all’attuale ridondate doppione legiferante quindi, chiudere il bicameralismo “perfetto” per dare consistenza ad un Senato Federale;
    • Altrettanto auspicabile risulta la riduzione dei lauti appannaggi rispetto ad ogni media dei “Parlamentari dell’€urozone” giacché gli adeguamenti non dovrebbero valere solo per la parità dei 65 anni bensì per tutti glia altre palesi incongruenze;
    • Eliminazione del Quorum ai Referendum abrogativi per introdurre “per un fisiologico necessario equilibrio” anche il Referendum Propositivo! Vedonsi California ultimamente e la loro patria per antonomasia: la Svizzera.

  7. Avatar Giulio MANCABELLI

    Questa conflittualità istituzionale non può che essere il più madornale segno di quanta “viziosa” autoreferenzialità abbia ormai raggiunta la nostrana classe politica che per rendersi sempre più intoccabile continua a propinarci i medesimi incompleti, limitati e limitanti modelli elettorali che ingenerano scarsa concorrenza opzionale politica che ci mantiene perennemente e sempre più impaludati in questa mordente assillante crisi economica. Così continuando si rischia di far intaccare purtroppo oltre al sociale, anche l’istituzionale. Aspetti che dovrebbero farci riflettere sul fatto che da quasi un ventennio nonostante i dichiarati propositi ed il ricambio di diverso colore governativo, la pressione fiscale continua ad aumentare collocandoci al terzo posto in Europa senza alcun tornaconto rispetto ai nostri partner europei, giacché la percentuale resta in un trend a continuativo aumento or giunta ben al 43,5% e con livelli amministrativi politici in continuo rigonfiamento ed aggiunta ormai arrivati a ben sette livelli che sempre più ci sprofonda in un’irreversibile pressione fiscale al 43,5% dati i ben sette livelli politico amministrativi che iniziando dal circoscrizionale al comunale, dalla comunità di valle alla provinciale e dal regionale fin su allo statale per arrivare all’europeo tutto questo ingessamento genera quel effetto d’opprimente pressione fiscale del 43,5% in un continua irrefrenabile aumento cha dati siffatti livelli determina una overdose di politici che non potrà che ulteriormente ferire la democrazia rispetto a quanto le nuove tecnologie ed internet dovrebbero permetterci di poter diversamente assolvere accorciando filiere e smagrire siffatte pletoriche ridondanti assemblee politico-amministrative che appesantiscono e ci rendono sempre più strutturalmente obesi per eccesso di un anacronistica burocrazia ed una eccesiva nomenclatura che ci mettono fuori gioco dalla competizione nel compendio mondiale rispetto od ogni altro paese emergente che si avvale delle nuove tecnologie ed internet per rendersi sempre più snello ed elastico flessibile quanto la maggiore accelerazione del tempo ed il contesto pretende.
    Una contraddizione alla quale si dovrebbe velocemente ovviare per non soccombere giacché anacronistico risultano questi anomali perpetui rigonfiamenti… analoghi a quanto lo sono state quelle bolle creative finanziarie d’oltreoceano che ci hanno trascinato nell’attuale mordente crisi che sta trascinando tutti coloro che si presentano impreparati ed inadeguati nel baratro! Per l’appunto sempre più diabolico sarà voler insistere rendendo ancor più famigerato quel gioco dell’oca! Cosicché sempre più continueremo ad ulteriormente ritrovarci nelle medesime peste impaludandoci ancor più, dato il madornale contradditorio semi-galleggiante incedere che ci vede da decenni impantanati ed in continua regressione rispetto ad ogni altro paese. Restiamo in preda d’una frenesia fatta di continui insulsi cambiamenti che ci fanno in modo schizofrenico percorrere a ritroso la storia giacché continuiamo a doppiare in continuazione le stesse caselle dalle filo Proporzionali a quelle filo Maggioritari e/o viceversa senza considerarne il fatto che per complementarietà l’una induzione non può che per complementarietà coniugarsi nell’altra quanto con sistema SEMIALTERNO si va proponendo! Giacché dovremmo contribuire a renderci strutturalmente più virtuosi i nostri sistemi organizzativi e ridurre sempre più le filiere ovunque in tutti gli ambiti e livello quanto e per isometria imitare quanto già sta accadendo nel mercato la cui velocità spiazza sempre più la politica reclama improrogabilmente porvici rimedio! Pertanto per sopperirvi urgerebbe iniziare ad invertire questo perverso autoreferenziale trend in cui ci si sta cacciando a rischio d’irreversibilità!
    Un trend nel quale la casta tende tuffarsi per continuare a cullarsi e mantenere invariati i propri privilegi a scapito dell’intero nostro BelPaese nel suo complesso! Specialmente ora, che in modo sempre più irruente la globalizzazione sta accrescendo in modo sempre più celere il ruolo al mercato che riduce quello della democrazia, in nome dell’efficacia del mercato stesso e di un ordine superiore a quello della democrazia relegando in continuo affanno. Pertanto, urge reagire ed interagire per ricorrere a nuove soluzioni sistemiche adottando più completi ed aggiornati meccanismi elettorali che permettano di recuperare quel gap nella tempistica sul versante in continuativa defezione: giacché il rapporto fra democrazia e mercato non è esclusivamente conflittuale, ma anche complementare che per isometria reclama adeguamenti! Diversamente se non si cambierà continueremo ad impantanarci entro il vortice del declassamento perpetuo quello che ci sta portando sempre più fuori gioco rispetto ad ogni altro paese per effetto del lasciarci propinare impropri modelli elettorali quanto il “Porcellum” impersona!
    Una vera anomalia che riverbera discrasia e conflittualità in modo permanente su ogni fronte e livello rendendo ancor più “impotente l’azione politica”: le ultime legislature ce lo stanno sempre più avvalorando giacché la conflittualità che riproduce si espande in modo sempre più pervasivo su tutti i fronti con fibrillazioni che si riverberano in tutta la struttura istituzionale (quella galassia di cui si compone politics, policy and polity) tant’è che perfino entrambe le coalizioni sia di centro destra quanto quella di centro sinistra ne risultano sempre più scosse e compromesse ad ulteriore riprova delle scarse proprietà di sistema che enuclea questo siffatto famigerato modello elettorale: il Porcellum!? Le scarse proprietà sono date dalle prerogative che lascia ad un manipolo di politici la designazione di un intero bicamerale Parlamento con liste bloccate senza permetterne alcuna diversa scelta all’elettorato. Pertanto, questo dovrebbe esserci di sufficiente insegnamento per abbandonarlo e muoverci verso l’acquisizione di nuovi e di inediti che permettano d’ingenerare effettiva concorrenza nel suo complesso a tutto tondo ed a tutto campo per riprodurre un sinergico dinamico contendibile concorrenziale a bipolarismo aperto quanto il SEMIALTERNO propugna quale criterio per poter massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando una responsabile sussidiarietà!
    Pertanto, dovremmo liberarci d’ogni improprio obsoleto meccanismo specialmente quelli che la casta ci propina in modo assolutamente “partigiano” (sia esso frutto di una scelta formalmente bipartisan o polipartisan) giacché rimane ogniqualvolta sempre più incompleto e conseguentemente transitivo per rendersi come casta intransitiva! Dimostrato dal fatto che sostanzialmente viene utilizzato dalla casta semplicemente per determinare delle eterogenee sommatorie elettorali d’aggregati politici dimostrato dal come sostanzialmente vengono a forzosamente comporsi le colazioni governative assemblate da un siffatto “perverso” modello elettorale – “porcellum”! Coalizioni che sempre più si dimostrano conseguentemente incapaci di far sintesi politica giacché il loro scopo risulta sempre più essere meramente quello di voler acquisire una maggioranza governativa per fini meramente speculativi data l’incoerenza con la quale non “riescono” a voler dar risposta alle istanze raccolte dal mandato elettorale che continuano ad essere inevase nonostante ogniqualvolta vengano elencate nelle agende d’ogni programma elettorale per mai essere affrontate e risolte per restare inevase e perennemente riproposte per farcire le successive tornate elettorali. Giacché molte cose restano tuttora inevase:
    Questo viene riscontrato dal fatto che da decenni restiamo impantanati ed imprigionati da compassati ottocenteschi schemi politici; un’inconcludenza che ci fa quotidianamente regredire rispetto ad ogni altro paese! Quando dovremmo renderci conto che è cambiato il mondo ed in ogni dove, grazie alle nuove tecnologie ed internet tutto si sta muovendo in modo più celere per esigere d’assumere più nuove ed inedite soluzioni, paradigmi, sistemi… Questo è quanto dovremmo prodigarci fare per poter affrontare con maggiore sicurezza le sfide che il futuro ci attende e così poter rispondere alle esigenze che il nostro tempo reclama!
    Serve semplicemente un completo sistema elettorale più equilibrato quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO propugna quale concentrato di semplicità. Essendo il sistema SEMIALTERNO strutturato su una base proporzionale che verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale. Appunto, il SEMIALTERNO iniettando maggiore competitività meglio riuscirebbe a renderci strutturalmente competitivi nel compendio mondiale!
    Questa necessità d’acquisire un inedito sistema elettorale è un’indifferibile esigenza deducibile dal fatto che nel compendio mondiale, molti, vari e diversi sono i meccanismi! Pertanto, per benchmark comparazione se ne evince la loro perfettibilità! Un’esigenza parimenti comprovata dalla sempre più incontenibile effervescenza che continua ad accrescere ineluttabilmente ad ogni latitudine! Giacché, perfino i Britannici ne sono stati “contagiati” tant’è che stanno buttando all‘aria il loro considerato insuperabile classico modello Westminster – Maggioritario all’uninominale per passare al Proporzionale. Quel Proporzionale che abbiamo abbandonato con la Prima Repubblica!? Ma, a differenza nostra che continuiamo a restare impegolati da quasi 20 anni nelle solite inconcludenze frutto delle volontà speculative della nostrana casareccia casta. I Britannici si muovono, noi invece restiamo imprigionati dentro quegli stessi obsoleti modelli che la casta usa propinarci per continuare ad aumentarsi la posta in gioco aggiungendoci se necessario sempre nuove ed anacronistiche caselle e quella prossima sarà senz’altro presidenzialista! Quale ulteriore variabile per eludere il problema in quanto i modelli presidenziali sono in continua sofferenza rispetto ai parlamentari che stanno ottenendo sempre migliori riconoscimenti: Germania! Gli stessi Californiani ce lo stanno or ora sempre più dimostrando giacché ultimamente i Californiani si sono distinti e con la referendaria “proposition 14” e con essa intendono buttare avanti la palla della democrazia dove con la –Top Two– intendono aprire gli accessi alla contendibilità delle rappresentanze politiche alle primarie a tutto tondo ed a tutto campo a tutte le persone indifferentemente dai loro orientamenti politici ai soli primi due indicati dagli elettori. Un’opportunità per generare virtuosa propositiva concorrenza! E’ appunto, con la libera concorrenza a tutto tondo aperta al potenziale delle conformazioni politiche presenti sul territorio che genera virtuosa contendibilità per poter meglio fisiologicamente contrasta l’assolutismo, la nomeklatura, la casta! Giacché solo cosi i “Primi Due” contendenti con la –Top Two– modalità si liberalizzano gli accessi, dopo di ché, solo i primi che avranno superato le primarie potranno definitivamente scendere in competizione e contendersi la rappresentanza politica. Questo contribuirà prossimamente senz’altro contribuirà a sparigliare perfino l’ordinamento istituzionale già precario di quei modelli presidenziali!?
    • Altra prerogativa alla liberalizzazione degli accessi sarebbe auspicabile adottando l’opzione del “write in” sulla scheda elettorale. Rappresenterebbe un’utilissima efficace opzione potenziale e funzionale per contrastare l’autoreferenzialità delle caste la cui efficace applicabilità e stata concretamente dimostrata alle ultime elezioni di midterm per il Senato in Alaska. Invece, noi preferiamo far finta di scegliere con “liste blindate” propinateci da un manipolo di politici che si possono così liberamente nominare un intero bicamerale parlamento!
    • Un’ulteriore liberalizzazione viene rappresentata dalla necessità d’eliminare il Quorum a tutti i Referendum ed oltre a quelli “confermativi” ed abrogativi, urge la necessità di dover introdurre per “irrinunciabile fisiologico -balance- equilibrio” quello propositivo! Giacché alcun sistema può reggersi sempre sulla dinamica del solo togliere per controbilanciamento qualsiasi equilibrato sistema reclama anche sotto il profilo referendario, per contrappunto la possibilità di poterci aggiungere: col propositivo! Vedonsi quanto sta già accadendo in continuazione altrove ultimamente anche in California come quanto già sin dal medioevo continua periodicamente “accadere” e si praticato nella stessa Svizzera quale esempio di “democrazia matura” patria del referendum per antonomasia!

    • Oltre al problema del sistema elettorale come su detto e delle liste bloccate che ci impediscono non solo la possibilità di scelta ma anche di controllare il parlamentare, è palesemente lesivo di ogni basilare democrazia, aspetti che vanno assolutamente combattuti è quella di impedire le pluricandidature, che consentono oggi a un 40% di eletti il controllo sostanziale sulle nomine dell’intero Parlamento! Aspetti che ulteriormente si assommano negativamente e che sarebbe opportuno eliminare.
    Quando, vivendo in una società degli accessi inconcepibile risulta continuare a farsi imbrigliare e/o legare in compassati archetipi, schemi quando, la pervasività delle nuove tecnologie ed internet stanno radicalmente rivoluzionando il nostro modo di essere e di vivere, imprimendone un’inesorabile iperbolica continuativa accelerazione…quella che ci permette sempre più di essere tutti globalmente interconnessi in un dinamico interattivo coinvolgimento negli interscambi da cui discende l’esigenza di nuovi approcci autenticamente sistemici e completi anche per l’aspetto elettorale!
    Accelerazione che inevitabilmente porta a far collassare precedenti supposte certezze quelle che si stanno svelando sempre più contraddittorie giacché ci stanno ingabbiando in inediti “cul de sac” che ci bloccano dentro omologanti categorie del compassato frutto di quelle statuizioni formalmente corrette: antinomie rilevate ancora da Weber alle quali cui restiamo più o meno “consciamente” legati, che ci costringono a percorrere e/o ripercorrere risoluzioni che non rappresentano quelle migliori ai problemi per cui erano state progettate oltretutto, dato un siffatto cambiato tempo!? Che ci rileva ulteriormente l’incapacità strutturale degli attuali meccanismi a saper reggere siffatti nuovi vorticosi ritmi che la contingente realtà impone. Un gap che si sta sempre più allargando frutto del mantenersi vincolati a quelle soluzioni e decisioni del compassato senza mai che nessuno abbia il coraggio di fermarsi a riflettere sulle conseguenze che stanno causando… così che rischiamo di progressivamente rimanerci definitivamente imprigionati in quei “lock in”!
    Quando siffatti nuovi ritmi “digitali” d’accelerazione fanno perfino eclissare le differenze fra genesi ottriato rispetto a quello rivoluzionario…. in quanto per mainstream confluenza tutta l’obsolescenza va in dissolvenza per instillarne d’inedite “poliedriche fusioni plasmo elastiche flessibili adattive” che richiedono riformulazioni a tutto tondo… Questo dimostrato nei fatti dato che il G7 dell’altro ieri pur avendo rappresentato l’80% della ricchezza del mondo risultava unificato da un codice linguistico – l’inglese, da uno monetario – il dollaro e da un codice politico – la democrazia occidentale. Ora il G20 ha sì l’80% della ricchezza ma, non risulta più unificato da alcun codice!? Questo è avvenuto tutto d’un colpo data la globalizzazione che ne sta sempre più accelerando la rotazione che pretende anche per le questioni elettorali nuove inedite più organiche ed articolati sistemi che ingenerino un autentico bipolarismo contendibile dinamico concorrenziale aperto quanto col SEMIALTERNO si propone.
    E proprio perché noi viviamo in democrazie di mercato e non in economie di mercato. In un sistema siffatto che ci governa, ogni singola parola è importante perché ciascuna definisce un principio d’organizzazione differente. Da un lato, il mercato è retto dal principio del suffragio per censo, in cui l’appropriazione dei beni è proporzionale alle risorse di ciascuno – un euro: una voce; dall’altro, la democrazia si basa sul principio del suffragio universale – una donna, un uomo: una voce. Questa contraddizione era stata già percepita fin dalle origini della teoria politica nella Grecia antica. Il nostro sistema procede, dunque, da una tensione tra questi due insiemi, l’individualismo e la disuguaglianza da una parte, lo spazio pubblico e l’uguaglianza dall’altra, e ciò obbliga alla continua ricerca di una via intermedia tra i due estremi. Una simile tensione è dinamica, in quanto permette al sistema di adattarsi e di non collassare, come invece capita generalmente ai sistemi retti da un solo principio organizzativo (il sistema sovietico). Solamente le forme in movimento possono, infatti, sopravvivere; le altre si sclerotizzano. Tuttavia, all’interno di questa tensione, una normale gerarchia di valori esige che il principio economico sia subordinato alla democrazia, e non il contrario. Ora, i criteri generalmente utilizzati per giudicare la bontà di una politica o di una riforma sono criteri di efficacia economica. Già circa vent’anni fa, Dan Usher proponeva di utilizzare un altro criterio: questa o quella riforma rafforzano la democrazia o, al contrario, la indeboliscono? Accrescono l’adesione della popolazione al regime politico o, invece, la riducono? Oggi è evidente che quello fosse un buon metodo. Quale sarà il destino di una riforma alla quale la gente non aderisce? E in nome di quale presunta efficacia si costringerà la popolazione a vivere in maniera diversa da quella che essa stessa desidera? A mio parere, la democrazia di mercato presuppone una gerarchia tra sistema politico e sistema economico e, dunque, un’autonomia della società nelle scelte di organizzazione economica. La democrazia non è solo un regime politico, ma anche un valore; mentre il mercato è un mezzo che, per ora, si è rivelato compatibile con essa. Fortunatamente, il rapporto tra democrazia e mercato non è esclusivamente conflittuale, ma anche complementare. La democrazia, infatti, impedendo l’esclusione da parte del mercato, accresce la legittimità del sistema economico, e il mercato, limitando l’influenza della politica sulla vita delle persone, favorisce una più ampia adesione alla democrazia. Amartya Sen ha dimostrato in particolar modo che, a parità di risorse, nei regimi democratici non si verificano carestie. Ciascuno dei principi che regolano la sfera politica ed economica trova, così, la propria limitazione nell’altro.
    Di fatto, poche persone aderirebbero alla democrazia se il loro destino dipendesse interamente dall’esito di ogni votazione. Per cui, in un modo o nell’altro, ogni società deve decidere chi sarà ricco e chi sarà povero, chi comanderà e chi sarà comandato, chi occuperà i posti di rilievo e chi quelli poco appetibili. Affidare la distribuzione delle ricchezze e degli oneri alla democrazia può portare solo a un risultato instabile, che rimetterebbe in discussione proprio l’esistenza della democrazia stessa. È questo un fenomeno conosciuto in teoria politica con il nome di “problema delle fazioni”: ogni coalizione può disfare ciò che un’altra ha fatto, visto che una minoranza può diventare maggioranza, offrendo ad alcuni membri della maggioranza in carica una posizione ancora più invidiabile se passano all’opposizione. È un circolo vizioso che può terminare solo con un cambiamento del regime politico.
    Altri sistemi di distribuzione – di “equità” secondo Dan Usher – indipendenti dal gioco politico, devono dunque esistere, come ad esempio il sistema del merito, quello del mercato, quello dell’economia sociale. Un sistema di equità deve rispondere a due condizioni: deve essere fattibile (cioè praticabile) e accettabile. (J. P. Fitoussi).
    Pertanto, urgerebbe rivolgersi a meccanismi elettorali adattivi per saper meglio espletare i rapporti in questa continua dinamica tensione adottando sistemi strutturalmente completi ovverosia, “capaci” di permettere di chiudere in modo compiuto quel assiomatico ancestrale nitido ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” che ci accompagna sin dal concepimento della democrazia adottando una più completa articolazione quanto il SEMIALTERNO avviluppa e sviluppa per poter implementare nello spazio tempo virtuosa qualità- democraticità!
    Serve semplicemente articolare quelle suddette formalmente distinte induzioni in modalità complementare per renderne più omogenei gli esiti governativi che diano effetti virtuosi tali da permetterne soluzioni d’orientamento politico aperto all’intera gamma del suo potenziale espressivo affinché possa meglio rispondere alle esigenze del nostro tempo in modo innovativo massimizzandone la percorribilità analogamente a quanto dimostra montare alla Moebius un semplice nastro! In altrettanto modo quale concentrato di semplicità si popone il sistema SEMIALTERNO quale completo sistema per poter riprodurre una più organica sinergica sistemica fisiologia per semplicemente massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando una responsabile sussidiarietà!
    Poiché non possiamo rimanere passivamente… inermi… e lasciando che s’assommino le fughe delle contrattazioni quella:
    • economica del capitale dal lavoro per effetto della facilità con la quale la finanza si permette sempre più de localizzare;
    • quanto in altrettanto modo, sembra sempre può arrogarsi volerlo fare la politica, grazie a quello stesso mantenuto vizioso gioco dell’oca per così facilmente permettersi di cambiare e ricambiare modelli elettorali ma purtroppo sempre più incompleti e transitivi per così come casta rendersi sempre più intransitiva
    • per in altrettanto modo rifuggire a quella stessa contrattazione che dovrebbe coerentemente legare l’elettorato attivo a quello passivo col mandato elettorale al di là delle prerogative che l’articolo 67 concede ad ogni membro del Parlamento d’esercitare le su funzioni senza alcun vincolo!
    • Cosicché ancor più che doppiamente… come asserisce J. Attali sempre più assurdo risulta continuare studiare sui libri di storia l’avvicendarsi di re e principi, le guerre, i grandi eventi politici, quando la vera storia dell’umanità, si decide e/o condiziona le sorti e lo stile di vita delle persone… sui mercati… dai derivati, dalle plusvalenze effetto dei giochi con caroselli finanziari allocati offshore?!
    Serve introdurre quelle indispensabili innovazioni che il nostro tempo reclama per meglio poterci sintonizzare a questo nuovo “modus vivendi” sempre più iperbolicamente accelerato per cui abbisogniamo d’inediti adeguamenti per poterci in modo equilibrato incarreggiare su una dinamica virtuosa che incrementi democraticità – qualità indispensabile per meglio rispondere alle esigenze dei nostri cangianti tempi e per più fisiologicamente espandere le nostre potenzialità rigenerandosi per auto-correggersi! Pertanto urge rendere il sistema intrinsecamente strutturato completo a “check & balance & feed back control criterio”! Giacche anche il federalismo fiscale senza un appropriato meccanismo d’”accountability” non servirà a nulla in quanto le istituzioni dovrebbero dotarsi di strumenti che consentano di verificare i risultati delle scelte politiche anche per ciò che attenga alle funzioni delle authority. Affinché per la scelta di queste authority si rispettino i medesimi criteri d’accountability affinché non accada che il controllore in ultima analisi risulti essere e dipendere dallo stesso controllato: un perverso criterio generatore dell’attuale depressiva crisi finanziaria che ci assilla essendo stata innescata da quella d’oltreoceano creatività finanziaria priva d’ogni accountability! Pertanto sarebbe opportuno sparigliare quello stesso gioco che in ultima analisi fa sì, che l’antagonista possa venir sempre scelto e/o designato dallo stesso governativo!?
    Proprio perché come asseriva Bobbio affinché una democrazia possa funzionare ed essere tale si deve in continuazione vigilare sul grado di uguaglianza tra i suoi cittadini.
    Urge abbandonare i modelli che s’imperniano su se stessi in modo perpetuo, ripetitivo ed autoreferenziale. Giacché questi, inevitabilmente ci daranno scarsi ed inefficaci risultati rispetto ad ogni aspettativa, essendo strutturalmente incardinati in modo improprio; senza quell’intrinseca strutturale opportunità di svolgere in modo compiuto quel suddetto fisiologico ciclo: centripetocentrifugo nella più fruttuosa e massima percorribilità possibile alla Möbius!? Questo è ormai semplicemente sotto gli occhi di tutti che il nostrano sistema sta facendo acqua da tutte le parti! Pertanto, per evolvere urge rompere l’incantesimo in corso con il quale la casta continua a mantenerci ipnotizzati si permette di presentarsi con i soliti intramontabili personaggi d’intrepidi camaleonti in continuo trasformismo che oltre a seguitare a cambiare il nome ai partiti cambiano in altrettanta faciloneria casacca… pur di non fare mai chiarezza e trasparenza ma, “semplicemente” per contribuire a stravolgere ogni categoria ed aumentare sempre più la Babele d’un siffatto effervescente ambaradam mantenuto e carburato dalla casta al semplice scopo d’alzarsi ulteriormente la posta in gioco ed ancor più meglio specularci!
    Urge l’acquisizione di meccanismi completi ed adeguati ai tempi ed a quanto il terzo millennio reclama per ingenerare soluzioni a bipolarismo concorrenziale contendibile aperto a sempre “crowdopensoursing” apporti e contributi scevri d’ogni “imprinting” condizionamento; quanto si prefigura introdurre il SEMIALTERNO per dissipare rischi autoritari di deterrenze, autoreferenzialità giacché come quanto sempre asseriva N. Bobbio “l’unica maniera per combattere la corruzione è l’efficienza!”
    Ovviamente su molti fronti urgono aggiustamenti e non ultimo provvedere a dare opportuna regolamentazione all’art. 49 affinché il tutto non continui ad avvitarsi su se stesso diventano sempre più autoreferenziale, urge rendere simmetriche le cose sul versante dei meccanismi delle leggi elettorali provvedendo innanzitutto a renderli completi quanto il SEMIALTERNO enuclea per sintonizzarci ai tempi che una moderna democrazia reclama potersi sviluppare lungo la traiettoria segnata da aspirazioni ideali che sempre sopravanzano le condizioni reali in asintote miglioramento incrementale per dissipare deterrenza, autoreferenzialità rischi autoritari… e ridurre sempre più quel gap che s’insinua tra ciò che la democrazia dovrebbe essere dall’esserlo in quanto: “Ciò che la democrazia è non può esser disgiunto da ciò che la democrazia dovrebbe essere!” Sartori Allora, essendo la democrazia un mezzo abbisognerà come prerequisiti anche meccanismi elettorali che potranno aumentarne sempre più efficienza ed efficacia quanto più risulteranno allo scopo strutturalmente integri e completi per coloro che la vorranno cavalcare, vivere e condividere! Pertanto, data la necessità urge avere il coraggio di mettere a punto un sistema elettoral-istituzionale nel modo più efficiente possibile ed attrezzarsi per saper rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro!

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