Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

E il Pdl acclama Berlusconi presidente

«Metto in votazione l’unica candidatura pervenuta, quella di… Silvio Berlusconìì!!». In platea si avverte persino un fremito di sorriso e Giorgia Meloni, ministro della Gioventù (ma in questo caso «madrina del congresso»), ha un impercettibile attimo di esitazione: «…Sono le regole». Spiega: «Può anche essere eletto per acclamazione». E acclamazione in effetti è – a dire il vero – un boato stile curva. Ecco, il «nuovo» leader del Popolo della libertà ieri è stato investito così. Cartellini alzati, seimila delegati, nemmeno una mano levata contro, nemmeno un astenuto, manco a pagarlo oro.
Quasi dispiace: se non altro perché livelli di consenso così unanimistici, nella storia della politica italiana non se n’erano mai registrati. Se uno avesse votato contro, non c’è dubbio, come minimo finiva sulla prima pagina del Times. Macché: nessun bastiancontrario, neanche un eroico narcisista pronto a immolarsi come anti-Silvio in cambio del proverbiale quarto d’ora di felicità profetizzato da Andy Warhol. D’altra parte, in un congresso che ha come principale jingle la versione strumentale di Meno male che Silvio c’è, stupirsi sarebbe fuori luogo. Esci dal capannone numero 8, dopo tre giorni di congresso, e ti sorprendi a canticchiarlo pure tu – pàrapara-papa-pa-paaàà! – mentre sei in pellegrinaggio nella fiumana incodata verso i parcheggi. Un dramma. D’altra parte tutto il congresso era stato costruito, con cura scientifica, intorno ai momenti celebrativi. E dunque, nell’ultimo atto della liturgia azzurra, quel boato non era un accessorio, ma elemento di sostanza.
Occhio alla foto ricordo. Nel primo giorno, l’atto conclusivo era stata l’ascesa del dream team sul palco, l’appello degli otto leader dei partito fondatori. Tappa obbligata: come disse una volta Francesco Cossiga, «la zuppa si fa con quello che c’è». Ma ieri, nell’ultima giornata di congresso, digerita la pratica di fusione delle tante anime, Berlusconi ha costruito un’altra coreografia umana, quella della «sua» squadra: lui in mezzo, ça va sans dire, due ministri donna ai lati, la Carfagna in camicetta, la Meloni persino ripescata, con un aggancio della mano, perché si era messa dietro. Renato Brunetta se ne sta sorridente di lato, Sandro Bondi dietro di tutti, il solito eroe martire. Il Cavaliere, trasformatosi in speaker, ricorreva ai suoi vecchi classici: «Fate largo alle donne… Sapete che ci piacciono le dame in prima fila». Tutta la Fiera di Roma era un catino infuocato, in un crescendo scenografico che non aveva nulla di casuale. Primo giorno – chissà perché – senza bandiere. Secondo giorno: solo tricolori. Terzo giorno: grande sbandieramento di tricolori e esordio delle nuove bandiere bianche Pdl. E poi tutto un centrifugarsi di estetica iperberlusconiana che arrivava a compimento. I delegati che corrono col trolley in una mano, e la versione impergamenata di Questo è il paese che amo, il discorso della discesa in campo ricevuto in omaggio in una versione ultrakitsch ma gettonatissima (con tanto di capolettera miniato e composizione calligrafica, un cult).

Agli stand sembrava una beffa situazionista, tutti chiedevano l’ormai celebre Silvio-matrjoska inventata dall’animatore de il predellino.it Giorgio Stracquadanio, quella che contiene nel simulacro di Berlusconi tutti i leader battuti dal Cav (compreso Prodi, che si è spinto a chiedere di essere escluso, considerandosi battuto dalla sua coalizione e non da Berlusconi!). Lui, l’inventore del giochino, ovviamente se la gode. Ma gli addetti agli stand dovevano spiegare che, per ora, la Silvio-trjoska è solo virtuale (si scarica da internet). «Ci volevano due mesi per fabbricarla – spiega il predellinista – ci sarà la prossima volta. Così si fa in tempo a metterci anche Franceschini…». Intorno a Stracquadanio, i ragazzi che animano il sito, tutti pasdaràn berlusconiani. Qualcuno chiedeva al deputato internauta se da vecchio liberale non considerasse eccessivo il voto unanime, e lui: «Ma non si doveva nemmeno votare! Era una sciocchezza!». No? «Ma certo che no! Se io invito dieci amici a cena, non è che poi mi devono “eleggere” ospite, giusto? Questo partito adesso è nato su convocazione di Silvio. La prossima volta si vedrà. Quindi stavolta il voto bulgaro è saggio».

Sembra una provocazione, invece molti, nella Fiera azzurra la pensavano come lui, ieri. È entusiasta il ministro Alemanno: «Ma quale congresso-show, quale plastica! È stato un congresso ve-ro». Alla fine, le ultime istantanee che ti restano nel taccuino sono tre file significative. La folla che si è materializzata alle porte della Fiera ieri (con scene di incazzatura spettacolari contro il servizio d’ordine) di quelli rimasti chiusi fuori dalle porte: «Siete pazzi! Sono un consigliere provinciale in Campania!». Le file sterminate perenni al bagno delle donne (qui il trucco era un rito sacro). E la fila sul podietto «finto», meta obbligata per la foto ricordo, quella che ti permette di dire: «Io c’ero e ho parlato». Difficile dire, per citare una delle categorie prezzoliniane introdotte, se fosse mèta dei «fessi» o dei «furbi».

Ps.
A proposito: giunto al parcheggio Francesco Pasquali mi informava che la contesa notturna fra azzurrini e i giovani di An intorno al nome di Annagrazia Calabria (sfottuta da un dirigente di Colle Oppio per la sua berlu-commozione, e difesa da quelli di Forza Italia con un abbandono di massa) è rientrata. Peccato. In questo coro di consenso irenico, una nota stonata serviva proprio.


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6 risposte a “E il Pdl acclama Berlusconi presidente”

  1. Avatar Pier Luigi Maciocia
    Pier Luigi Maciocia

    Mi mancano i commenti ai nuovi attovagliati: La Russa, Gaparri, Urso, Matteoli,….e per carità che fatica imbarazzante, Ronchi Andrea (secondo me andava anche lui al bagno delle donne a rifarsi il trucco).

  2. Avatar Michele
    Michele

    Caro Luca,il nostro caro Silvio Berlusconi nel 1° Congresso Nazionale Pdl è stato eletto per acclamazione come unico Presidente Pdl come tu ben sai;direi anche che è stato il lungimirante politico che sin dalla sua discesa in campo datata 26/01/1994 ha sempre creduto nella sua “lucida follia” di poter arrivare a fondare il Pdl cioè il partito denominato dal Popolo in “IL POPOLO DELLA LIBERTA’ ” al contrario di altri che avevano perso fiducia nel suo progetto o forse erano ormai convinti di proseguire nel modo in cui avevano iniziato nel 1994.

  3. Avatar bt

    dev’essere stato un spettacolo del kitch , vero però! volevo esserci solo per vedere e osservare come una mosca….chissà che riflessioni, tante altre, oltre quelle che ha scritto, ha fatto. Le porgo una domnda: ma è vera questa cosa dei figuranti cercati tramite agenzia interinale per avere nelle prime 3 file, tutti giovani venerdì al primo giorno del congresso? la prego mi dia una certezza…il figurante da congresso non l’ho ancora fatto…io voglio fare il figurante da fiera; alla fiera del cioccolato a perugia per dire che buono il cioccolato e aumentare le vendite…o il figurante alla fiera del libro, qualche libro in regalo lo meriterò, no?

  4. Avatar andrea
    andrea

    La Calabria sfottuta da uno di Colle Oppio?!?!? Ma no, perché? Sarà forse per colpa del fatto che ha letto anche “sono emozionatissima”, o forse perché ha detto “questa è la giornata più bella della mia vita”, facendo venire serissimi dubbi su come siano state le sue giornate belle fino ad ora, se ha bisogno del congresso del PDL per esaltarsi. E poi, ma chi cavolo è la Calabria?
    Ma come si può pensare che una così possa guidare noi militanti di AG? Che è, ci sentivamo orfani di una Madia di destra, così il Berlusca se l’e’ inventata? Meno male che Silvio c’è… o ci fa, a scelta.
    Inutile, io ci provo pure a farmi piacere questa “trasfigurazione” nel PDL, ma l’unico risultato che ottengo è che più ci penso e più mi fa schifo.
    W Roberto Menia!

    Andrea

  5. Avatar Pier Luigi
    Pier Luigi

    Per essere precisi, stando alle notizie ansa, 4 hanno votato contro e 5 si sono astenuti, ma nessuno sembrerebba averli notati,neanche quando li hanno portati a Malagrotta dentro dei sacchi neri recuperati su delta del Mecong.
    Indegna la bagarre del terzo giorno, da parte degli “anziani” per riappropriarsi della prima fila, non basta esserci bisogna apparire. Si mormora che Ronchi Andrea si sia lussato una caviglia al momento del salto in avanti quando Silvio ha chiamato il consiglio di presidenza sul palco, e che Matteoli gli abbia sfondato tre costole per sfanculizzarlo dalla …destra del padre per posizionarsi, neanche tanto convinto, lui stesso.

  6. Avatar Luca
    Luca

    Io sono della “tendenza Andrea”… Credo che Azione GIovani in mano alla Calabria o una altra berlusconcina sia un altro passo verso la post politica.
    Luca
    Ps. Non ho avuto nessuna conferma della notizia dei figuranti, altrimenti lo avrei scritto. Mi pare che ci fossero molti delgati nominati alla bisongna nella quaota azzurra, senza bisogno di rivolgersi a un’agenzia di comparse.
    Luca

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