Caro Angelo Santoro, dev’essere frustrante lavorare per Studio Aperto, in qualità di esperto di gattini che percorrono migliaia di chilometri per ritrovare la strada di casa. Immagino che occuparsi solo di gossip ti abbia fatto dimenticare anche le nozioni base, come la differenza fra una candidatura -dove chi va rappresenta tutti gli italiani- e un qualunque altro lavoro.
Paragoni me alle ragazze che sono state messe in lista alle europee o dintorni, perchè vantavano da curriculum cene con Berlusconi e partecipazioni nei reality show. Oppure, per mettere le cose nel giusto ordine: vai in tv, il capo ti vede, passi la serata con lui e ti ritrovi in corsa per un seggio.
La mia storia è un po’ diversa. Spero che il tuo servizietto sia frutto solo dell’ignoranza, e non della malafede prezzolata (più probabilmente di entrambe). La strada che mi ha portato a scrivere oggi sul Fatto Quotidiano è più che nota, e di certo non passa dalle cene, dalle feste o dai corsi di apprendimento veloce di Brunetta. Quanto al merito del mio articolo, di cui Santoro non si occupa (perchè non trova niente da dire), non uno dei tentativi di critica di Studio Aperto è andato a segno: Mediaset ha censurato le Iene per uno scoop sui migranti morti, e tu non hai certo dimostrato il contrario. Ci hai solo scherzato su, che signore.
Beatrice Borromeo
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"Caro Dago, nell’edizione de "Il Fatto Quotidiano" del 25 settembre scorso Marco Travaglio mi ha dedicato il corsivo che hai ripreso. Ho inviato alla redazione de "Il Fatto" la mia replica, ma evidentemente nell’edizione domenicale del quotidiano non c’era spazio da dedicami (ancora) e così la invio a te. Fanne ciò che credi. Sostiene Travaglio che io, Angelo Santoro, segugio di "Stadio Aperto", penna armata di Mario Giordano, servo del politico più ricco del mondo, sono colpevole di aver ingiustamente deriso Beatrice Borromeo in un corsivo televisivo. Sostiene Travaglio che nonostante lei sia nobile, ricca, bella ed ex modella ha tutto il diritto di "smascherare una censura Mediaset sulle Iene". E l’aver trascorso lunghe vacanze estive sullo stratosferico yacht del fidanzato monegasco non le impedisce certo di "indignarsi per gli immigrati morti ammazzati nel canale di Sicilia". Travaglio ha ragione, e io sostengo Travaglio. Chi gira su giganteschi e rombanti suv può e deve occuparsi dei pedoni arrotati dai pirati della strada, proprio come i poveracci che circolano al volante di Prinz e Duna. Vale per tutti, nessuno escluso. Beatrice Borromeo ha tutto il diritto di essere paparazzata sui giornali di gossip e diventare allo stesso tempo una splendida giornalista. Così come una ex showgirl, ma è solo un esempio, può essere un buon ministro. E un’attrice – protagonista o comparsa che sia – un ottimo parlamentare. Mi torna alla mente un feroce corsivo pubblicato da un quotidiano qualche mese fa. Sosteneva l’autore, riferendosi ad alcune aspiranti candidate a Strasburgo: "Ciascuna è munita di curriculum di tutto rispetto: le gemelle De Vivo, reduci dall’Isola dei Famosi e da un summit a Palazzo Grazioli, Barbara Matera, già «letteronza» a Mai dire domenica e comparsa in Carabinieri, Angela Sozio, ex del Grande Fratello, ma soprattutto celebre per aver trascorso alcune ore nel cenacolo di Villa Certosa sulle ginocchia del premier, Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo e sorella di un consigliere comunale di Terni, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Don Matteo ed Elisa di Rivombrosa". Il titolo dell’editoriale dava a queste fanciulle zero possibilità di essere prese sul serio, semmai qualcuno avesse voluto farlo: "Eurognocche". Il giornalista le sbeffeggiava affermando in sostanza che il fatto di essere belle e da "reality" rendeva la loro aspirazione politica ridicola. E’ stato pubblicato sull’Unità il 24 aprile 2009 a firma di tal Travaglio. Marco Travaglio. Un caso di omonimia, I suppose.
Angelo Santoro
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