Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Rosy, Marrazzo e la solitudine dei numeri primi

“Io credo che sia l’ora di trarre una conclusione seria e grave:  si apre oggi nella politica italiana una nuova questione morale, che tocca anche il Pd. Un minuto dopo le primarie, il 25 ottobre, dovremo riunirci e aprire una riflessione”. Il caso Marrazzo, per Rosy Bindi è la spia di un malessere della politica. E quindi dovrebbe diventare  anche un punto di svolta: il momento in cui si inverte la marcia.
Onorevole Bindi, che cosa pensa di questa storia?
“I problemi giudiziari che si sono aperti rappresentano fatti isolati, per fortuna, ma devono farci riflettere severamente. Anche noi siamo attraversati dalla debolezza che la politica di oggi vive.  Corriamo il rischio che le gente ci dica: ecco, siete tutti uguali, tra di voi non ci sono differenze. Ecco perché bisogna tornare a un profilo alto”.
Cosa significa esattamente?
“Dopo anni in cui molti si sono fatti incantare dal pensiero debole, dalla banalizzazione dei ruoli e delle carriere, o si torna al valore morale della politica, oppure subiremo il degrado al pari degli altri”.
Teorizza il primato della politica?
“È molto più semplice: se la politica non ha consenso, non è autorevole e non esprime dignità non ha la forza di indirizzare i processi: li subisce, e le ingiustizie aumentano”. 
Marrazzo ha sbagliato…
“Mi ha colpito il fatto che abbia mentito. Per debolezza, certo. Ma non doveva. Mi colpisce che si sia esposto ad un ricatto così grave e lo abbia subito. Mi colpisce soprattutto l’idea della doppia vita: mi spinge a riflettere sulla solitudine in cui vivono molti che fanno politica anche al massimo livello”.
Davvero un leader può essere solo?
“Oh sì. Penso che il leaderismo e la proliferazione dei ruoli monocratici hanno reso i politici più soli, più esposti”.
Perché?
“Intanto perché bruciano le tappe. Nei vecchi manuali di pedagogia si parla di formazione e solidità del carattere. In politica questa è una condizione necessaria. Se non ce l’hai crolli, perché il peso è terrificante”.
E poi?
“Nella prima repubblica un leader era espressione di una comunità che lo passava al vaglio. Oggi, spesso, arrivi paracadutato da un altro mondo, senza riferimenti. E la politica è un mondo che ti svuota”.
Perché?
 “È una vita in cui arrivi in un posto e già devi ripartire, in cui passi il tempo a parlare, e sei costretto a tirare fuori tutto quello che hai. O che non hai. Ci sono giorni in cui ti senti solo perché nessuno può condividere questo ritmo”.
Lei sente di aver rinunciato a molto?
 (Le scappa un sorriso amaro). “Uno rinuncia quasi a tutto. Sono riuscita, non so come, a mantenere qualche spazio privato, familiare, qualche spiraglio spirituale. Ma non mi nascondo che è un impegno totalizzante. Chi ci arriva tardi può venirne scosso”.
Che fa, tesse l’elogio del professionismo politico?
“Per carità: sono la prima a dire che ci dobbiamo aprire alla società. Ma quel che è accaduto è la prova che non si può neanche improvvisare”.
È difficile tenere insieme le due cose…
“Posso citare Fanfani? Quando arrivava un ragazzo e gli diceva: ‘voglio fare politica’, lui rispondeva: ‘Prima trovati una lavoro, poi torna’”.
I politici oggi sono meglio o peggio del paese?
“Ogni società ha i politici che si merita. Ma proprio per questo chi fa politica deve avere l’ambizione di essere un po’ meglio del mondo che rappresenta”.
 Lei  esprime una condanna morale?
“No, ho grande comprensione, anche per Marrazzo: la sua lettera è dignitosissima”.
Però si autosospende e non si dimette. La destra dice che è una presa in giro.
(sorride) “Ah sì? Strano. A me andrebbe benissimo se Berlusconi si autosospendesse”.
In molti  dicono: il Pd ha fatto la morale a Berlusconi però ha scheletri nell’armadio.
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra è una massima non funziona in questo caso: domandare correttezza e rigore è un diritto, non una gara di virtuosismo.  E poi il caso Berlusconi non è paragonabile a nessun altro. Marrazzo ha ammesso e si è dimesso, in due giorni. Berlusconi non solo non si è dimesso, ma non ha  ammesso”.
La preoccupata che a Castellamare un iscritto del Pd sia  ucciso da un altro iscritto?
“Subito dopo le primarie dobbiamo riunirci e guardarci negli occhi su tutti questi problemi. Uno dei punti su cui discutere è lo stato del partito al Sud”.
I dirigenti minimizzano.
“Sfoglio i giornali di oggi e vedo: la moglie di Mastella al confino. La moglie di Abelli in carcere, e la moglie di Marrazzo che fugge per difendere i suoi figli. Queste immagini, raccontano la crisi che viviamo?”.
Gad Lerner dice che se lei si fosse candidata alla segreteria del Pd sarebbe stata sicuramente eletta.
“Lo ringrazio, ma sarei stata solo un terzo incomodo. Le due candidature erano già delineate. E Bersani ha il profilo giusto per costruire non solo l’opposizione, ma anche l’alternativa a Berlusconi”.
Bersani viene dal Pci.
“È il leader più innovativo. È giusto che il segretario del Pd venga anche da lì. Altrimenti sarebbe come fare l’Europa senza la Germania”.
E’ soddisfatta del confronto tra i candidati?
“Per nulla. Marino ha attaccato D’Alema, ed è il direttore scientifico di Italianieruropei! Dario ha usato toni populisti e demagogici. E poi la nomina di Tuadì: anche un bambino capisce che l’ha scelto solo perché è di colore. Dopo Obama nessuno può pensare che fare un vice basti per essere anti-discriminatoria”.

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13 risposte a “Rosy, Marrazzo e la solitudine dei numeri primi”

  1. Avatar Antonio 2
    Antonio 2

    Ottima Luca. Ci stai prendendo la mano…

  2. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Grazei Antonio. A proposito: dove abiti? In che città sei? Faccio una presentazione di Qualcuno era comunista a Reggio Emilia, una a Bologna, una a Firenze e una a pisa, nel prossimo mese, a dicembre una a Torre Annunziata: dove ti trovo?
    Luca

  3. Avatar vincenzo

    condivido ottimo articolo.
    sono d’accordo con Rosi Bindi sulla vicenda Marrazzo, il problema non è cosa fai nella tua sfera personale, ma se questa, che riconosci irregolare, viene negata pubblicamente.
    La differenza tra pubblico e privato può essere accettata per chi non sceglie di divenire una persona pubblica (per pubblica intendo espostasi volontariamente al giudizio degli altri), ma in ambedue i casi la renitenza alla legalità è il limite che sbaraglia ogni forma di riservatezza.
    Anche io credo che nel PD ci sia bisogno di una profonda revisione degli apparati e della verifica degli iscritti, il problema e che se questo compito viene demandato ai controllori non controllati, tutti i buoni propositi resteranno sempre tali.
    Perchè non spendere 60 centesimi di quei 2 euro incassati alle primarie per inviare a tutti una lettera di ringraziamento per il voto, verificando così se davvero l’elettore esiste?.
    Un mio amico, che pensava di fare una buona azione verso il PD, pur non essendo iscritto ha contribuito con 20 euro alle primarie, altri 9 possibili voti da estrarre dall’elenco telefonico locale.
    Un tempo i signori delle tessere e del manuale Cencelli facevano il bello e il cattivo tempo nella Balena bianca, e non solo. Oggi questo strumento è diventato abitudinario anche nel centrosinistra, e non solo.
    Io spero molto in Bersani, non perchè provengo dal suo stesso ceppo, ma perchè credo che la politica vada riconsegnata alle sezioni, pardon Circoli, luoghi deputati primariamente al contatto e analisi del territorio.
    Non vedo in questo vecchio retaggio, alcun chè di sorpassato, ma semmai di perso e da ritrovare.
    L’innovazione vera, secondo me, è proprio nelle primarie, che debbono diventare strumento unico e generale di indentificazione dei candidati alle varie cariche pubbliche. Altra cosa le cariche di partito che vengono naturalmente regolate da elezioni interne e dalla forza delle varie anime del partito.
    Non condivido chi dice che le correnti o anime in un partito non debbano esistere, credo, molto più semplicemente che le correnti o anime servano a formare gli orientamenti locali e nazionale, che non saranno mai “tout court” ma modellate proprio su questi orientamenti. Certo però che una volta formato l’orientamento quello deve essere di tutti e per tutti, chi proprio si sente violentato o aborrisce le scelte fatte, non ha che due scelte: adeguarsi o andare via.

  4. Avatar luca v.
    luca v.

    Bella intervista, complimenti. Peccato che la Bindi non si sia candidata alla segreteria. Avrebbe stravinto. Lei sì che ha le palle, come ha dimostrato ieri in tivù. Bersani, invece, sa di vecchio, non ha carisma, non ha grinta, è noioso, senza idee, in televisione fa cadere le braccia, combacia con l’identikit del vecchio apparato, appartiene culturalmente e fisologicamente al partito dei cacicchi che infatti l’ha premiato con valanghe di voti di dubbia provenienza. E del look vogliamo parlarne? Pelato e tinto, no, non va bene, sembra un salumiere di provincia. Per tacere delle sue brillanti idee economiche. Una volta dichiarò: “Per salvare Malpensa si dovrebbe chiudere Linate”. Prima sdi spararle tanto grosse, non sarebbemeglio di chiedere che ne pensano i milanesi? Scusate, se io abito a Milano. Per me Malpensa (il peggior aeroporto d’Europa) può chiudere anche domani, anzi sarebbe meglio cion quel che costa all’erario: è il frutto avariato delle tangenti e del malaffare (piuttosto, bisognerebbe liberalizzare Linate invece di privatizzarlo ad uso e consumo di Colannino e soci per concessione regale). Ma non divaghiamo. Sicuramente Bersani non è fesso come Veltroni, quindi non potrà fare peggio di lui. Ma neanche molto meglio, perché sinché il PD non manderà a casa le lugubri facce di tolla che occupano “a vita” la dirigenza del partito (i vari impresentabili D’Alema, Bassolino ecc.) non potrà compensare l’inarrestabile emorragia di voti che lo attanaglia.

  5. Avatar Marco B.
    Marco B.

    http://politicaesocieta.blogosfere.it/2009/10/berlusconi-chiama-ballaro-processo-mills-giudici-comunisti-unanomalia-italiana.html

    Dopo l’annunciata telefonata ad Anno Zero che si era risolta in una bolla di sapone, finalmente il premier ritorna a dar voce alle proprie opinioni per via telefonica.

    Durante il finale della puntata di Ballarò di ieri, infatti, il Presidente del Consiglio ha voluto intervenire nel dibattito, che riguardava la crisi economica e il taglio dell’Irap.

    Inizialmente il suo è stato un monologo che il conduttore Floris non è riuscito a contenere. Per cominciare ha attaccato violentemente la magistratura affermando che “l’anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i pm e i giudici comunisti di Milano che da quando Berlusconi è sceso in politica lo hanno aggredito in tutti i modi. I pm sono la vera opposizione nel nostro Paese”.

    Ultimo scambio di battute tra il conduttore e Berlusconi sulla malattia che l’ha costretto a letto e gli ha permesso di vedere la trasmissione, cosa inusuale per lui: Floris chiede al premier come va con la scarlattina e questi con una delle sue proverbiali battute gli risponde che nel caso di una sua visita sarebbe lieto di attaccargliela.

    che zuzzurellone il nostro premier hardcoriano .. che sottile umorista .. che democratico liberale, specie nel lasciar parlare gli altri .. chissà che origine ha la scarlattina, da CHI l’ha presa ma sopratutto a CHI l’avrà attaccata .. pandemia?!

  6. Avatar raffaella fortunato

    Bella intervista, mi piace molto il taglio, classico e veloce.
    Bindi ha spessore, come persona e come politico.
    quando a torre annunziata?
    (vivo a Napoli, quando vale la pena faccio la fatica di prendere la macchina)
    P.S. a me sembrano pallidi i fighi e fighetti clonati……il buon Bersani calvo, mezzo sigaro e molto qualunque mi pare una PERSONA capace di farsi notare prroprio in ragione della sua aria “qualunque”.
    In più ci capisce ed è perbene, di questi tempi non è poco!

  7. Avatar marcos
    marcos

    Oggi le forze dell’ordine sono scese in piazza per manifestare contro i tagli e la miseria del loro stipendio. La stampa televisiva di regime sapete se all’ora di pranzo ne ha dato notizia???

  8. Avatar Armando
    Armando

    Visto che ormai non si riesce a fare a meno di parlare di “questione morale” (definizione che io trovo orribile), qualcuno mi spiega cosa si intende quando si parla di questa “questione morale”. Badate bene, però. Le banalità le ho lette tutte e non mi lascio raggirare. Perchè si usa il termine “morale”? Su cosa si basa questa “morale” che sarebbe poco rispettata oggi? Quali sono i suoi fondamenti?
    Mi spiego: uno dei capisaldi del centrosinistra dovrebbe essere la laicità, l’assoluto rifiuto di ogni dimensione confessionale all’interno dello Stato. In nome di questo principio (che non condivido ma rispetto) per esempio, si arriva a sostenere che l’identità sessuale non deve più essere considerata un dato di natura ma una scelta della persona. I matrimoni non devono essere solo quelli tra un uomo e una donna ma vanno allargati anche alle coppie omosessuali. L’aborto è un diritto sacrosanto e guai a chi lo mette in discussione. Il preservativo e la pillola RU486 sono “diritti”. L’educazione sessuale deve essere “informativa” e non “educativa”, cioè non deve fare distinzione tra ciò che viene tradizionalmente considerato giusto e quello che è considerato sbagliato, ma deve limitarsi a dare le informazioni e poi lasciare libere le persone di seguire la propria inclinazione. Proprio perchè NON ESISTONO COMPORTAMENTI CHE SI POSSANO DEFINIRE “NORMALI” E ALTRI CHE SI POSSANO DEFINIRE “ANORMALI”. Vi sono solo libere e consapevoli scelte, che nulla hanno a che vedere con la morale tradizionale.

    Ma allora, se uno decide che questa visione è condivisibile, come può poi parlare di “questione morale” nel caso di Marrazzo?
    Se la morale tradizionale (quella cattolica bigotta che vi fa tanto schifo) non ha più senso di esistere, su cosa si basa la morale di cui parlate voi? Si basa solo sul sentimento del momento o su qualcosa di più solido.

    Ripeto, io non condivido la nuova visione che con un termine molto improprio viene definita “laica” (il termine giusto dovrebbe essere “atea”), ma nel momento in cui uno la accetta non può vederci nulla di strano o condannabile nel comportamento di Marrazzo. A meno di non avere una doppia morale o, peggio ancora, essere dei banalissimi moralisti.

    P.S. Marco Berlusconi CAPRA ANALFABETA!

  9. Avatar massimo
    massimo

    E’ meglio leggerti sul Fatto che sul Giornale! Non che il contenitore sia così in grado di modificare il contenuto ma in qualche modo conta. Vedo comuque che il tuo argomento preferito continua ad essere il centrosinistra. Per questo ti leggo spesso. Comunque le tesi di Bindi anche se ad una prima lettura mi sembravano convincenti, riflettendoci poi, mi sono sembrate fuori tiro. Alcune considerazioni a casaccio. Facevo il liceo quando un attore era presidente degli Stati Uniti. Un giornalista televisivo è sostanzialemnte la stessa cosa. In politica, le idee forti sono finite, la comunicazione riempe il vuoto. Il personale politico lo si sceglie per sostenere questo ruolo. Ecco che prevale dunque un’individualità molto spiccata, egocentrica, smaccatamente autocompiaciuta. Perfetta per un talk-show assolutamente poco adatta per il rigore e per il sacrificio di sé. Ciò significa che se un politico è il risultato di una gavetta come dirigente di partito ed amministratore, forse le qualità umane ed individuali che incarnerebbe sarebbero diverse? Errore, si ritiene a torto che vi sia una diffrenza tra società e politica. Altra considerazione:non è solo la politica che logora con i suoi ritmi ed i suoi riti. Qualunque lavoro di responsabilità dirigenziale possiede questa componente di fatica, di stress oltre che di solitudine e di limitazione della propria sfera privata.
    Credo che l’aspetto dirompenete della vicenda Marrazzo, come lo fu quella di Elkan, è il transessuale. MI e vi domando, pensate che sarebbe stata la stessa cosa se si fosse parlato di prostitute? La debolezza del dirigente politico Marrazzo che non ha le palle per denunciare i ricattatori e divincolarsi dalla presa con un gesto deciso e virile, non sarebbe stata valutata con un’altro metro? E se il (un) male del centro sinistra fosse l’ipocrisia? In tutta quata vicenda si riscontra proprio il contrario delle distanza tra società e politica: è proprio nella società che è esecrabile il padre di famiglia che va a transessuali mentre non lo è il dirigente politico che sniffa e si fa delle minorenni. E la politica ne tiene debidebitamente conto. Marrazzo incluso.

  10. Avatar Roberta da Sydney
    Roberta da Sydney

    Ehi Luca, non e` che passi da Sydney per la presentazione???
    Scherzo, chiaramente.
    Buon lavoro!

  11. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Cara Raffaella,
    Sono il 7 novembre a Reggio Emilia e a Lugo, a Firenze e a Pisa il 9 novembre, a Torre Annunziata venerdì 4 dicembre.
    Luca

  12. Avatar Antonio 2
    Antonio 2

    Purtroppo abito molto vicino alla redazione del Fatto per andare a Reggio Emilia o a Torre Annunziata…
    Per Massimo penso che il trans peggiori di molto la situazione ma la questione centrale sia assolutamente il ricatto. L’aver ceduto lo ha messo fuori gioco. Al contrario è fantastico che Berlusconi sia tanto abituato al ricatto e al controricatto che è lui per primo a proporre un seggio elettorale o un aiutino extra. Tanto che nessuno lo ha mai tenuto per le palle (perdonate l’efficace vulgata). L’unica eccezione potrebbe essere Elio Letizia ma le prove se ce le ha sono chiuse in una cassetta di sicurezza…

  13. Avatar Beppe

    E a Torino quando vieni a presentare il libro?
    ciao

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