Il giorno dell’ira interna e degli “scalatori” esterni. Fra riunioni, dichiarazioni a giornalisti, infinite discettazioni su “partito del nord” o “partito dei territori”, Pier Luigi Bersani si è ritrovato travolto dall’effetto valanga suscitato dall’imprevedibile attacco di Romano Prodi. Anna Finocchiaro ha sparato bordate dalle colonne dell’Unità. Franco Marini si è letteralmente infuriato. E ieri il segretario, dalla riunione con i senatori a Palazzo Madama, ha cercato di mandare un messaggio grintoso per recuperare la sconfitta delle amministrative: “Va organizzata una reazione forte per parlare all’Italia. Noi lavoriamo per il partito dei territori, non per fare il partito del nord” (però).
“Folle discutere Bersani”.
Certo, a via del Nazzareno il clima non è propriamente idiliaco. E un uomo prudente come l’ex presidente del Senato Franco Marini ieri non conteneva il suo disappunto: “Alcuni – spiegava senza diplomazia – hanno detto di apprezzare lo spirito della proposta di Prodi: io non ne apprezzo nemmeno lo spirito. Il problema vero è riscoprire il gusto della democrazia e delle discussioni degli organismi di partito”. Quindi, replicando all’attacco mosso dall’ex premier a Bersani: “Rimettere oggi in discussione il meccanismo di elezione del segretario è una follia”.
Sondaggio & taroccaggio.
Intanto si svela un retroscena interessante sulla corsa per la nomination che ufficiosamente è già partita: come racconta nel suo corsivo Carlo Tecce, i ragazzi di Sinistra e libertà hanno scoperto e scritto (rilanciati da Dagospia) che sul sito de L’Espresso, qualcuno dava l’assalto al sondaggio online lanciato dal settimanale di Largo Fochetti su “Chi può battere Berlusconi”. Come mai? per cammellare un nome. Quale? Quello di Luchino Cordero di Montezemolo investito da 2657 in soli 50 minuti (una media di 0,9 al secondo!). Insomma, il panorama mostra le rovine di un partito balcanizzato e diviso, inseguito dallo spettro e dalle invettive dell’ultimo premier. “E’ rancoroso”, dicono gli eredi facendo arrabbiare la deputata prodiana Sandra Zampa: “E’ la persona più appagata di questo mondo”. Su questo paesaggio si proietta uno scenario di guerra: da un lato la possibilità dell’ascesa di un “Papa straniero” (per stare alla definizione di Ezio Mauro), ovvero la possibilità sempre più concreta di un’Opa lanciata da un concorrente alla leadership esterno al gruppo dirigente del Pd. Dall’altro non tramonta l’ipotesi di un duello interno, che (escludendo l’entrata in scena di qualche improbabile outsider) può vedere in campo solo due possibili contendenti: o lo stesso Pier Luigi Bersani, o un ritorno a sorpresa di Walter Veltroni. “Anche io penso Walter alla fine potrebbe provare a correre”, spiega Matteo Colaninno, che fu una delle punte di diamante della campagna veltroniana del 2008.
Semifinali primarie? Alla fine è come se, sulla partita delle primarie, si profilasse lo scenario di due semifinali: quella prospettata dal sondaggio de l’Espresso fra Vendola e Montezemolo da un alto, e quella tra i due leader democratici dall’altro.
Le fabbriche Nichi.
Fantascienza? Mica tanto. Se non altro perché intanto il governatore della Puglia, senza troppo clamore, ha già acceso i suoi motori. Torna domani mattina dalla sua vacanza post-elettorale in Canada, pronto a dare battaglia. Il sondaggio dell’Espresso, se era possibile, ha rafforzato il suo staff nella convinzione che abbia delle chance: in quello realizzato dall’Swg fra gli elettori del centrosinistra, il 20% designava Bersani e il 16% lui. In quello su Internet come sappiamo era in testa a testa con Montezemolo. Questo a bocce ferme. Ma Vendola ha già pronto un timing in due tempi della sua macchina organizzativa. Si parte con gli stati generali delle fabbriche di Nichi, una kermesse di due giorni che si terrà a Bari. Si proseguirà a settembre con la fase due, un giro d’Italia che assomiglierà molto a una campagna all’americana per le primarie. L’evento di Bari servirà a proiettare la crescita delle nuove sedi – per ora ce ne sono già 150 – fuori dalla Puglia. E’ stata già aperta una fabbrica persino a Berlino.
Fratoianni: “E’ un regalo”.
Nicola Fratoianni, demiurgo di tutte le vittorie elettorali in Puglia ieri se la rideva: “Questo tentativo di patacca degli… ‘anonimi Montezemoliani’ è un altro regalo a Nichi”. In che senso? “Semplice. il vero ingrediente che ci ha fatto vincere per ben due volte, in Puglia, è stato sempre lo stesso, ovvero la ripetizione di questo schema: Vendola è un candidato dal basso, amato dalla base, e osteggiato, con ogni mezzo, dai poteri costituiti e dagli stati maggiori degli apparati. Pensate cosa può succedere – osserva Fratoianni – se questo schema si ripete anche a livello nazionale”.
Montezemoliani.
Allo stesso tempo anche Montezemolo non sembra tirarsi indietro. L’uomo che gli è più vicino in questo momento, è Andrea Romano, presidente della fondazione ItaliaFutura. Uno storico che aggiunge al suo pedigree le passioni per il giornalismo e per la politica. Ha tutte le carte in regola per fare da regista a una campagna di riconversione di immagine sul terreno mediatico. E che questo all’interessato non dispiaccia è evidente: “E’ sempre un piacere – spiegava Montezemolo commentando il sondaggio dell’ Espresso – ricevere segnali di fiducia da parte dei propri concittadini”. Con o senza “aiutino”.
Luca Telese
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