Luca Telese

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Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Ferilli: “Io scelgo ancora la vecchia guardia del Pd”

Chiedi una intervista a Sabrina Ferilli sulle primarie, e lei subito ti spiazza: “Guarda, vorrei dire no, ma come faccio? A Natale ho regalato sei abbonamenti al Fatto… Ora sono in sala di incisione. Facciamo domani”. Il giorno dopo quando la risenti, l’attrice è scomparsa. La Ferilli sfoggia una passione da analista che fa pensare alla nota di Stefano Folli sul Corriere della Sera: cita interviste, dichiarazioni, discorsi, brandelli di autobiografia da giovane militante della federazione giovanile del Pci negli anni settanta. Poi quando si passa al gioco (mica tanto) delle primarie regala ritratti caustici e intriganti su tutti i concorrenti, da Di Pietro a Vendola, da Bersani a Grillo.
Stai seguendo la crisi?
“Scherzi? A casa ho già vinto una scommessa da… analista politica. Ero certa che non si andasse a votare, così è stato”.
Anche quando tutti scrivevano il contrario?
“Nel centrodestra, prevalgono gli interessi personali. E seguendo questa bussola era inevitabile che trovassero un punto di incontro per non farsi male. Dopo Mirabello dicevano ‘Al voto, al voto’, poi sono bastate 48 ore e hanno fatto una capriolona”.
Stanno perdendo coerenza?
“Lo fanno tutti giorni. Sai, leggo con interesse i giornali: ci siamo scordati che il processo breve era questione di vita o di morte?”
Ebbene?
“Sembrava che si dovesse morì per questa legge! Poi Berlusconi una mattina dice: ‘Non è più così importante’. Ma come? E’ una farsa, un teatrino. Nell’ultima mesata non c’è una cosa su cui il governo non abbia detto, e poi fatto marcia indietro”.
Giochiamo a cosa dovrebbe fare l’opposizione.
“Semplice: spiegare al paese che l’Italia oggi è come una casa senza tetto in cui piove dentro. Siamo sotto l’uragano della crisi, senza riparo, l’Italia è la metafora dell’alluvione”.
Quindi il primo slogan per il candidato leader?
“Gli italiani hanno diritto ad essere governati”.
Tu questa estate hai preso una posizione pubblica controcorrente per difendere il sindaco di Bologna Del Bono.
“Sì, non si doveva dimettere. E non perché sia immacolato, ma perché bisogna avere il senso delle proporzioni. Qui si dimettono solo quelli di sinistra”.
Non senza motivo.
“Sì, ma si rischia di rendere tutto indistinto. Faccio un esempio: è vero che parcheggiare nel posto degli invalidi è infame. Ma si può paragonare per gravità a Scajola? Ecco, la sinistra invece che pagare le multe si dimette, e la destra, invece che dimettersi fa finta di niente”.
Proviamo a raccontarla, allora, l’opposizione vista dalla Ferilli.
“Bisogna finirla di depotenziare la forza del Pd con l’autolesionismo”.
A chi ti riferisci?
“L’hai capito benissimo, a Renzi. Dice che bisogna rottamà i vecchi del partito? Ma scusa, Renzi, vorrei chiedergli: sei bravo perché sei giovane? Io voglio continuare a giudicare le persone e le cose senza paraocchi. Il suo mi pare l’esempio di quello che non bisogna fare”.
Ma Renzi non è in campo per le primarie.
“Allora prendiamo Di Pietro. Te la dico così: lo vedo e mi metto paura. Io ho il terrore di Di Pietro, quando parla”.
Addirittura.
“C’è dentro la sua lingua il germe dell’antipolitica, che non mi è mai piaciuto Sai cos’è? Un sentimento che conosco: dici tante cose giuste, certo. Ma la voglia di sfasciare tutto è superiore a ogni altra cosa”.
E Grillo, allora, come ti pare?
“Ma tu hai capito se Grillo vuole fare davvero il leader politico? Io no”.
Ha fondato un movimento politico, ha preso l’8% in Emilia Romagna, che deve fare di più…?
“Sì ma l’equivoco resta. Io lo vado a vedere volentieri se fa il suo spettacolo, pago venti euro e mi siedo in poltrona contenta. Non è che lo vado a votare e gli metto il paese in mano perché mi fa ridere”.
Ha parlato per primo di temi importantissimi: l’ecologia, i poteri forti…
“Per carità. Ma io oggi voglio sentire cose giuste, non buone”.
Che differenza c’è?
“Che non si può gestire un paese come l’Italia con le battute. Mettere pannelli fotovoltaici su tutti i tetti è giusto: ma mica basta per candidarsi al governo del paese! E poi c’è un’altra cosa che proprio non mi va giù, sia in Grillo che Di Pietro”.
Quale?
“La vogliamo chiamare l’estetica dell’ingiuria? Ma davvero qualcuno pensa che con i ‘vaffanculo’ – scusate il termine – si va da qualche parte? Sono atteggiamenti infantili, prepolitici. Non è che basta essere contro Berlusconi per avere un’identità”.
E Fini? Come ti pare?
“Qui dirò due cose apparentemente contraddittorie”.
Prego.
“Come tanti altri, sento il suo discorso di Mirabello, non mi perdo una parola, e lo trovo assolutamente lucido. Però…”.
C’è un però?
“Beh, certo. La cosa che gli vorresti chiedere è: ‘Ahò, ma chi ce stava con Berlusconi, fino a ieri, tu o noi?’ E se Berlusconi era così stalinista anche prima, come mai ti andava bene tutto?”.
Tutti i leader italiani prima o poi hanno cambiato opinione.
“Certo: se estrapoli quello che dice, è tutto giustissimo. Ma non posso accettare l’idea che Berlusconi e i suoi giornali siano diventati dei mostri, da ieri. A destra Fini è il più affidabile, ma non lo potrei votare mai”.
Tu hai un debole per la vecchia guardia del Pd…
E pensi che mi vergogno? Per me sono i più bravi: D’Alema, Bersani, Fassino…
Parliamo di Bersani.
“E’ stato un ministro fantastico: le lenzuolate, le liberalizzazioni, pensa solo alle parafarmacie, che prima di lui nemmeno esistevano…”
E’ adatto a fare il premier?
“Guarda, ha qualche problema di comunicazione”.
Tipo?
(Ride, imita la cadenza emiliana) “Bisciogna fare quescta coscia qui, per andare in quel poscto lì, perché fascendo coscgì…. Gli manca un po’ di chiarezza, ecco. Però il primo problema dell’Italia è cancellare questa burocrazia, e lui questo lo sa fare bene”.
E Vendola?
“E’ molto bravo, è un ragazzo capace, parla meravigliosamente, sa emozionare. E poi, ai miei occhi, ha un altro grande pregio: ha fatto in tempo a fare le scuole di partito”.
Che per una ex figiciotta come te è un merito inderogabile.
“Scherzi? Ma scusa, non è stato anche questo a far vincere la destra? L’idea che ci si poteva improvvisare politici dal nulla?”
Ce l’hai con le veline?
“No, guarda, non ho nessun razzismo per chi viene dal mondo dello spettacolo. Però, prima di parlare, studia dieci anni! Non è possibile avere un personale politico che viene dal mondo delle soubrettes e del manicure”.
Ecco il razzismo.
“Al contrario: lo dico con molto rispetto per le due categorie. Se per fare quei mestieri devi fare la gavetta, come può non essere il contrario per fare la politica?”
Tu a Frattocchie ci sei passata….
“Uhhh!!! Prima ancora di iscrivermi alla Fgci, ci andavo sempre, attaccata dietro a mio padre”.
E la gavetta della politica l’hai fatta.
“Avoglia! Quanti manifesti, quante riunioni… E poi i giri per i paesi, insieme a Luigina, una mia amica che aveva la Dyane”.
La tipica macchina da ragazze di sinistra degli anni settanta.
“Mettevamo le trombe dei megafoni sopra il tettuccio, e giravamo: a Tiberina, a Nazzano. A Castellana a ripetere: ‘Alle ore otto, nello spazio della festa, interverrà il compagno Pajetta!…. Pensi che fosse facile?”.
Assolutamente no.
“Infatti, dovevo vincere la timidezza. E sai che cosa facevo? Per la vergogna mi sdraiavo sul sedile perché nessuno mi vedesse. Poi Luigina mi diceva: ‘Sabrì, siamo usciti dalla porta…’ E allora mi tiravo sù”.
E mi racconti tutto questo per dire cosa?
Che i politici sono come i cardiochirurghi della società. Se tu ti devi operare al cuore chiedi se ha la mano ferma, mica cerchi uno che strilla forte”.
Confessa: sei sempre una fan di D’Alema.
“E lo dico con orgoglio! Continua ad essere uno dei leader più carismatici e più preparati d’Europa. Uno che quando parla non puoi non starlo a sentire. Ecco perché detesto il giovanilismo. Qui i vecchi sono rimasti gli unici preparati!”.
Non ci hai ancora detto per chi voterai alle primarie.
“Non ti basta? Credo che sia chiaro che per me deve essere uno di questi quattro. Però, stavolta si vince solo se si fa un passo avanti”.
Il Berlusconismo per te è finito o no?
“Ecco, il problema è questo. Io non so se sia ancora finito. So che in questi dieci anni ha brillato come una fiamma, bruciando per autocombustione sopra le spalle della gente. Adesso so che la fiamma si è spenta”.
E allora?
“E allora la prima regola è finirla di parlare di Berlusconi”.
Come nel Fight club, dove non si parla del Fight club?
“Il suo potere è ancora così forte, che qualsiasi cosa sia stata detta contro di lui in questi anni, lui l’ha macinata e digerita. Perché non proviamo a parlare di noi, per una volta, a dire – ride – quanto siamo più bravi, più forti più belli?”.
E’ questo il passo avanti?
“Vedi, e questa è davvero l’ultima cosa: non mi piace recitare la parte della grande saggia. Non è la mia. Però io gli italiani un po’ li conosco. Questa è anche la patria del tirare a campare, il paese del ‘tengo famiglia’ che Leo Longanesi voleva scrivere sul tricolore”.
Cosa vuoi dire?
“Che anche io sono piena di ideali e passioni. Ma qui si può vincere, e raggiungere il 50%, e rimettere su il tetto della casa in cui ora piove, solo con una dote che di questi tempi non abbonda”.
Quale?
“Il buon senso. Ti pare poco?”.

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7 risposte a “Ferilli: “Io scelgo ancora la vecchia guardia del Pd””

  1. Avatar luca v.
    luca v.

    Maddài Telese, la Ferilli è una bella donna ma scambiarla per opinion leader sulla politica…

  2. Avatar Stefano

    Il guaio è che chi parla di politica non capisce quale sia il vero problema: la politica stessa. Telese hai familiarità col concetto di “elitismo” di Gaetano Mosca?

  3. Avatar tiziano binda

    Sto analizzando con dovizia di particolari questo articolo. Mi trovo d’accordo con gli altri due commenti. Inoltre vedere dare tanto risalto a una che aveva promesso di spogliarsi e poi non l’ha fatto mi induce il dubbio a non rinnovare l’abbonamento al Fatto.
    Basti una cosa: (sic)
    E Grillo, allora, come ti pare?
    “Ma tu hai capito se Grillo vuole fare davvero il leader politico? Io no”.
    Bastava andare a vedere il blog di Grillo per sapere che egli non desidera “scendere in campo” ma solo dare visibilità a un movimento diverso dal partito classico.
    Poi è chiaro che ognuno è liberissimo di avere le proprie opinioni. Personalmente ho il dubbio che la Ferilli, oltre a regalare gli abbonamenti del Fatto, dovrebbe anche leggerlo con assiduità, compresi gli articoli che non le andrebbero a genio.
    Chissà se l’intervista è stata fatta su un soofà…

  4. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Tiziano,
    a quelli presentuosi come lei rispondo: ma vi sentite sempre i primi della classe? Ma saranno cazzi della Ferilli pensare quello che vuole su Grillo? Sei libero di non essere d’accordo, ma se ti metti a dire – e chiunque lo facciua con tye – che non può parlare perché è una soubrette mi incazzo. Quella era iscritta ad una organizzazione di partito quando non eri ancora nato….

  5. Avatar tiziano binda

    Questa sì che è modestia. Avendo letto la mia risposta sul mio blog è tutto qui quello che ha da ribattere? Non ha risposto a una che sia una delle mie osservazioni. Peccato. Se il PD è quello che è un motivo c’è. La spocchia di credervi Voi lì per diritto divino ha portato al berlusconismo, il suo ex datore di lavoro fra l’altro. Poi uno è libero di pensarla come crede. Quello che ho trovato inopportuno è spacciare l’opinione di una “soubretta del tubo” come un fatto.
    Per quanto riguarda il fatto di essere iscritta ad un’organizzazione di partito prima che io fossi nato cosa vuol dire? Anche berlusconi, bossi, casini e craxi facevano politica prima del mio arrivo a questo mondo.
    E’ evidente che anche in questa sinistra, o presunta tale, lo scetticismo è visto molto male. Gente che pensa e critica sono visti come un cancro. Da uno che lavora con Travaglio e dovrebbe conoscere l’ironia certe espressioni grillesche appaiono stonate.
    Credo che comunque sia semplicemente un mio problema. Credere che questo povero Paese possa essere diverso da quello che è. Chiedo umilmente scusa per aver criticato e contestualizzato le mie critiche.
    Finisco, da quello spocchioso primo della classe che sono: la mia prof di italiano all’itis mi diceva che era un errore grammaticale passare nello stesso testo dal Lei al tu. Ma si sa. Rispettare la grammatica è come rispettare le regole.
    Mi permetto di aggiungere un’osservazione. La Ferilli dice che con le battute non si governa, eppure usa la metafora dei politici come cardiochirurchi. Allora io mi permetto di paragonarli ai pannolini. Se poi riuscirete a dimostrare che in generale e alla lunga il potere non corrompe, sarò lieto di cambiare idea.
    Auguri.

  6. Avatar Francesco'84
    Francesco’84

    Ottima intervista. Ahimè, la sig.ra Ferilli è la più lucida voce politica di sinistra di questo momento storico. Dico ahimè, perchè, resta per sua stessa ammissione, un personaggio pubblico che, sul modello americano, si interessa dell’andamento politico. E non una politica. Possiamo davvero solo ringranziarla. E continuare a confondere i piani, tra spogliarelli e politica, come si legge nei commenti, è triste, sessista e sciocco.

  7. Avatar Guido
    Guido

    Lei è un vero duro (n.4), a parte quando si tratta di dare due rispostine facili facili su Guido Roberto Vitale, il mazzettaro socio del FQ. In quel caso, prima insulta, poi censura. Ad ogni modo un indizio ce l’ha dato e la ringrazio: Guido Roberto Vitale è un po’ come il Fight Club. Ma rispondere no?
    Saluti cordiali.

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