Oltre due ore di conferenza stampa, 39 domande da parte dei giornalisti ma soltanto una meritevole addirittura di doppia risposta: la prima da Berlusconi in diretta tv, chiara e immediata; la seconda dall’ufficio del portavoce del premier dopo alcune ore, studiata a tavolino, per correggere il tiro. Forse qualche ministro non ha gradito le parole del Cavaliere. Inutile dire che a indispettire il presidente del Consiglio durante il consueto incontro di fine anno con la stampa, è stato un giornalista del Fatto Quotidiano: Luca Telese. La conferenza di Berlusconi è stata trasmessa in diretta da Sky e da Rai Uno integralmente. Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini ha persino posticipato il telegiornale per non interrompere l’intervento fiume del premier. Per dovere di cronaca vale la pena trascivere integralmente, per chi si fosse perso il video, domanda e risposta. Seguite, ovviamente, dalla nota, postuma e correttiva, di Palazzo Chigi.
Al minuto 128 (due ore e 8 minuti) della conferenza stampa, dopo diversi siparietti tra il premier e alcuni giornalisti (“Saluti a lei e alla sua famiglia, che conosco”, risponde Berlusconi al cronista del Messaggero; “un uccellino mi ha detto che lei oggi compie gli anni, auguri per i suoi splendidi 23 anni”, dice alla giornalista del Corriere della Sera che sorride imbarazzata) arriva il turno di “Luca Telese del Fatto Quotidiano”, annuncia il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino.
“Buongiorno presidente, lei sa che la seguiamo con particolare attenzione”. Berlusconi tenta di interromperlo: “Sì direi non con imp..” ma Telese aggiunge: “anche con affetto, simpatia, slancio. Siamo i principali esegeti dell’operato del suo governo”. Il premier sorride: “Se non ci fossi io non esistereste editorialmente”. Telese arriva alla domanda: “Oltre alle realizazzioni del suo governo, che lei ha elencato in estrema sintesi, ce n’è anche altre: il ministro Scajola ha sistemato la casa a sua insaputa, l’ex ministro Lunardi ha sistemato l’azienda e ha avuto il buon cuore di ammetterlo, il ministro Brambilla ha sistemato il compagno all’Aci, il ministro Bertolaso ha sistemato moglie e cognato, non poteva non farli lavorare; il ministro Bondi ha avuto la simpatia di sistemare il figliastro e l’ex marito della compagna con una consulenza al suo ministero, diceva però che erano casi umani. Allora volevo chiederle: visto che molti elettori del centrodestra sono delusi da questo, non del centrosinistra, che cosa pensa di questo passaggio dal governo del fare a quello del sistemare? Si sente di condannare questi atteggiamenti?”.
Il premier risponde: “Se andiamo a vedere cosa ha fatto la sinistra, e cosa fa dove è al governo nelle regioni rosse dove c’è l’occupazione della sinistra, questi diventano casi di puro dilettantismo, a fronte del professionismo della sinistra. Sono casi spiacevoli, ma su 100 persone è impossibile trovare 100 santi, qualcuno può essere abbastanza lontano dalla santità. Succede nell’apparato umano, succede in tutta la società. Succede nei corpi che ammiriamo. Succede tra i Carabinieri, l’86% degli italiani ama l’arma dei Carabinieri, ma abbiamo visto che ci sono Carabinieri che fanno cose indebite. Succede tra i sacerdoti, in altre categorie. Succede perché l’uomo e la donna non sono esseri perfetti”.
Una risposta chiara, esauriente. Con tanto di sondaggio sul gradimento dei Carabinieri. Certo non entra nel merito della domanda, non una parola sui casi di cui Telese aveva chiesto chiarimenti o una condanna da parte del Presidente del consiglio. Solo alle 19 verrà toccato il caso del ministro Brambilla: nel comunicato stampa inviato da Palazzo Chigi. Una nota battuta dalle agenzie dal titolo “Illazioni e accuse infondate”.
L’ufficio del portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, scrive: “In relazione alla risposta data dal presidente Berlusconi alla domanda del giornalista Luca Telese de Il Fatto Quotidiano, si deve precisare che le indicazioni esposte dal giornalista stesso sono frutto di mere illazioni e sue personali supposizioni. La risposta del presidente perciò non conteneva alcun giudizio di disvalore su quelle vicende, da lui mai approfondite; si trattava soltanto di un’osservazione di carattere generale. In particolare, il presidente Berlusconi ha potuto verificare l’assoluta e totale inconsistenza delle infondate accuse mosse al ministro Brambilla in cui il presidente ripone assoluta fiducia e che ha sempre dimostrato grandi capacità nella più assoluta trasparenza del suo agire. Inoltre, le elezioni dell’Aci sono avvenute con la massima regolarità e i consiglieri ricoprono un incarico meramente onorifico e non retribuito”.
Passa un’altra ora e, sempre dalle agenzie, arriva la voce del ministro Brambilla che comunica di “avere dato mandato ai suoi legali di procedere nelle sedi competenti nei confronti del giornalista Luca Telese, per le affermazioni del tutto mistificatorie e distorsive della realtà, riguardanti l’Automobile club di Milano, da lui fatte durante i programmi televisivi Exit, Mattino cinque e la conferenza stampa del presidente del Consiglio trasmessa quest’oggi sulle reti Rai”. Un recidivo dell’informazione, questo Telese, per Brambilla. Che non dimentica il lato umano della vicenda e annuncia che “devolverà la somma richiesta in sede di causa civile per il risarcimento del danno di immagine subito ad un ente benefico”. Telese si sentirà in colpa: se vince la causa (quando e se perverrà) l’ente benefico non vedrà neanche un euro.
Dunque il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, non avrebbe sistemato nessuno all’Aci, scrive la presidenza del Consiglio. Per le dichiarazioni riguardo Sandro Bondi, Claudio Scajola, Pietro Lunardi e Guido Bertolaso, nulla da eccepire, non ha approfondito. Ricapitolando: “Il ministro Scajola ha sistemato la casa a sua insaputa, l’ex ministro Lunardi ha sistemato l’azienda, il ministro Bertolaso ha sistemato moglie e cognato, non poteva non farli lavorare; il ministro Bondi ha avuto la simpatia di sistemare il figliastro e l’ex marito della compagna con una consulenza al suo ministero, diceva però che erano casi umani”.
Berlusconi e la parentopoli di Governo
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86 risposte a “Berlusconi e la parentopoli di Governo”
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Si tratterebbe della tua prima querela?
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A parer mio, Luca, questa volta è andato fuori binario; ha deragliato da un tipo di argomentazione che vedeva il Presidente Berlusconi impegnato a rispondere su temi di politica ordinaria, trascinandolo in becere e banali risposte che, ovviamente, non potevano essere diverse, se date da uno che tenta di salvaguardare la propria maggioranza. Lo stesso sbaglio che da quindici anni impegna l’opposizione, senza comprendere che gli attacchi etici o morali, non portano da nessuna parte. Non incidono affatto sull’opinione pubblica poiché il popolo votante già conosce a mena dito tutti gli intrallazzi che si susseguono a destra, come a sinistra ed al centro. L’intervento di Luca, pertanto, ha avuto risonanza perché fuori tema, simile ad una nota stonata nel bel mezzo di un’armonia; il chicchirichì di un cappone che vorrebbe nascondere al mondo la tragica evirazione subita. Comunque è strano che, un giornalista del suo calibro, cada in queste bassezze politico mediatiche. Farebbe molto meglio a tacere, quando non ha domande valide da porre, specialmente quando di fronte a se c’è un Presidente determinato e per nulla intimorito …! Non vorrei che la vivace entrata in scena, avvenuta ad ANNO ZERO, lo abbia
caricato oltre misura, tanto da fargli prendere il volo senza nemmeno possedere le ali. -
Caro Piero,
sei proprio curioso. Chiedere a un presidente del consiglio di dare conto dell’operato dei suoi ministri non ha nulla di basso. RIsponde al principio di responsabilità. Io non so se lei è di centrodestra. Ma se fosse di centrodestra dovrebbe essere molto più arrabbiato dei traffichini di governo. Se non altro perché li ha votati -
Caro Antonio,
non si tratta di una querela, ma, almeno a leggere le agenzie, di una causa civile, il che è molto peggio. Detto questo, in venti anni di carriera, non sono mai finito in tribunale. -
ho avuto diverse minacce, qualche denuncia, mai un procedimento che si sia concluso con una condanna. Speriamo di non interrompere la serie positiva.
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Sei andato a sfriguliare argomenti da “Così fan tutti” di mozartiana memoria quasi come se quello che fanno questi signori sia eticamente corretto!
Ti auguro ogni bene Luca a te e la tua famiglia sperando che “la rossa tiziano” receda da quanto promesso nei tuoi confronti.
E’ difficile essere un buon giornalista ma è ancora più difficile essere un “ONESTO” giornalista!
In gamba e prosegui con la tua solita verve!!
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Ho atteso la domanda di Telese come si attende un socratico a confronto con un sofista. Sono certamente stato ripagato, complimenti.
Le altre domande sono state imbarazzanti per la categoria dei giornalisti. -
1. Io mi riferivo a domande intelligenti, Luca, fatte in modo intelligente, da una persona intelligente ad un’altra persona scaltra ed intelligente, nello stesso momento, e non domande le cui risposte sono scontate … Le tue, sono apparse come quelle che si fanno al pescivendolo: ( Il pesce è fresco? )
2. Tu stai facendo lo stesso errore che ripetono allo sfinimento gli oppositori di Berlusconi, spiegare al popolo bue tutte le malefatte della destra, credendo, impunemente, che esso, accecato da fette di salame, non abbia una visuale chiara riguardo il malaffare della politica. Con questo intendimento, Luca, ti infrangi contro lo stesso muro che ha impedito agli antagonisti del Presidente di scalzarlo dal suo posto, zeppo di contraddizioni, che si conoscono a menadito, diversamente da un contraddittorio che non ha niente di buono da prospettare, nemmeno il loro malaffare di serie B. Io non sono né di destra né di sinistra né di centro: voto per simpatia il personaggio che al momento mi è meno antipatico. Dovessi votare per meriti politici, dovrei annoverarmi fra quelli che si astengono, poiché disgustati. -
B. ha una oggettiva capacità, quella di suscitare improvviso scandalo per cose che succedono da sempre e di cui tutti ci sbattiamo bellamente, finchè non arriva o non torna lui , il mostro antropologico, al governo.
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Grande Telese. Io l’ho sostenuto sul forum di Marco Travaglio, fin da quando si discutesa della probabile nascita del Fatto Quitidiano che i danni peggiori per i tanti quaraquaquà che ci “comandano”, potevano venire da un loro giornalista con la schiena dritta accreditato nelle conferenze stampa. Il tempo mi ha dato ragione. Io sognavo Travaglio a far domande a Berlusconi, ma mi accontento anche di Telese. (certo che un dibattito Travaglio Berlusconi, sarebbe uno spettacolo mai visto).
Un saluto e auguroni.
P.s.Una querela della ministra autoreggente è una medaglia al merito. -
Devi esser stato parecchio eccitato dopo la lo scontro non il nano supremo… hai lasciato commenti alle 3.30 di notte.
Sputtanare in pubblico l’uono (si fa per dire) più potente d’Italia in pubblico non ha prezzo. per tutto il resto c’è Mediaset card. -
Anche tu Gianpaolo sembri abbastanza eccitato… per cosa poi alla fine?
Senza offesa, a me sembra triste eccitarsi per questa faccenda.
Quando avremo tolto di mezzo B., e prima o poi succederà, i suoi nemici giurati e ossessionati, avranno raggiunto la pace in un mondo che d’incanto sarà diventato meraviglioso?Ti auguro comunque di fare sogni migliori ..!
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……mi sono dovuto ricredere…..fino ad ora alle conferenze stampa del berlusca erano ammessi solo giornalisti morbidi e con domande pure……quando ho visto che c’eri tu per me e’ stata una piacevole sorpresa.
Oltretutto sei stato incisivo e preciso nelle domande poste e il nano a differenza del solito non ha perso il controllo ne ti ha mandato a quel paese come fa di solito! E? tutto vero? O era un sosia del vero berlusca?
Comunque complimenti. -
Grande Luca!
Chissa Minzo, che non poteva evidentemente tagliare, sfumare, o mandare un intervista sugli acquisti di natale o sul cenone, come ha vissuto queste sue osservazioni passate su RAI1.
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Caro Piero,
Le domande di Telese erano legittime e opportune per come la vedo io, è compito di qualsiasi giornalista porre le domande più scomode soprattutto al potere. E’ compito del poter dare delle risposte soddisfacenti, cosa che nel caso del Presidente del Consiglio non è avvenuta.
I giornalisti assolvono alla funzione di cani da guardia della democrazia, è anche per questo che la nostra democrazia fa ridere: Abbiamo molti giornalisti che sono solo dei portavoce della politica.
Evviva Bob Woodward e Carl Bernstein! -
@ Rita. Senza offesa Rita, ma darmi dell’antiberlusconiano qualunquista leggendo (male) due righe di commento, anche questo mi sembra triste.
Io non ho parlato di donande a Berlusconi ma ai quaraququà di ogni schieramento. Non pensi che una buona parte dei problemi che ha questo nostro disgraziato paese vengano proprio dalla mancanza di giornalisti che chiedano conto a nostri cosiddetti rappresentanti delle proprie azioni? Magari sognassi che tolto Berlusconi tutto si risolverebbe, (almeno dormirei meglio!). Purtroppo ci resteranno ancora i Dalema, i Fassino, i La Torre, i Crisafuli, i Geronzi, i Ligresti, I Cosentino, i Dell’Utri, i Cuffaro, ecc.ecc. ecc…… Senza pensare che anche nei paesi più democratici dei nostri, dove non hanno questa feccia come classe dirigente, non è che veda molte decisioni che vadano al nocciolo delle quiestioni più inquietanti che vedo all’orizzonte e sulla testa dei miei due figli e mezzo. Ma questa è un’altra questione e non vorrei rattristarti ulteriormente. Un saluto, sperando di essermi spiegato meglio.
…e alle volte è bello anche avere piccoli sogni. -
Caro Reccanello.
Probabilmente, scrivo in modo incomprensibile, visto che Luca e tu avete inteso altro. Io intendevo dire che non doveva fare a Berlusconi domande così scontate, anche nelle eventuali risposte. Le malefatte sue e dei suoi ministri, sono ben conosciute da sinistra a destra, e rivangare il passato con argomenti stantii, è indice di vuoto mediatico. Sarebbe stato più giusto chiedere quali erano i suoi progetti per il futuro, se non altro per appurare l’avvenire che ci aspetta, sotto la sua guida, piuttosto di toccare sempre il solito tasto stonato che disturba solo chi possiede pane e moralità …! Buon Natale a tutti del Blog. Tenna Piero
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pochi giornalisti,marco = maradona ,pochi magistrati ,ma ttutta la gente del non voto questa è la grande opposizione,grande telese ,siamo tutti con te.
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per la querela chiedere consiglio al nostro Marco Travaglio
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mi piacerebbe sapere come è andata a finire la querela di Ida Di Benedetto nei confronti di Sgarbi
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l’estate scorsa ad una conferenza con giancarlo caselli e vendola sulla prenestina a roma ho incontrato luca tra il pubblico con altri amici pugliesi e dopo aver sentito le domande che la sera prima aveva fatto durante la trasmissione “in onda” mi sono avvicinato e gli ho chiesto “ma veramente ti fanno fare queste domande ??” e lui mi ha risposto “per adesso sì !!” ecco, io non la penso sempre come luca, ma so che lui è UN GIORNALISTA ….ed appare così deprimente che l’unica domanda pubblicizzata su web e giornali dopo i proclami del Presidente sia la sua …perchè in effetti è stata l’unica domanda che UN GIORNALISTA avrebbe dovuto fare. Non so Luca, magari sei cresciuto all’estero e qui sembri un marziano ma per quel che conto io ti chiedo: VAI AVANTI e NON FERMARTI.
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Sicuramente Gianpaolo e buonissime cose a te.
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Sgarbi : Taricone è meglio di Saviano.
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assistito allibita al preliminare dell’incontro tra Piroso e Bruno Vespa….
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caro luca,questo giornalismo sarebbe da plaudire se non fosse di parte, come lo fu tangentopoli. ad esempio perche’ non vieni anche in toscana a fare queste indagini e queste domande? qui prova ad entrare nel pubblico, nelle banche, nei comuni, nelle province , nell’universita’……………………..se non hai la tessera del pd o della cgl! pensare che avresti materiale arretrato almeno per un due lustri
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@zanzara
sicuramente meglio quello di Feltri, Salusti, Belpietro, giornalisti (si fa per dire) sup(posta)erpartes!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io sul Fatto leggo inchieste e forti critiche anche alla (sempre si fa per dire) sinistra. Tu di inchieste e critiche al cainano quante ne leggi su libero e giornale (volutamente minuscolo)?????????????????? -
@ gianpaolo
vedi come sei fazioso? chi dice che belpietro, sallusti o feltri siano meglio, o che non siano di parte?dico che i giornalisti (bravi come luca) devono smettere di essere di parte se vogliono far crescere questo paese.i giornalisti professionisti (come luca) non dovrebbero sgranare gli occhi su alcune cose per poi chiuderle su altre……………………
Scommetto che, tu e luca date sempre ragione ad una parte;l’ostinazione e la faziosita’ e’ ammissibile solo per chi si candida e per chi viene eletto sotto un simbolo; la faziosita’ degli elettori e’ da imbecilli (diviodi e impera), mentre la faziosita’ dei giornalisti e’ quantomeno sospetta e denigra la loro professionalita’ -
come si fa a non essere di parte ? Giuliano Ferrara è un giornalista di quale parte ? ma di B.
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Luca… ti ho trovato opportuno….. come sempre.
Ti saluto. Un bacio a Enrico e Laura. -
@ margherita
non si e’ di parte quando un giornalista denuncia misfatti da qualunque parte politica vengano;CIOE’ FA’ IL GIORNALISTA.
che senso ha essere solo antiB. o solo proB.?
santoro, floris,annunziata,berlinguer,gruber,telese,lerner………..leccaculo da una parte
fede,vespa,belpietro, feltri,ferrara…………………leccaculo dall’altra
scusate, ma dove sono i Giornalisti?
e cosi’ si ripropone il parlamentino dei giornalisti, dei magistrati, dei funzionari di stato…………..e poi ci chiediamo come mai ci troviamo in queste condizioni? -
X Zanzara.
Quanta ragione hai …!!! I media di oggi mi ricordano quand’ero piccino e davo ragione a mio padre, quando mia madre era assente, e a mia madre quando mio padre era assente, in modo da chiedere la mancetta ad entrambi. -
Ricorda che l’Italia è un paese di santi, poeti, navigatori…e cognati. Cito a braccio…potrei aver saltato qualche voce dell’elenco. Buon Lavoro…
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A mio avviso Luca ha preso il problema dalla coda anziché dalla testa ovvero, doveva prenderlo dalla legge elettorale perché per effettivamente cambiare serve semplicemente montare diversamente e completamente quelle articolazioni “Proporzionale e Maggioritario” e metterli a ciclo completo così permetterebbero una maggiore estendibile percorribilità ed aprire effettive concorrenziali opportunità quanto da un sistema completo si pretende ottenere per avere concrete risposte dai governi. Questo lo sarebbe semplicemente ottenibile montando le dette articolazioni “Proporzionale e Maggioritaria” in un modo inedito (Monod) analogo a quanto lo si dimostra poter fare col nastro di Moebius! Solo così si potrà aprire un virtuoso concorrenziale bipolarismo aperto a liberare maggiori opportunità per incrementare “Commodities and Capabilities” alla Amartya Sen pertanto anacronistico risulta voler continuare a mordere sempre le stesse ossa di un Porcellum o di un Mattarellum o di quant’altra obsolescenza propinata in modalità transitiva per rendersi come casta politica intransitiva!
Diversamente sempre più illusorio sarà aspettarsi cambiamenti da un paese della controriforma!
Pertanto, si propone il sistema Semialterno per riprodurre un effettivo contendibile bipolarismo aperto!
Non ci si può accontentare del solo karisma! Urgono idee chiare e trasparenti inedite regole e mettere a punto una riforma elettorale senza veti introducendo quegli necessari ammodernamenti alla luce dei cambiamenti effervescenti in corso ormai ad ogni latitudine per effetto della rivoluzione impressa dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione servono inedite innovazioni indispensabili per ammodernarsi ed aggiornarsi a siffatti nuovi tempi. Realtà che reclama nuove coniugazioni sistemiche attraverso modalità elastico flessibili adattive per rompere e dissipare l’auto d’avvitamento referenziale della casta! Pertanto urge muoversi e per non cadere dalla padella alla brace servono meccanismi elettorali più completi quanto il sistema SEMIALTERNO che si struttura su una base proporzionale che verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale. Servono ammodernamenti per dissipare rendite di posizione e/o rischi d’occupazione perpetua… l’attuale conflittualità rimarrebbe tale! Pertanto serve agire su molti fronti date le continuative riproposizioni anche del povero TPS che annotava negli ultimi suoi interventi sul Corriere dS la necessità di aggiornare i rapporti: tra gli elettori e la politica (legge elettorale in primo luogo); tra questa e l’informazione (televisioni in primo luogo); il funzionamento della giustizia (indipendenza e tempi dei giudizi), tra Nord e Sud (federalismo).
Serve un sistema elettorale completo quanto il SEMIALTERNO rappresenta per estendibilità l’idealtipo che apre opportunità per incrementare “Commodities and Capabilities” date da un inedito diverso accorpamento analogo al montaggio (del nastro) di Moebius ma, di quelle stesse ancestrali latenti articolazioni: centripetocentrifughe ovvero Maggioritaria e Proporzionale. Articolazioni che sono sempre state a latente disponibilità sin dai tempi del concepimento della democrazia lì, in attesa d’un più appropriato e più organico per complementarietà assemblaggio affinché possa permettere quella fisiologica maggiore percorribilità! Giacché come asseriva Monod le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!
Poiché anche negli stessi meccanismi elettorali risiede il potenziale per poter espandere ed aumentare la percorribilità e rendere più pervasiva e di qualità la nostra democrazia implementando quella capabilities capacità possibilità di acquisire funzionamenti di rilievo, ossia la libertà di scegliere fra una serie di vite possibili che Amartya Sen ripone nello sviluppo umano “sostenibile” in termini di libertà (development as freedom). Modalità che si riallacciandosi alla tradizione greca, inaugurata da Aristotele, intende l’espandersi in eudaimonìa intesa questa più che come “semplice” happiness (felicità) bensì in termini di fulfillment, ovvero realizzazione completa di sé! Giacché ancora Sen passando dalla critica delle altrui posizioni, riscontra che il grado di eguaglianza di una determinata società storica dipende dal suo grado di idoneità a garantire a tutte le persone una serie di capabilities di acquisire fondamentali funzionamenti, ossia un’adeguata qualità della vita o well-being generale.
Non possiamo rimanere passivamente… inermi… e lasciando che s’assommino le fughe delle responsabilità della classe politica date le palesi contrattazioni in continuo aumento quella:
• economica del capitale dal lavoro per effetto della facilità con la quale grazie alla globalizzazione la finanza si permette sempre più poter delocalizzare;
• quanto in altrettanto modo, sembra voler sempre può arrogarsi fare la politica – “l’elettore passivo” grazie a quello stesso mantenuto vizioso gioco dell’oca del continuare a voler cambiare modello elettorale per meglio così poter eludere il mandato ricevuto dall’”elettorato attivo”! Prerogativa che si è assunta la casta data la facilità con la quale può permettersi come croupier-mazziere di cambiare e ricambiare modelli elettorali mantenendoli purtroppo, sempre più incompleti e transitivi per così come casta rendersi così sempre più intransitiva;
• Questo in altrettanto modo concederselo per ulteriormente rifuggire da quella stessa contrattazione che dovrebbe coerentemente legare “eticamente” col mandato elettorale, l’elettorato attivo a quello passivo al di là delle prerogative che l’articolo 67 concede ad ogni membro del Parlamento d’esercitare le su funzioni senza alcun vincolo al mandato stesso! In quanto ciononostante questo dovrebbe venir inteso come patto di lealtà che il candidato ha stretto nei confronti dell’elettorato e con il partito d’appartenenza quanto col suo leader giacché questa lealtà, in linea di massima, si renderebbe necessaria al buon funzionamento di qualsiasi sistema politico indispensabile per poter ottenere coerenti soluzioni, risposte alle istanze espresse dall’elettorato attivo senza doversi richiamare al “mandato imperativo” dei Parlamenti a regime feudale. Snobbare il mandato ricevuto significa cullarsi cinicamente nell’autoreferenzialità di casta disconoscendo identità e contribuire ad ulteriormente conclamare la crisi in corso sia quella dell’89 col crollo del muro che quella epocale dell’11 settembre 2001 quanto quella frutto della creatività finanziaria… Pertanto sarebbe opportuno velocemente riconoscere tutti quei “dead lock” e “cul de sac” nei quali ci siamo cacciati per “lock in imprinting e/o condizionamento” ed umilmente iniziare a ricercare radicali sostanziali soluzioni più appropriate alle esigenze dei nostri tempi. Urge di l coraggio data l’esigenza d’introdurre “sistemi più completi e più appropriati” dato il palese cambio di paradigma in corso giacché sempre più diabolico risulterà voler continuare in un siffatto meramente speculativo anacronistico modo con degenerare e/o ingenerare sprechi, discrasie, ridondanze a livello glocale. Poiché così facendo tutto questo si ritorcerà ancor più contro determinando uno spacco incolmabile generazionale che sta ipotecando il futuro alle giovani generazioni senza dar loro alcuna risposta.
• Urgono radicali cambiamenti di sistema, diversamente così continuando sempre più contradditorio sarà rilevare… quanto già asserisce J. Attali dell’assurdità riscontrabile dal fatto del “dover” continuare studiare sui libri di storia l’avvicendarsi di re e principi, le guerre, i grandi eventi politici, quando la vera storia dell’umanità, si decide e/o condiziona le sorti e lo stile di vita delle persone… sui mercati… dai derivati, dalle plusvalenze effetto dei giochi con caroselli finanziari allocati offshore appannaggio dei soliti ignoti?!
C’è inoltre, una conflittualità istituzionali ascrivibile ad un sistema in frollatura che reclama aggiornamenti per non rischiare l’irreparabile!? Quanto in corso rappresenta il più madornale segno di quanta “viziosa” autoreferenzialità abbia ormai raggiunta la nostrana classe politica che per rendersi sempre più intoccabile ci porta anacronisticamente verso una repubblica delle “banane” dato in continuativo declassamento dato dal fatto che ci vengono in continuo propinarci i medesimi obsoleti incompleti, limitati e limitanti modelli elettorali. Obsolescenze che ingenerano scarsa concorrenza opzionale politica giacché determinano scarsissime risposte rispetto alle istanze ed esigenze espresse della cittadinanza che una sempre più iperbolicamente accelerata realtà presenta. Tant’è che più del 40% dei cittadini alle elezioni “si dimostra” indeciso o si astiene completamente dato che oggettivamente comunque restiamo senza adeguate infrastrutture “hard & soft” vedonsi digitalizzazione quanto una più pervasiva implementazione a banda larga!
Un anacronismo che così quotidianamente da decenni si ricrea quello che ci mantiene purtroppo ed inesorabilmente perennemente bloccati ed impaludandoti sempre più in questa mordente assillante crisi economica senza alcuna prospettiva in quanto così continuando si rischia d’intaccare oltre al sociale anche l’istituzionale dato il divario di competitività e di modernizzazione che si sta sempre più distanziando rispetto ad ogni altro paese! Specialmente rispetto a quelli emergenti che nonostante la crisi mostrano una più consistente virtuosa ripresa una palese riprova della nostra limitata appetibilità e conseguente scarso richiamo d’investimenti che per siffatte inadempienze e manchevolezze riusciamo ad esercitare come (non)Sistema paese nel compendio mondiale. Queste purtroppo sono le cartine di tornasole della nostra critica situazione; posizione che ci dovrebbe indicare quanta sistemica patologia di cui siamo purtroppo afflitti per effetto di una siffatta irremovibile casta resasi ad alto tasso d’autoreferenziale. Comprovato dal fatto che negli ultimi decenni i nostri partner europei si sono già ricambiati ben tre generazioni di leaders politici invece, noi restiamo succubi sempre degli stessi intramontabili personaggi politici nonostante i continuativi ricambi di denominazione ai loro partiti in continuo gattopardesco trasformismo quando lo li riesce farlo cambiando di casacca! Questione che inequivocabilmente ci mette sempre più fuori gioco se non si provvederà ad invertire questo perverso trend che ci aggrava ulteriormente d’inefficienza per l’eccesso d’obesità strutturale buroplutocratica in continuativo aumento al di là d’ogni promessa!
Quando dovremmo rendere strutturalmente più virtuosi i nostri sistemi organizzativi riducendo sempre più le filiere ovunque, in ogni ambito e livello in quanto per isometrica analogia dovremmo imitare quanto già sta accadendo nel mercato la cui velocità spiazza sempre più la politica. Pertanto se non si provvederà improrogabilmente a porvici adeguato rimedio scrollandoci di dosso quell’obesità plutoburocratica il tramonto sarà inesorabile se continueremo a mordere sempre le stesse ossa di quel “Porcellum” che unisce i nuovi difetti ai precedenti anzi li esalta entrambi contribuendo nel contempo a far svernare e rigonfiare sempre più la casta plutoburocratica. Dimostrato dal fatto che da quasi un ventennio nonostante i ricambi a diverso colore politico del governo ed i tanti loro dichiarati rassicuranti propositi elettorali di smagrire e snellire il pletorico apparato burocratico… il nostro indebitamento continua ad aumentare quanto inesorabilmente la pressione fiscale questione, che ci colloca al terzo posto in Europa senza però alcun paritario tornaconto in servizi ed infrastrutture che i nostri partner europei possono fruire come cittadini. Invece la nostrana pressione fiscale naviga ben al 43,5% un trend in continuativo aumento giacché i livelli burocratici politico amministrativi continuano a rigonfiarsi essendo ormai giunti questi a ben sette livelli elencandoli dal circoscrizionale al comunale, dalla comunità di valle alla provinciale e dalla regione fin su a quello statale per arrivare all’europeo tutto… questo non può che ingessare e generare una siffatta opprimente pressione fiscale per effetto d’un’overdose di politici che ulteriormente ferisce la democrazia (Verzichelli) rispetto a quanto le nuove tecnologie ed internet. Sconcertante pertanto risulta che un’invenzione tanto feconda sia nata in occidente e non venga profittevolmente utilizzata per permetterci d’accorciare le filiere ed i livelli di una siffatta anacronistica pletorica intermediazione e segnare quel indispensabile processo per diminuire attraverso le nuove tecnologie quei pletorici processi d’intermediazione e così poter ridurre sempre più la spesa e conseguentemente le tasse, le imposte, ecc.
Urge provvedere a smagrire siffatte pletoriche ridondanti assemblee politico-amministrative che ci appesantiscono e ci rendono sempre più strutturalmente obesi ed incapaci di competere per siffatti eccessivi appesantimenti d’obesità d’apparato burocratico della nomenclatura che ci mantiene prigionieri e ci rimando ad un anacronistico purtroppo concreto feudalesimo e non più di farsa!
Quando per non rischiare di perire urgerebbe iniziare ad invertire questo perverso autoreferenziale trend in cui ci si sta cacciando ed incastrando quale autentico dead lock anzi un lock in frutto dell’essere più o meno volutamente prigionieri di quelle stesse statuizioni formalmente corrette e sempre più corrotte questione elevata ancora da Weber!
Una contraddizione alla quale si dovrebbe velocemente ovviare per non continuare a soccombere provvedendo ad eliminare questi anomali perpetui rigonfiamenti… che se mantenute tenderanno presto imitare quelle bolle creative finanziarie d’oltreoceano che ci hanno trascinato nell’attuale mordente crisi…
Pertanto, sempre più diabolico sarà volersi far propinare dalla casta quel suo solito famigerato gioco dell’oca fatto d’usuali copioni che prefigurano consueti pit-stops farciti di resi inutili o sterilizzati referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per scambiare sempre gli stessi meccanismi elettorali. Modalità con la quale la casta s’alletta per sostanzialmente mantenere i modelli elettorali incompleti ovvero, inequivocabilmente transitivi per rendersi come casta politica sempre più intransitiva! Un’autoreferenzialità che prefigura farci ricadere in un autentico nuovo epocale assolutismo se non si invertirà la rotta! Quindi, inutile sarà piangersi addosso evocando l’analogia con la caduta dell’impero romano quando chi è causa del suo mal dovrebbe piangere se stesso!
Pertanto sarebbe opportuno finirla di farsi preda della solita frenesia fatta di continui suddetti insulsi cambiamenti -“pit-stops”- che ci fanno in modo schizofrenico percorrere a ritroso la storia dove anche per le questioni elettorali continuiamo a doppiare le stesse ibride caselle; dalle filo Proporzionali a quelle filo Maggioritari e/o viceversa senza considerarne il fatto che per complementarietà l’una induzione non può che per complementarietà coniugarsi nell’altra e viceversa quanto il sistema SEMIALTERNO propugna! Essendo appunto, il sistema SEMIALTERNO strutturato su una base proporzionale che verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale.
Pertanto serve acquisire quelle innovazioni ed aggiornamenti per potersi rendere competitivi quanto ormai ad ogni latitudine ogni paese cerca di provvedere per non rischiare di scomparire dato che le continuative perdite di posizioni che registriamo sotto ogni profilo nel compendio mondiale rappresentano l’eloquente nostra scarsa strutturale sistemica competitività! Proprio perché immergendoci sempre più irruentemente nella globalizzazione questa farà sempre più celermente accrescere il ruolo al mercato e tenderà a ridurre sempre più quello della democrazia se questa non saprà per isometria sistematicamente aggiornarsi come quanto già accade in ogni ambito e livello per potersi meglio sintonizzare a questi nuovi ritmi senza restare inesorabilmente in affanno.
Dobbiamo invertire la rotta a quel trend nel quale la casta tenderebbe rituffarsi per continuare a cullarsi per mantenere invariati i propri privilegi a scapito dell’intero nostro BelPaese nel suo complesso! Quindi, urgerebbe reagire ed interagire e ricorrere a nuove soluzioni sistemiche adottando anche più completi ed aggiornati meccanismi elettorali che permettano di recuperare quel gap di scarso tempismo sul versante della democrazia in continuativa defezione. Giacché il rapporto col mercato non è esclusivamente conflittuale, ma anche complementare che conseguentemente per isometria reclamerebbe porvi opportuni adeguamenti quanto col SEMIALTERNO si propugna quale concentrato di semplicità: sistema elastico flessibile adattivo auto-correttivo… attinto per implementazione a quanto ad ogni latitudine si sta già muovendo in sempre maggiore effervescenza per meglio poterci sintonizzarsi ad una siffatta nuova accelerata realtà in continuativa progressiva evoluzione!
La necessità d’acquisire un inedito sistema elettorale è un’indifferibile irrinunciabile esigenza si deduce dal fatto che nel compendio mondiale, molti, vari e diversi sono i meccanismi pertanto per benchmark comparazione se ne evince la loro perfettibilità! Un’esigenza parimenti comprovata dalla sempre più incontenibile effervescenza che continua ad accrescere ineluttabilmente ormai ad ogni latitudine! Giacché, perfino i Britannici ne sono stati “contagiati” tant’è che stanno buttando all‘aria il loro considerato insuperabile classico modello Westminster – Maggioritario all’uninominale per passare al Proporzionale. Quel Proporzionale che abbiamo abbandonato con la Prima Repubblica per continuare ad impegolarci da quasi 20 anni nelle solite inconcludenze frutto delle volontà speculative della nostrana casareccia casta che ci gioca per innalzarsi ancor più la posta nonostante “possieda” una legge elettorale che le permette di far scegliere all’elettorato con liste blindate la colazione di governo ma, pur venendo graziato da un cospicuo premio di maggioranza non riesce comunque a governare!
Pertanto, bisognerebbe essere più risoluti come i Britannici e muoversi senza farsi imprigionare dentro quegli stessi obsoleti schemi e/o modelli che la casta usa propinarci per continuare ad aumentarsi la posta in gioco. Giacché la nostrana casta s’alletta aggiungercene sempre di nuove e talora ancor più anacronistiche caselle quanto molto probabilmente lo sarà quella prossima presidenzialista! Quale ulteriore variabile o riprova per eludere il problema e, nonostante i modelli presidenziali risultino essere in continuo affanno e sofferenza rispetto ai parlamentari, la casta prossimamente ce l’affibbierà per permettersi di continuare il suo famigerato gioco dell’oca! Questo nonostante, i sistemi parlamentari stiano ottenendo sempre migliori riconoscimenti per le loro migliori performance (Sartori) la Germania insegna!
Servono aggiornamenti anche sul come gestire le primarie alla Top Two a bipolarismo contendibile aperto a tutto tondo e a tutto campo! Affinché alla Rawl, le cariche e le posizioni per la pari opportunità di accesso alle cariche pubbliche risultino aperte a tutti, dove la scelta possa risultare la più a-valutativa possibile ovvero, prescinda da intenti particolaristici (pensare a se stessi) o utilitaristici (pensare alla maggioranza) in quanto dovrebbe invece essere compiuta in nome dell’universalità della natura umana. Questo è quanto gli stessi Californiani stanno or ora sempre più a dimostrarcelo nel volersi distinguere effetto del loro esito referendario che con la “proposition 14” si possono permettere di buttare avanti la palla della democrazia giacché con la –Top Two– soluzione intendono aprire le primarie alla libera contendibilità d’ogni spontanea rappresentanza politica a tutti i cittadini indifferentemente dai loro orientamenti politici che potranno liberamente proporsi per competere. Poi i primi due che avranno superato le primarie risultando i primi due (top two!) potranno competere per contendersi il collegio alle elezioni! E’ appunto, con la libera concorrenza a tutto tondo aperta al potenziale delle conformazioni politiche presenti sul territorio che si genera una virtuosa contendibilità che fisiologicamente potrà meglio contrastare l’assolutismo, la nomeklatura, la casta per riprodurre efficienza! Questo contribuirà senz’altro a sparigliare perfino l’ordinamento istituzionale, modelli che si stanno rendendo sempre più precari!?
• Altra prerogativa alla liberalizzazione degli accessi sarebbe auspicabile adottando l’opzione del “write in” sulla scheda elettorale. Rappresenterebbe un’utilissima efficace opzione potenziale e funzionale per contrastare l’autoreferenzialità delle caste la cui efficace applicabilità e stata concretamente dimostrata alle ultime elezioni di midterm per il Senato in Alaska. Invece, noi preferiamo far finta di scegliere con “liste blindate” propinateci da un manipolo di politici che si possono comodamente nominare un intero bicamerale parlamento!
• Un’ulteriore liberalizzazione viene rappresentata dalla necessità d’eliminare il Quorum a tutti i Referendum ed oltre a quelli “confermativi” ed abrogativi, urge la necessità di dover introdurre per “irrinunciabile fisiologico -balance- equilibrio” quello propositivo! Giacché alcun sistema può reggersi sempre sulla dinamica del solo togliere per controbilanciamento qualsiasi equilibrato sistema reclama anche sotto il profilo referendario, per contrappunto la possibilità di poterci aggiungere: col propositivo! Vedonsi quanto già accaduto ultimamente in California come quanto già sin dal medioevo continua periodicamente ad “accadere” e si pratica continuativamente nella stessa Svizzera quale esempio di “democrazia matura” e, patria del referendum per antonomasia!
• Oltre al problema del sistema elettorale come su detto e delle liste bloccate che ci impediscono non solo la possibilità di scelta ma anche di controllare il parlamentare, è palesemente lesivo di ogni basilare democrazia, aspetti che vanno assolutamente combattuti è quella di impedire le pluricandidature, che consentono oggi a un 40% di eletti il controllo sostanziale sulle nomine dell’intero Parlamento! Aspetti che ulteriormente si assommano negativamente e che sarebbe opportuno eliminare.
Quando, vivendo in una società degli accessi inconcepibile risulta continuare a farsi imbrigliare e/o legare in compassati archetipi, schemi quando, la pervasività delle nuove tecnologie ed internet stanno radicalmente rivoluzionando il nostro modo di essere e di vivere, imprimendone un’inesorabile iperbolica continuativa accelerazione…quella che ci permette sempre più di essere tutti globalmente interconnessi in un dinamico interattivo coinvolgimento negli interscambi da cui discende l’esigenza di nuovi approcci autenticamente sistemici e completi anche per l’aspetto elettorale!
In sostanza, ritornando a noi, urge rinnovarsi ed implementare correttamente il sistema rimuovendo quelle anomalie che riverberano discrasia e conflittualità in modo permanente su ogni fronte e livello che rendendo ancor più “impotente l’azione politica”: le ultime legislature ce lo stanno sempre più avvalorando giacché la conflittualità che riproduce si espande in modo sempre più pervasivo su tutti i fronti con fibrillazioni che si riverberano verticalmente ed orizzontalmente per tutta la struttura istituzionale di quella galassia di cui si compone politics, policy and polity! Tant’è che perfino entrambe le coalizioni sia di centro destra (che nonostante in modo più o meno occulto bipartisan) abbiano assunto il porcellum allo scopo di voler semplificare –“omogeneizzare” il quadro politico, or ora, anche il centro destra si ritrova composto con un agglomerato di ben 12 partiti!? Quel modello riproduce un’esterofilia quanto quella di centro sinistra anzi sta determinando una tripolazione e sempre più conflittuale giacché tutto risulta sempre più scosse e compromesso e tutto “imperlato” d’una continuativa e permanente campagna elettorale e ad ulteriore riprova delle scarse proprietà di sistema che enuclea questo siffatto famigerato porcellum!? Le scarse proprietà liberali e democratiche che enuclea sono date da quelle sue genetiche partigiane prerogative di casta che l’hanno ideato che lasciano appunto, ad un manipolo di politici la designazione di un intero bicamerale Parlamento con liste bloccate, senza permetterne alcuna diversa scelta all’elettorato per poi far finta di “lagnarsi” dell’astensionismo!? Pertanto, questo dovrebbe esserci di sufficiente insegnamento per abbandonarlo e muoverci verso l’acquisizione di nuovi e di inediti sistemi che permettano d’ingenerare effettiva concorrenza nel suo complesso a tutto tondo ed a tutto campo per riprodurre un sinergico dinamico contendibile concorrenziale a bipolarismo aperto quanto il SEMIALTERNO propugna per determinare soluzioni governative a bipolarismo aperto più omogenee quale criterio per poter massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando una responsabile sussidiarietà!
Pertanto, dovremmo liberarci d’ogni improprio “ingorgo” obsoleto meccanismo specialmente quelli che la casta ci propina in modo assolutamente “autoreferenziale” (sia esso frutto di una scelta formalmente bipartisan o polipartisan) giacché rimane ogniqualvolta sempre più incompleto e conseguentemente transitivo per rendersi come casta intransitiva! Dimostrato dal fatto che sostanzialmente siffatti parziali modelli vengono utilizzati cinicamente dalla casta per semplicemente avvalersi d’eterogenee sommatorie elettorali d’aggregati politici forzosamente compattati entro coalizioni governative assemblate per meri speculativi fini di partigiani quanto il modello “porcellum” continua a dimostrarlo! Aspetto avvalorato dal fatto che il governo che si determina indipendentemente da suo corposo carico numerico come lo era stato nell’ultima tornato del 2008, si dimostra incapace di produrre sintesi politica e dare soluzioni a quelle istanze che la coalizione ha esposto nel suo programma elettorale che resta lì, inevaso in egual misura a quello precedente governo di centrosinistra ulteriore segno di quanta potenza autoreferenziale inequivocabilmente la casta si sia ormai aggiudicato!
Pertanto, da decenni restiamo impantanati ed imprigionati da compassati ottocenteschi schemi politici; un’inconcludenza che ci fa quotidianamente regredire rispetto ad ogni altro paese senza renderci conto che è cambiato di molto il mondo ch ci circonda in ogni dove, grazie alle nuove tecnologie ed internet tutto si sta muovendo in modo più celere per esigere d’assumere più nuovi ed inediti sistemi, paradigmi e cambiare prospettiva per iniziare a risolvere quei soliti inevasi propositi perennemente elencati e mai risolti in quanto continuamente rimandati per rifarcire ogni nuova tornata elettorale. Quando urge da decenni:
• Ridefinire i poteri tra Esecutivo e Parlamento e rafforzare il potere del governo sul processo legislativo ricorrendo anche a legge ordinaria o con modifiche dei regolamenti, senza il complesso iter delle riforme costituzionali per conferire al premier il diritto di fissare priorità per l’ordine del giorno, stabilendo l’obbligo del parere favorevole del Tesoro (e/o art. 81) su leggi che comportino aumenti di spesa o diminuzione di entrata, dando priorità e tempi certi per i progetti del Governo;
• Istituzionalizzare il metodo con una legge che colleghi il finanziamento pubblico dei partiti, all’articolo 49 soprattutto per infondere democrazia interna!
• Riconoscere più specificità funzionale alle Camere rispetto all’attuale ridondate doppione legiferante quindi, chiudere il bicameralismo “perfetto” per dare consistenza ad un Senato Federale;
• Rendere improrogabile (al di là degli atteggiamenti dei tacchini verso Natale!) un concreto dimezzamento del pletorico numero dei Parlamentari (a 300 alla Camera e 50 al Senato) Ovviamente anche per nostrani Europarlamentari) rispetto alla misera anacronistica riduzione in percentuale prevista dalla bozza Violante… un abbozza che umilierebbe il tanto vantato italico Europeismo!? Giacché come asserisce Verzichelli l’overdose di politici ferisce la democrazia così come in altrettanto modo urgerebbe diminuirne i loro lauti appannaggi fuori d’ogni ordine rispetto alla media Europea!? Molti in altrettanto modo sarebbero le contraddizioni da rimediare su molti piani vedonsi i divari stipendiali fra i manager e la media d’un semplice lavoratore talora 500 volte maggiori grazie agli altrettanto anacronistici benefici “socializzati” delle “stock option”, ecc!!? Quando A. Sen è d’accordo con J. Rawls, nel richiedere l’uguaglianza dei diritti e doveri fondamentali sostenendo in contrapposizione con l’utilitarismo che le ineguaglianze economiche e sociali sono ammesse, cioè sono giuste, ma non se avvantaggiano pochi, molti o anche i più tralasciando coloro che si trovano nelle situazioni più precarie;
• In quanto basterebbe semplicemente recepire dal Parlamento europeo le direttive, le normative senza frenarne con la solita “nostrana plutocratica retorica” quelli opportuni adeguamenti là a “Strasburgo” legiferati! Perché un netto dimezzamento numerico dei Parlamentari dimostrerebbe una più attenta volontà e propensione alla razionalizzazione;
• Che il federalismo riconosca centralità alle città e non solo alle regioni che spesso si rilevano essere dei semplici carrozzoni burocratici;
• Eliminare innanzitutto la possibilità delle candidature plurime-multiple che si badi bene, era stata cancellata con il referendum elettorale del giugno 1991 ciononostante resta affinché il capolista possa decidere di poter optare a suo piacimento farsi eleggere in un collegio rispetto ad un altro e viceversa. Rimuovere questa stortura rappresenterebbe iniziare a poter invertire quel trend d’autoreferenzialità ;
• Dimostrare nel contempo quella necessaria sensibilità ad accogliere ed introdurre quella reale “governance documentale” come già sta avvenendo da tempo in molti paesi del nord Europa in quanto solo razionalizzando i flussi documentali si potrebbero risparmiare economicamente fino al 30%. Questa potrebbe rappresentare un’ulteriore prerogativa per liberarsi dalla nostrana pluto burocrazia e dall’inefficienza per diventare così veri imprenditori di se stesse sintonizzandoci come veri “civil citezen prosumer – in a real stakeholder citizen engagement” come suggerisce A. Toffler futurologo?!
Giacché solo avendo a cuore il proprio destino si potrà perseguire e realizzare quella propria personale ambita autonomia indispensabile a potersi riscattare da quell’ancoraggio in si permane condizionati da un siffatto italico imprinting che si caratterizza attraverso costanti ricorsività date da: un paternalismo discente, una pervasiva cooptazione, un famelico nepotismo ed un endemico familismo, che rischia di imprigionarci in ottusi compiacimenti plebiscitari ed altre commendevoli derive autoritarie, ecc. Anche se un siffatto processo non è per niente stabilizzato in quanto già dagli anni ‘90 è diminuita progressivamente l’identificazione partitica, dimostrato dal fatto che or ora, sempre più l’elettorato tende scegliere all’ultimo momento (last minute)! Quindi, la volatilità dell’elettorato inizia ad aumentare e conseguentemente la prevedibilità degli eventi elettorali permette sempre meno di restituire quella “perpetua” stabilità paternalistica “partitica” quella che nel periodo della democrazia discente precedentemente quasi sempre accadeva giacché sin dagli anni ‘70 con l’attivazione referendaria si è dato inizio a quel costante trend di disallineamento dagli ordini di partito. Aspetti tutti che ulteriormente continuano a dimostrarci la strutturale deficienza dei modelli elettori in attuazione! Che esigono semplicemente un completo sistema elettorale più equilibrato quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO propugna quale concentrato di semplicità. In quanto il SEMIALTERNO contribuendo ad iniettare maggiore virtuosa competitività mantenendosi nel contempo con i piedi per terra con le mandate al proporzionale che restano di base, meglio riuscirebbe a renderci strutturalmente competitivi nel compendio mondiale così come performando migliori indici distributivi (Pil & QUAR – Qualità regionale dello sviluppo) contrastando meglio il rischio che i vertici s’involino nell’autoreferenzialità totale, quanto lo dimostrano fare gli attuali limitati e limitanti modelli elettorali in dotazione!
Accelerazione che inevitabilmente porta a far collassare precedenti supposte certezze quelle che si stanno svelando sempre più contraddittorie giacché ci stanno ingabbiando in inediti “cul de sac” che ci bloccano dentro omologanti categorie del compassato frutto di quelle statuizioni formalmente corrette: antinomie rilevate ancora da Weber alle quali restiamo più o meno “consciamente” legati, che ci costringono a percorrere e/o ripercorrere risoluzioni che non rappresentano quelle migliori ai problemi per cui erano state progettate oltretutto, dato un siffatto cambiato e sempre più accelerato tempo!? Che ci rileva ulteriormente l’incapacità strutturale degli attuali meccanismi a saper reggere siffatti nuovi vorticosi ritmi che la contingente realtà impone. Un gap che si sta sempre più allargando frutto del mantenersi vincolati a quelle soluzioni e decisioni del compassato senza che mai alcuno dimostri il coraggio di fermarsi a riflettere sulle conseguenze che quanto in corso stia provocando e causando… giacché così continuando rischiamo di progressivamente rimanerci definitivamente imprigionati in quei frutto d’imprinting “lock in”!?
Giacché siffatti nuovi ritmi “digitali” imprimono un’iperbolica accelerazione della realtà (Bauman) che fanno or ora, perfino eclissare le differenze fra modelli a genesi rivoluzionaria rispetto a quelli ottriati …. Aspetti segnalati fino a ieri, da A. Lijphart, come esempio fondante del “Modello Westminster”, stanno sbendo invece sostanziali cambiamenti tali da non poter più rientrare in pieno nella classificazione di democrazia maggioritaria!? Quando rappresentano un’ulteriore dimostrazione di quanto ineluttabilmente… per mainstream confluenza tutta l’obsolescenza ne venga scossa e/o post posta e messa in dissolvenza per instillarne inedite “new normal” prospettive quali soluzioni frutto di ben più “poliedriche fusioni plasmo elastiche flessibili adattive” che richiedono riformulazioni a tutto tondo… quanto col SEMIALTERNO si propugna! Questo dimostrato nei fatti dato che il G7 dell’altro ieri pur avendo rappresentato l’80% della ricchezza del mondo risultava unificato da un codice linguistico – l’inglese, da uno monetario – il dollaro e da un codice politico – la democrazia occidentale. Ora il G20 ha sì l’80% della ricchezza ma, non risulta più unificato da alcun codice bensì pragmatico declinatore d’un inedito “arricchito” polimorfismo!? Questo è avvenuto tutto d’un colpo data la globalizzazione che ne sta sempre più accelerando la rotazione… quella che pretende anche per le questioni elettorali nuove inedite più organiche articolazioni… sistemi che ingenerino un autentico bipolarismo contendibile dinamico concorrenziale aperto quanto col SEMIALTERNO si propone.
E proprio perché noi viviamo in democrazie di mercato e non in economie di mercato. In un sistema siffatto che ci governa, ogni singola parola è importante perché ciascuna definisce un principio d’organizzazione differente. Da un lato, il mercato è retto dal principio del suffragio per censo, in cui l’appropriazione dei beni è proporzionale alle risorse di ciascuno – un euro: una voce; dall’altro, la democrazia si basa sul principio del suffragio universale – una donna, un uomo: una voce. Proprio perché questa dicotomica contraddizione era stata già percepita fin dalle origini della teoria politica nella Grecia antica ineludibile bensì coniugarla sotto una nuova luce e prospettiva. Il nostro sistema procede, dunque, da una tensione tra questi due dicotomici insiemi, l’individualismo e la disuguaglianza da una parte, lo spazio pubblico e l’uguaglianza dall’altra, e ciò obbliga alla continua ricerca di una via intermedia tra i due estremi. Una simile tensione è dinamica, in quanto permette al sistema di adattarsi e di non collassare, come invece capita generalmente ai sistemi retti da un solo principio organizzativo od induttivo solo centripeto e solo centrifugo. In quanto soltanto le forme in movimento possono, infatti, sopravvivere quando vengono in modo appropriato mantenute in quella loro dinamica osmosi – tensione tale da permetterne la fisiologica compiutezza do svolgimento al ciclo in quanto ogni altra soluzioni mono orientate non potrà che sclerotizzarsi. Tuttavia, all’interno di questa tensione, una normale gerarchia di valori esige che il principio economico sia subordinato alla democrazia, e non il contrario. Ora, i criteri generalmente utilizzati per giudicare la bontà di una politica o di una riforma sono criteri di efficacia economica. Già circa vent’anni fa, Dan Usher proponeva di utilizzare un altro criterio: questa o quella riforma rafforzano la democrazia o, al contrario, la indeboliscono? Accrescono l’adesione della popolazione al regime politico o, invece, la riducono? Oggi è evidente che quello fosse un buon metodo. Quale sarà il destino di una riforma alla quale la gente non aderisce? E in nome di quale presunta efficacia si costringerà la popolazione a vivere in maniera diversa da quella che essa stessa desidera?
A mio parere Fitoussi asserisce che, la democrazia di mercato presuppone una gerarchia tra sistema politico e sistema economico e, dunque, un’autonomia della società nelle scelte di organizzazione economica. La democrazia non è solo un regime politico, ma anche un valore; mentre il mercato è un mezzo che, per ora, si è rivelato compatibile con essa. Fortunatamente, il rapporto tra democrazia e mercato non è esclusivamente conflittuale, ma anche complementare. La democrazia, infatti, impedendo l’esclusione da parte del mercato, accresce la legittimità del sistema economico, e il mercato, limitando l’influenza della politica sulla vita delle persone, favorisce una più ampia adesione alla democrazia. Amartya Sen ha dimostrato in particolar modo che, a parità di risorse, nei regimi democratici non si verificano carestie. Ciascuno dei principi che regolano la sfera politica ed economica trova, così, la propria limitazione nell’altro.
Di fatto, poche persone aderirebbero alla democrazia se il loro destino dipendesse interamente dall’esito di ogni votazione. Per cui, in un modo o nell’altro, ogni società deve decidere chi sarà ricco e chi sarà povero, chi comanderà e chi sarà comandato, chi occuperà i posti di rilievo e chi quelli poco appetibili. Affidare la distribuzione delle ricchezze e degli oneri alla democrazia può portare solo a un risultato instabile, che rimetterebbe in discussione proprio l’esistenza della democrazia stessa. È questo un fenomeno conosciuto in teoria politica con il nome di “problema delle fazioni”: ogni coalizione può disfare ciò che un’altra ha fatto, visto che una minoranza può diventare maggioranza, offrendo ad alcuni membri della maggioranza in carica una posizione ancora più invidiabile se passano all’opposizione. È un circolo vizioso che può terminare solo con un cambiamento del regime politico.
Altri sistemi di distribuzione – di “equità” secondo Dan Usher – indipendenti dal gioco politico, devono dunque esistere, come ad esempio il sistema del merito, quello del mercato, quello dell’economia sociale. Un sistema di equità deve rispondere a due condizioni: deve essere fattibile (cioè praticabile) e accettabile. (J. P. Fitoussi).
Ragion per cui serve rivolgersi a meccanismi elettorali adattivi per saper meglio espletare i rapporti in questa continua dinamica tensione purché si adottino sistemi strutturalmente completi ovverosia, “capaci” di permettere di chiudere in modo compiuto quel assiomatico ancestrale sempre più nitido ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” che ci accompagna sin dal concepimento della democrazia adottando per essi una più innovativa e completa articolazione quanto il SEMIALTERNO avviluppa e sviluppa per poter implementare nello spazio tempo una più virtuosa qualità- democraticità!
Serve semplicemente articolare quelle suddette formalmente distinte induzioni in modalità complementare tali da poter ottenere virtuose e coese soluzioni governative aperte e della più ampia gamma d’indirizzo politico possibile per percorribilità quanto in un certo qual modo lo esprime in massimizzazione le risoluzioni alla Moebius!!!
Pertanto, abbisogniamo di un completo sistema per riprodurre una più “naturale” organico sistemica fisiologia, quanto in ultima analisi il sistema SEMIALTERNO propugna per così semplicemente massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando responsabile sussidiarietà!
Questo sarebbe possibile adottando prioritariamente sistemi strutturalmente completi che ingenerino un bipolarismo concorrenziale aperto ovverosia, “capace” di permettere di dare compiutezza e congiungere in modo completo quel assiomatico ancestrale nitido ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” che ci accompagna sin dal concepimento della democrazia giacché solo adottando una più completa articolazione quanto il SEMIALTERNO avviluppa e sviluppa meglio si potrà implementare nello spazio tempo virtuosa qualità- democraticità! Giacché come asserisce Rawls “come da prassi …una teoria deve essere abbandonata o modificata se non risulta vera, così le leggi e le istituzioni devono essere abolite o riformate se sono ingiuste!”
Pertanto, urgerebbe rivolgersi a meccanismi elettorali adattivi per saper meglio espletare i rapporti in questa continua dinamica tensione purché si adottino sistemi strutturalmente completi ovverosia, “capaci” di permettere di chiudere in modo compiuto quel assiomatico ancestrale sempre più nitido ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” che ci accompagna sin dal concepimento della democrazia adottando per essi una più innovativa e completa articolazione quanto il SEMIALTERNO avviluppa e sviluppa per poter implementare nello spazio tempo una più virtuosa qualità- democraticità!
Serve semplicemente articolare quelle suddette formalmente distinte induzioni in modalità complementare tali da poter ottenere virtuose e coese soluzioni governative aperte e della più ampia gamma d’indirizzo politico possibile per percorribilità quanto in un certo qual modo lo esprime in massimizzazione le risoluzioni alla Moebius!!!
Pertanto, abbisogniamo di un completo sistema per riprodurre una più “naturale” organico sistemica fisiologia, quanto in ultima analisi il sistema SEMIALTERNO propugna per così semplicemente massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando responsabile sussidiarietà!
Affinché così se ne possa meglio rispondere alle esigenze del nostro tempo in modo innovativo massimizzandone la percorribilità affinché alla Rawls: “ogni persona abbia un uguale diritto alla più estesa libertà fondamentale, compatibilmente con una simile libertà per gli altri.”
Da cui l’acquisizioni di modelli a maggiore estendibilità questa è la potenzialità che vanta enucleare il sistema SEMIALTERNO quale concentrato di semplicità nella propria articolazione quale completo sistema per poter riprodurre una più organica sinergica sistemica fisiologia e, semplicemente massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando una responsabile sussidiarietà!
Quando innanzitutto, per cambiare servirebbe introdurre quelle indispensabili innovazioni che il nostro tempo reclama per meglio poterci sintonizzare a questo nuovo “modus vivendi” sempre più iperbolicamente accelerato per cui abbisogniamo d’inediti adeguamenti per poterci in modo equilibrato incarreggiare su una dinamica virtuosa che incrementi democraticità – qualità indispensabile per meglio rispondere alle esigenze dei nostri cangianti tempi e per più fisiologicamente espandere le nostre potenzialità e chance rigenerandosi per auto-correggersi! Pertanto urge rendere il sistema intrinsecamente strutturato completo a “check & balance & feed back control criterio”! Giacche anche il federalismo fiscale senza un appropriato meccanismo d’”accountability” non servirà a nulla in quanto le istituzioni dovrebbero dotarsi di strumenti che consentano di verificare l’efficacia dei risultati delle scelte politiche effettuate anche per ciò che attenga alle funzioni delle authority. Dove anche per la stessa scelta di queste authority si rispettino i medesimi criteri d’accountability affinché non accada che il controllore in ultima analisi risulti essere e/o dipendere dallo stesso controllato: un perverso criterio quello che in ultima analisi ha generato l’attuale crisi finanziaria e l’attuale depressione che ci assillano in continuazione essendo state innescate da quella d’oltreoceano creatività finanziaria dimostratasi purtroppo, priva d’ogni efficace accountability! Pertanto sarebbe opportuno sparigliare quello stesso gioco che in ultima analisi fa sì, che l’antagonista possa venir sempre scelto e/o designato dallo stesso potere governativo!? Il feed back di controllo sono un’imprescindibile realtà in quanto perfino dalle case di software lo utilizzano per implementare la qualità dei propri programmi appunto gli open source ne sono il loro emblema quale anelito all’asintote incrementale miglioramento della qualità quanto lo dimostra esserlo l’incontrovertibile trend che muove i processi di confluenza delle nuove tecnologie ed internet per migliori performance ai nuovi mezzi digitali, multimediali, ecc.
Proprio perché come asseriva Bobbio affinché una democrazia possa funzionare ed essere tale si deve in continuazione vigilare sul grado di uguaglianza tra i suoi cittadini.
Urge abbandonare i modelli che s’imperniano su se stessi in modo perpetuo, ripetitivo ed autoreferenziale. Giacché questi, inevitabilmente ci daranno scarsi ed inefficaci risultati rispetto ad ogni aspettativa, essendo strutturalmente incardinati in modo improprio; senza quell’intrinseca strutturale opportunità di svolgere in modo compiuto quel suddetto fisiologico ciclo: centripetocentrifugo nella più fruttuosa e massima percorribilità possibile alla Möbius!? Giacché solo adottando sistemi che enucleano dinamica compiutezza alla percorribilità di quel latente centripetocentrifugo ciclo si potranno aprire ed esperire contendibili maggiori opportunità diversamente l’oppressione sarà assicurata adottando la solita obsolescenza priva di quella indispensabile compiutezza questo è ormai semplicemente dimostrato da quanto in corso giacché il nostrano porcellum sta facendo acqua da tutte le parti è ormai sotto gli occhi di tutti! Pertanto, per evolvere urge rompere l’incantesimo in corso con il quale la casta continua a mantenerci ipnotizzati si permette di presentarsi con i soliti intramontabili personaggi d’intrepidi camaleonti in continuo trasformismo che oltre a seguitare a cambiare il nome ai partiti cambiano con altrettanta viziosa faciloneria casacca… pur di non fare mai chiarezza e trasparenza ma, “semplicemente” per contribuire a stravolgere ogni categoria ed aumentare sempre più la Babele d’un siffatto effervescente ambaradam mantenuto e carburato dalla casta al semplice scopo d’alzarsi ulteriormente la posta in gioco ed ancor più meglio comodamente specularci!
Urge l’acquisizione di meccanismi completi ed adeguati ai tempi ed a quanto il terzo millennio reclama per ingenerare soluzioni a bipolarismo concorrenziale contendibile aperto a sempre “crowdopensoursing” apporti e contributi scevri d’ogni “imprinting” e/o pregiudiziale condizionamento; quanto si prefigura introdurre il sistema SEMIALTERNO per dissipare rischi autoritari di deterrenze, autoreferenzialità giacché come quanto sempre asseriva N. Bobbio “l’unica maniera per combattere la corruzione è l’efficienza!”
Ovviamente su molti fronti urgono aggiustamenti e non ultimo provvedere a dare opportuna regolamentazione all’art. 49 affinché il tutto non continui ad avvitarsi su se stesso diventano sempre più autoreferenziale, urge rendere simmetriche le cose sui diversi versanti e non ultimo su quello dei meccanismi delle leggi elettorali e provvedere innanzitutto a renderli completi quanto il SEMIALTERNO enuclea. Modalità per poterci sintonizzare a quanto la realtà dei tempi ed una moderna democrazia reclamano per potersi sviluppare lungo la traiettoria segnata da aspirazioni ideali che sempre sopravanzano le condizioni reali in asintote miglioramento incrementale per dissipare deterrenza, autoreferenzialità rischi autoritari… e ridurre sempre più quel gap che s’insinua tra ciò che la democrazia dovrebbe essere dall’esserlo in quanto: “Ciò che la democrazia è non può esser disgiunto da ciò che la democrazia dovrebbe essere!” Sartori. Allora, essendo la democrazia un mezzo abbisognerà come prerequisiti che anche i meccanismi elettorali possano aumentarne sempre più la loro efficienza ed efficacia giacché tanto più lo potranno essere quanto più risulteranno allo scopo strutturalmente integri e completi per coloro che li vorranno cavalcare, vivere e condividere per espandere ulteriormente democraticità! Pertanto, data la necessità urge avere il coraggio di mettere a punto un sistema elettoral-istituzionale nel modo più efficiente possibile per risultare meglio attrezzarsi nel saper rispondere a quel grido di libertà che viene dal futuro! -
@ Giulio Mancabelli.
Un discorso sensato, chiarificatore, logico, per te che lo hai scritto: ma, a noi del volgo, sprovveduti lettori di periferia, chi lo spiega?!? -
@zanzara.
Per te io sono fazioso, ma per me tu non sai cosa dici. Santoro leccaculo di una parte? E di quale, di grazia??? Della sinistra magari? Sicuramente ha idee politiche di sinistra, ma non tratta di certo con i guanti i partiti di sinistra, anzi. (Chi è che ha detto davanti a 5 milioni di telespettatori ” e che se ne andasse in Africa” a Veltroni? Chi ha fatto puntate sulle scalate Unipol di Baffino e&c.?). Lo stesso per Flores! L’hai letta ancora Micromega? Visto ancora Annozero? Letti ancora gli articoli o i libri di Travaglio?
Luca è un bravissimo giornalista con idee politiche di sinistra ma che bastona per bene anche il PD (unica pecca, è “innamorato di Vendola. Passerà).
Io non saprei per chi essere fazioso, perche mi fa vomitare tutto l’arco parlamentare. Ho votato IDV, ma sono sempre dalla parte di chi critica i personalismi di Di Pietro ( vedi De Magistris, Alfano, Cavalli, e anche Flores).
Per quanto riguarda la frase “la faziosita’ degli elettori e’ da imbecilli (diviodi e impera)” pienamente d’accordo. Andrebbe scritta a caratteri cubitali davanti ai seggi, insegnata ai bambini nelle scuole, e dovrebbe essere l’apertura di ogni giornale e telegiornale. Ma siamo nel paese dei balocchi arcoriani, …..allegriaaa!!!!!!! -
……………………………………..guardando tre commenti piu’ su, mi devo ricredere: il diritto di censura qualche volta e’ utile……………………………………..
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@ Gianpaolo.
Beh, non accorgersi che Santoro è di parte, penalizza tutto il tuo discorso… Tolto Berlusconi, maestro in quest’arte, lui è il più fazioso partigiano che io conosco, di se medesimo. Non esistono destre o sinistre, ma soltanto l’egoista Santoro, l’egocentrico per eccellenza.
Per quanto riguarda la frase: – la faziosità degli elettori italiani è da imbecilli… – che tu condividi, ti colloca sullo stesso gradino di Santoro, il cosiddetto predellino del sò tutto io, e gli altri sono soltanto degli imbecilli! Attento a te Giampaolo, poichè, quando si precipita da quel tipo di podio, la caduta è davvero rovinosa. -
Ho paura che “da quel palco” qualcuno sia precipitato già da piccolo.
Se essere di parte, significa essere dalla propria parte, coerente con i propri pensieri, idee e valori,…. viva le persone di parte (senza nascondere pero i fatti, così come sono).
Quelli che mi fanno paura sono quelli di parte, per motivi di “borsa”, disposti a negare l’innegabile, e a inventare l’impossibile, pur di difendere il proprio Benefattore!!! E ce ne sono a flotte che lo fanno anche gratis!!!!!!!! -
Santoro fa la trasmissione più bella della RAI
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GIULIO : mi piace la tua capacità di sintesi……
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io sono di parte : non posso farne a meno .
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Caro Luca a te forse ricapiterà la possibilità di riformulare la domanda, quella della conferenza di fine anno.
Per favore aggiungi anche “mister B con voi(PDL) non dovevano cambiare le malefatte della sinistra?? O ancora meglio eliminarle . Nel modo che avete adottato avete solo preso il loro posto. QUINDI UN PERFETTO PEGGIORAMENTO SCENTIFICO.
LUCA SE TI CAPITA RICCORDAGLIELO.
ciao -
fuori argomento : per Luca Telese : come mai non si parla più della Grecia ?
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Ho scritto già su yt che con quella domanda mi sei sembrato il grande Enzo Biagi…
Con una vena di suggestiva e ammiccante ilarità da sembrare il Giamburrasca che fa la rivoluzione col giornalismo.
Cmq nella risposta sgangherata del Berly, bisogna cercare lumi come in un messaggio in codice. Ci voleva dire: “…se vi svelassi quanti del PD si fanno foraggiare da me da anni sotto il vostro naso. Sono i corrotti professionisti, da fare impallidire brambilletta”.Vorrei mandare un’e-mail alla brambilletta:
<>Ahah… che dici? mi querela? Forse sì, ma è troppo divertente, non resisto devo scrivergliela…ahah
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Ecco l’ipotetica e-mail che sopra non si legge…argh!
Cara brambilletta,
Ora che fai la guardarobiera trans del nano, il tuo sguardo spento ci rivela che hai nostalgia di quando eri uomo e mangiavi tozzi di pane. Eri sicuramente più contento/a e più onesto/a! -
Ho riascoltato per l’ennesima volta le domande che Luca ha rivolto al Presidente Berlusconi, e la risposta che ha ottenuto; e l’effetto ilare, non è cambiato. Ho continuato a sorridere circa l’ingenuità delle domande poste da un giornalista, (a cui avevo reputato una perspicacia forse troppo onerosa da ostentare sempre) al Presidente, del quale, sono fin troppo note le capacità di glissare con stile e astuzia, certe insidiose domande fatte, fuori tempo, per le quali, il Marpione, aveva avuto tutto il tempo per preparare una risposta così particolarmente strategica da far arrossire un gambero, figuriamoci un semplice giornalista di periferia, annoverato fra quei saltimbanchi della carta stampata che s’illudono, se non altro, di ripercorrere le piste economiche del travagliato Travaglio, il solo che abbia fondato il suo impero economico alla faccia del Presidente.
A chi sollecita il Luca a preparare altre domande, gli consigli anche di non ripescare nell’ovvietà, dimenticando che, sulla scena politica attuale, c’è un signore che si chiama Berlusconi, mica micio micio bau bau…! -
non sapevo che Roma fosse in periferia
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Per Margherita.
Di periferia era riferito al giornalista, di serie B. e non certo a dove abita. Tu devi essere particolarmente bella, Margherita, se tanto mi da tanto…! -
sei troppo il numero uno mi manchi alla zanzara…….
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boniii, come dice maurizio costanzo, smettete di azzuffarvi sempre.
anche se ognuno di noi ha le proprie idee ,anche diverse, ma semplici elettori,su questo blog, nessuno, dico, nessuno farebbe male ad una mosca, figuriamoci ad un extracomunitario, ad un poliziotto in servizio; tutti noi, chi piu’ o chi meno, ha gli stessi problemi di lavoro, di famiglia, di rapporto con le istituzioni, con i servizi pubblici, con gli asili, con l’universita’ etc.etc.etc..E ALLORA: perche’ scannarsi per poi difendere, da una parte e/o dall’altra, i politici o coloro che di qualunque parte siano hanno obiettivi completamente diversi dai nostri? Una classe politica che non esprime nulla, altro gli rimane che suscitare nel popolo un senso di appartenenza( dividi e impera), cosi’ rendendolo di parte pur non risolvendogli alcun che (ecco perche’ imbecilli).
TUTTI i pseudo partiti e dico TUTTI, non avendo piu’ nulla da dire politicamente, si sono inventati oggi gli antiB e proB, e a noi rimangono i problemi.
Ma allora mi chiedo, Voi, io, non vi sembra arrivato il tempo di stare dalla NOSTRA parte? tutti insieme , forse, riusciremmo a fare intendere che e’ ora di una nuova stagione:RIMARREBBE O LA RIVOLUZIONE O LA PAROLA! MA SICCOME NON SIAMO VIOLENTI(anzi il contrario), non ci rimane che utilizzare LA PAROLA.
LUCA, invece, privilegiato dalla sua professione, che gli consente di interloquire nella politica ,ma, come uno di noi, se abbandonasse simpatie per alcuni e veleni per altri, scoprirebbe che il suo non e’ un semplice impiego, un lavoro qualunque, ma la responsabilita’ di gestire quello che in paesi democratici viene definito terzo potere: IL GIORNALISTA.
fuori dagli schemi ,luca, ti verrebbero da fare domande piu’ che intelligenti, non solo a B.
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