Luigi de Magistris era ospite di «In onda», il talk di attualità condotto da Luisella Costamagna e Luca Telese (La7, dal lunedì al venerdì, ore 20.30). Il sindaco era in collegamento da Napoli, mentre in studio era presente Lorenzo Pinna, vecchio «sherpa» di Piero Angela e fresco autore di un libro sull' immondizia. Spazzatura, ancora spazzatura: è un argomento che in tv tira sempre. Ma, dopo aver preso nota della determinazione del sindaco, che si è detto molto soddisfatto dei suoi primi sessanta giorni, del suo trasporto nell' affrontare i problemi della città (sperando che non sia solo «fruscio di scopa nuova»), di qualche innocente bugia (pare che già al secondo «incontro del mercoledì con i cittadini» abbia delegato i suoi assessori), l' attenzione è corsa sui due conduttori, la torinese e il romano. Cosa vuol dire quando si presta più attenzione ai conduttori che all' ospite? Significa semplicemente che il padrone di casa ha più personalità dell' invitato; oppure, come nel nostro caso, che il padrone di casa sta mettendo in atto una strategia per la costruzione del suo personaggio. La prima osservazione degna di nota è che la Costamagna, da vera sgobbona, aveva il tavolo pieno di appunti e di ritagli di giornale, mentre Telese ostentava l' iPad, per comunicarci il suo adeguamento tecnologico (e qui potrebbe partire un' analisi sulla differenza psicologia dei due, ma non so quanto interessi). La seconda cosa evidente è che i servizi mandati in onda, specie il primo dove si parlava di de Magistris come «della prima incarnazione dell' indignazione italiana», erano di rara modestia, segno evidente del disinteresse dei due conduttori per la costruzione del programma. La terza è che a un certo punto Telese ha detto al paziente Pinna: «Ti do del tu perché siamo colleghi». Che è una di quelle frasi-spia, non molto elegante, dell' agnello che vuole farsi lupo, della latente violenza che agita ogni talk show.
Aldo Grasso – Corriere della Sera
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