di LUCA TELESE
«In questo mondo non v’è nulla di sicuro, tranne la morte e le tasse», diceva Benjamin Franklin nel lontano 1789: e invece in Italia, oggi, non sono sicure nemmeno le tasse. Ovviamente, per noi comuni mortali (e contribuenti), non è dato di sapere che ne sarà dell’Imu.
In tutto il mondo le tasse si mettono o si tolgono: da noi invece si minacciano. Solo in Italia – infatti – si può arrivare all’assurdo di una tassa “sospesa” e, per giunta, sospesa per la seconda volta in due anni. A voler essere pignoli: l’Imu è una tassa sospesa, che sostituisce una tassa soppressa, combattuta ferocemente proprio dagli stessi che l’hanno votata (ad esempio Pd e Pdl). E oggi sospesa allegramente da quelli che solo un anno fa l’avevano considerata ineluttabile (ad esempio la lista Monti). In America un parlamentare che si esibisce in un simile testacoda viene messo subito al bando (da noi entra nel governo).
L’anno scorso rimasero in dubbio l’ultima rata dell’Imu, e la sua entità, che erano state subordinate al gettito della prima rata. Quest’anno invece – non è uno scherzo – è stata sospesa la prima rata, vincolata al buon esito della copertura: ma da qui a cento giorni potrebbe scattare persino la reintroduzione totale del contributo, in automatico. È l’effetto della cosiddetta “clausola di salvaguardia”: se entro il 31 agosto il governo non dovesse riuscire a varare la riforma del tributo, a settembre si tornerebbe a pagare l’Imu, senza sconti e senza rimodulazioni. Si è scritto poco o nulla, di questa eventualità, tutt’altro che astratta e teorica. E invece potrebbe scattare, con un meccanismo automatico se – per esempio – cadesse il governo.
Questo è l’unico paese al mondo in cui un governo può dire ai suoi cittadini: o sopravvivo io, oppure pagate voi. Così anche l’Imu continua a cambiare il suo significato e se ne sta sospesa sulle nostre teste come la spada di Damocle della mitografia classica: fino a ieri era una tassa–fiction, perché sapevamo come iniziava, ma non come andava a finire. Adesso è diventata la prima tassa–ricatto della storia dell’umanità. Scatterà come una rappresaglia per punire i cittadini–sudditi, se questa estate le cose non dovessero andare bene a Letta e Alfano. Auguri.
(da linkiesta.it)
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