Luca Telese

Il sito web ufficiale del giornalista Luca Telese

Luca Telese
Luca telese

Giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico

Come funziona il ‘telebavaglio’

Se  Berlusconi avesse detto: “Da domani niente più programmi di informazione” (spero) mezzo paese sarebbe in piazza. Ma siccome Berlusconi è un genio, non l’ha detto lui: lo ha fatto dire da altri, ottenendo lo stesso effetto: un editto ventriloquesco. Ecco come: il “Telebavaglio” appare per la prima volta in commissione di vigilanza. Un deputato di centrosinistra, l’onorevole Beltrandi (radicale) si mette a lavorare di fino, stendendo un regolamento attuativo della legge sulla par condicio, molto più severo e macchinoso della stessa legge. Risultato: il centrodestra lo vota in modo entusiastico (e ti credo). Effetti. Una prima censura si abbatte su tutti i programmi di informazione Rai. Resta il problema degli altri: ci pensa l’Agcom, che estende il regolamento a Mediaset, Sky, La7 e tutti i canali privati. Un’altra follia: sarebbe come se la Pepsi Cola decidesse di togliere le bollicine, e una authority imponesse alla Coca cola di fare altrettanto. Infatti, se (purtroppo) la Vigilanza è l’editore della Rai, è possibile che le sue regole vengano imposte anche ai concorrenti? Per una tv come La7 (quella dove conduco il mio programma, Tetris)  che fonda la sua programmazione  su informazione e programmi di qualità, è  un colpo durissimo. Ecco alcune delle perle del testo. A trenta giorni dal voto 1) A decidere gli ospiti politici da invitare sono i partiti (non zaccade nemmeno nella Russia di Putin). 2) Non si può parlare di politica senza ospitare i politici voluti dai partiti. 3) Anche se si accetta di invitare i politici designati dalle segreterie, bisogna invitarne almeno 50, in massimo due settimane. Perché? Semplice: il regolamento Beltrandi impone uno per ogni lista nazionale (circa 15), più uno per ogni lista che copra 1/4 del territorio. 4) La norma  impone anche di invitare tutti i candidati presidente di tutte le regioni (moltiplicate 13 per 2-4).
5) Dettaglio curioso: la legge è già in vigore, ma il termine per la presentazione delle liste scatta domani. Quindi il calcolo di tutti gli invitati non si può ancora fare: non sono meno di 50, però. Esempio di scuola. Voglio fare una puntata sui partiti e la nuova tangentopoli? Non posso. Voglio parlare dei dissidenti finiani del Pdl? Se il Pdl vuole, mi manda Cicchitto e Verdini. Voglio fare una puntata con l’onorevole Beltrandi sulla libertà di informazione? Non posso fare nemmeno quella. Perché se i radicali mi mandano Pannella non posso avere Beltrandi. E poi perchè per intervistare lui sulla sua legge 10 minuti, devo fare dieci minuti di intervista ad altre 15 liste.  Il bello è che anche l’onorevole Beltrandi concorda su un fatto: “Applicare il suo regolamento alle tv private è una follia”. Poteva pensarci prima.

Luca


Scopri di più da Luca Telese

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

23 risposte a “Come funziona il ‘telebavaglio’”

  1. Avatar Pietro
    Pietro

    Il tuo intervento di stasera alla Zanzara Telese, in linea con quelli dei baroni della televisione, Floris, Santoro e Vespa, è stato un esempio da manuale di disonestà intellettuale. Si può pensare che il regolamento di Beltrandi, sia farraginoso, sia inapplicabile, sia sbagliato, sia quel che si vuole, ma fatto sta che poggia su una serie di dati: le tante condanne dell’autorità garante, le analisi del centro d’ascolto dell’informazione radio televisiva, i sondaggi che prima delle precedenti elezioni dimostravano la totale disinformazione fra i cittadini, che ignoravano chi si presentava e con quali programmi. Eppure ne Floris da Fazio, ne Fazio, ne Telese, hanno parlato di questi dati, che rappresentano la genesi del provvedimento di Beltrandi. Quando si dice che la battaglia dei radicali è poggiata solo su una ricerca di spazi personali se na fa una caricatura a proprio uso e consumo: io non credo Telese, Floris, Santoro, Fazio, Vespa, siano dei cretini. Quindi difendono solo con le unghie e con i denti, e con slealtà e ipocrisia, degli interessi personali e corporativi. Si vogliono ergere a liberi giornalisti, a baluardo di questo e di quello, ma si rifiiutano di rispondere dei propri errori certificati dai dati e non sanno cosa siano l’autocritica o l’umiltà.

    Prima si attaccava la par condicio dicendo imbavaglia la Rai per favorire Mediaset la tv di Berlusconi ora che questa tesi è caduta, come aveva previsto Beltrandi, la si attacca per il motivo opposto perchè colpisce anche le tv private. Il diritto del cittadino a conoscere per deliberare, all’informazione è superiore all’interesse comprensibile di pochi conduttori di andare in onda. E se è provato che questo diritto è stato calpestato è giusto provare a cambiare le cose. Ma non c’è un conduttore che abbia ragionato a partire da questi elementi di realtà. Vergogna!

  2. Avatar Antonio
    Antonio

    Pietro, non prendiamoci in giro: il regolamento di Beltrandi è una schifezza, e le condanne della cosiddetta autorità garante , per quel che mi riguarda, valgono meno di zero, visto che è stato spiegato e dimostrato che è composta da uomini legati ai partiti, in un modo o nell’altro.
    Il problema di quelli come te è semplice, e Telese ha ragione: se l’avesse fatto Berlusconi tutti in piazza contro il regime illiberale, l’ha fatto tale Beltrandi e dunque va bene, visto che è addirittura un radicale,un libertario. In teoria.

  3. Avatar Pietro
    Pietro

    A parte che io non ho mai creduto al regime e non scendo in piazza.. e che il regolamento l’hanno fatto il Pdl e Beltrandi.. Per me nasce da un’esigenza reale, testimoniata non solo dalle condanne dell’autorità garante, ma dalle analisi dei dati del centro d’ascolto, dai sondaggi che testimoniano come alle scorse elezioni si andasse a votare senza sapere le liste che si presentavano (e non penso alla lista panettieri per Milano, penso a liste e partiti veri) tutti dati di fronte a cui Telese, Fazio, Floris, Vespa, e gli altri fanno finta di non capire. Questa è disonestà intellettuale, punto e basta. Parlare del regolamento Beltrandi, anche per dire che fa schifo, senza partire da quelle che ne sono state le ragioni che ne stanno alla base, senza considerarne la genesi, senza toccare minimamente i problemi a cui voleva rispondere è un esempio d’ipocrisia e disonestà. Qualcuno mi dimostri razionalmente che non è così!

  4. Avatar Antonio
    Antonio

    Pietro, il problema sta a monte. I partiti (tutti, senza alcuna distinzione) credono che le trasmissioni di approfondimento siano una vetrina per mettersi in mostra e fare spot elettorali, ma non è così. Per quello ci sono già le comunicazioni politiche e le tribune elettorali. I partiti quelle devono usare.
    Invece i talk politici, come quelli di Santoro e Telese, seguono l’attualità ed è, o dovrebbe essere, prerogativa degli autori e dei conduttori del programma scegliere quale argomento legato all’attualità trattare e, in base a questo, chi invitare.
    Tribune elettorali e talk politici sono due cose distinte,e dovrebbero continuare ad esserlo.
    Per quanto riguarda l’autorità garante, torno a ripetere che si tratta di un organo composto da uomini legati in un modo o nell’altro ai partiti, quindi il problema delle eventuali sanzioni non me lo pongo neanche, visto che questi signori prendono provvedimenti quando fa loro comodo, e cioè a seconda degli equilibri politici del momento (per dire, ci hanno messo un anno a sanzionare la puntata di Annozero su Grillo e l’intervista di Fazio a Travaglio).

  5. Avatar saleppe

    sss

  6. Avatar Pietro
    Pietro

    Quindi.. tutti i dati oggettivi dell’autorità garante, del centro d’scolto, dei sondaggi sono automaticamente falsi.. e tutti i cittadini sono andati a votare sapendo perfettamente quali liste, quali candidati, quali programmi si presentavano.. perfetto viviamo nel migliore dei mondi possibili come diceva Pangloss.
    Tornando seri, prima delle elezioni è importante per la democrazia stabilire alcune regole per l’informazione, per via del principio del conoscere per deliberare. Semplicemente per come la vedo io la cosa più importante, l’obbiettivo principale a cui tutto il resto dev’essere subordinato è il diritto all’informazione dei cittadini. Il che non vuol dire un mega spot . Vuol dire dibattiti, giornalisti, confronti, scontri, quello che vuoi. Ma le trasmissioni di prima serata, nelle fasce di maggiore ascolto, specie sul servizio pubblico, devono avere presente questo principio e devono cercare di informare i cittadini non in modo edulcorato, ma onesto. Negli anni scorsi, lo ripeto la terza volta poi basta mi arrendo per sfinimento, non si è garantita l’informazione. Se le trasmissioni di approfondimento politico secondo quel che dici tu non hanno il compito d’informare in modo onesto e possono seguire l’estro libero dei propri conduttori, per il periodo elettorale le sospendi o le trasferisci ad altri orari e fai al loro posto le tribune. Così ti andrebbe bene? Solo per fare uno degli esempi visti con i miei occhi (ma quelli che contano sono i dati complessivi non i singoli casi): in una puntata di Ballarò prima delle scorse elezioni europee Floris manda in onda un servizio su tutti i partiti che si candidano. Prima viene un’introduzione del giornalista di Ballarò e poi qualche frase di un rappresentante di ciascun partito: il tutto dura circa 20 secondi a partito. Bene il partito radicale non viene introdotto dal giornalista, ne si sente alcuna frase di alcun rappresentante del partito: si vede una foto di Pannella che resta tre o quattro secondi e si passa alla lista successiva. Secondo la tua idea questo va benissimo perchè avviene nel pieno rispetto della libertà giornalistica di Floris, secondo me è una vera schifezza. Puntata successiva si vede il sondaggio di Panioncelli o come si chiama sulle intenzioni di voto alle europee, erano comprese le forze che superavano mi pare lo 0’5% o l’1%, i radicali che erano intorno al 2% non ci sono.. ora io da simpatizzante radicale sono attento a ciò che riguarda loro e quando vedo ste cose non ci vedo più.. ma davvero tutto ciò avviene solo per i radicali? se questo è il loro modo di gestire le proprie trasmissioni è normale che gli arrivi in testa il regolamento Beltrandi. Se non si parte a ragionare da qui ogni ragionamento è fasullo perchè prescinde dalla realtà.

  7. Avatar Antonio
    Antonio

    Pietro, io dico soltanto che non è compito dei talk indicare alla gente chi votare. Non ho detto ” va tutto bene madama la marchesa”. Le tribune non dovrebbero sostituire, ma affiancare i programmi d’informazione. Questo era il succo del mio ragionamento. E non ho mai detto ne fatto intendere che ” tutti i dati oggettivi dell’autorità garante, del centro d’scolto, dei sondaggi sono automaticamente falsi”, ma, visto che parlavi di sanzioni, ho detto che le sanzioni comminate dall’autorità garante (l’ AGCOM, insomma) valgono meno di zero perchè prese da un organo non imparziale come è stato a più riprese dimostrato.

  8. Avatar Pietro
    Pietro

    Sì ma o esiste un diritto all’informazione e se ne fanno carico le trasmissioni esistenti
    o esiste un diritto all’informazione e si realizzano trasmissioni apposite che sostituiscono i talk per il periodo elettorale nelle fasce di masismo ascolto
    o non esiste un diritto all’informazione e allora vebbè…

    Tu credi che la Rai possa mandare in onda Ballarò, Anno Zero, Porta a porta, la Gabanelli, Linea diretta, Fazio, non so che altro e in più le tribune politiche? cioè programmi di politica sette giorni su sette? La cosa più intelligente era che dell’informazione si facessero carico le trasmissioni e i conduttori esistenti, ma se non sono in grado o li si sospende o li si sostituisce.

    Comunque può essere sbagliato il regolamento Beltrandi, ma o si ragiona onestamente a partire dal fatto che Beltrandi ha constato che l’informazione minima non è stata garantita per le elezioni fin qui e che bisogna garantirla oppure si fa i finti tonti. Come Floris che dice: io sono a favore che in tv ci vadano tutti, poi esamini come ha gestito il suo spazio e ha invitato solo 5 forze politiche. Come Santoro che identifica se stesso con la democrazia e la libertà fatte persona. Come Vespa che cade dal pero e dice non capisco dove stia il problema.. O come Telese l’altra sera alla Zanzara che riduce tutta la questione a “i Radicali vogliono solo un po’ di visibilità” e piglia tranquillamente per il culo la Bonino.

    Almeno tu a fare questo discorso con me qui ci stai.. ma non c’è uno dei conduttori che in conferenza stampa o nel suo programma abbia citato in modo onesto e corretto quali erano le ragioni del tentativo di Beltrandi. Perciò non ci sto a far finta che questa gente sia libera informazione e a difenderli. Sono solo persone che difendono interessi e posizioni consolidate e sono anche dei palloni gonfiati e stanno pagando soltanto i propri errori. Credi che i radicali abbiano tirato fuori questi problemi un mese fa? Ne parlano da anni, e hanno anche provato a parlarne con i conduttori Rai e questi hanno sempre risposto “il programma è nostro noi facciamo quel che ci pare”. Se uno risponde così di fronte ai dati in commissione di vigilanza, non si può lamentare se gli arriva il regolamento Beltrandi perchè dovrebbe ringraziare che non gli arrivi una lettera di licenziamento. Quel regolamento è uno toppa a un guasto, in quanto tale non è certo la soluzione ideale. Ma se oggi tu lo cancellassi onestamente cosa succederebbe? Si tornerebbe all’esistente precedente: cioè ai cittadini che vanno a votare senza sapere quali liste, quali candidati, quali programmi si presentano. E avresti partiti invitati dieci volte e partiti neppure una. Visto che la realtà è questa io lo difendo.

  9. Avatar mercuxio
    mercuxio

    E comunque la cagata è la Par condicio…
    Perciò o mi dai programmi di intrattenimento condotti da altri in pari numero,oppure ciccia…

  10. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caro Pietro,
    mi dispiace che tu ripeta alcune pirlate che i radicali hanno messo su per giustificare il loro telebavaglio. Putroippo ti posso dire qyuesto: il mio è stato l’unicvo programma che nella scorsa campagna elettorale ha ospsitato Marco pannella. Quindi stai attento a non accomunarmi con nessun altro. Secondo: siamo arrivati alla follia che ho invitato (la settimana scorsa!) la Bonino, e che lei abbia declinato l’invito dicendo che era provata dalla sciopero. COme la mettiamo? E’ così giusto, aquesto articolo che si arriva al paradosso di una sospensione dei programmi Rai, e a una parziale censura di quelli della Sette. Capito?
    Luca

  11. Avatar saleppe

    Sluca, su srai3… sbla sbla sbla – su sla7… sblu… sblu.. sblu…
    su smediaset sble… sble… sble… SCONTEGNO, Sluca.
    Saleppe

  12. Avatar saleppe

    http://www.saleppe.wordpress.COM ….
    SERRATA SCORRI
    Sal

  13. Avatar autogrill
    autogrill

    Mourinho viola la parcondicio: il pdl va insieme all’udc, l’unione dei cascatori….

  14. Avatar autogrill
    autogrill

    regioanali: il pdl lo prende nel culo, ma vuole il ricorso d’urgenza.. i radicali accusano: erano “consensienti”…

  15. Avatar autogrill
    autogrill

    Maria de fi “LIPPI” a Balotelli: in futuro ci sarà sicuramene “posto per te”…

  16. Avatar Michelangelo
    Michelangelo

    Caro Luca

    Il Regolamento della Commissione di Vigilanza RAI per le Regionali del 2010, si puo’ leggere comodamente per intero su http://www.parlamento.it/W3/Lavori.nsf/All/B3E3DE4CE456F111C12576C60003672E?OpenDocument

    Io, che non sono un politico o un giornalista, ma un semplice spettatore che deve vincere la propria voglia di vomitare quando sente parlare i politici, trovo che il Regolamento in questione sia inutilmente burocratico e ripetitivo. Comunque sia, NON mi sembra dire che:

    1) “A decidere gli ospiti politici da invitare sono i partiti.”
    Non sta scritto da nessuna parte, mi risulta solo che debbano essere invitate persone di tutte le liste (Art.2, comma 1 , punto a; Art.3, comma 5), MA NON NECESSARIAMENTE NELLA STESSA TRASMISSIONE (Art.3, comma 7)..

    2) “Non si può parlare di politica senza ospitare i politici voluti dai partiti.”
    E’ vero che non si puo’ parlare di politica senza alcune condizioni (Art.2, comma 1, punti c e d), ma si parla di condizioni di pluralismo, tipo non si puo’ intervistare Formigoni senza contradditorio.(Art3, commi 2 e 5), E’ inoltre’ necessaria la presenza di giornalisti, cosi’ che il politico di turno non venga intervistato da un PippoBaudo qualsiasi.

    3) “bisogna invitarne uno per ogni lista nazionale, più uno per ogni lista che copra 1/4 del territorio, in massimo due settimane.”
    A dire il vero c’e’ scritto solo che il 50% del tempo deve essere dedicato a soggetti politici che abbiano presentato candidature in almeno 1/4 del territorio dove si vota (Art.3, comma 5, punto a, e comma 6). La ripartizione del tempo avviene nell’ambito di cicli di 2 settimane (Art. 3, comma 8) , anche se qui hanno fatto parecchio casino. Da quello che capisco, se fossero davvero 15 i politici da invitare bisognerebbe invitarne 7 un giorno e 8 in un altro. Non mi sembra impossibile. Non e’ chiaro, comunque, se possono essere spalmati in trasmissioni diverse, ma di pari ascolto (Art.3, comma 7).

    4) “La norma impone anche di invitare tutti i candidati presidente di tutte le regioni .”
    La norma impone di dedicare il 50% del tempo a far confrontare i candidati Presidenti delle Regionali, non c’e’ scritto pero’ da nessuna parte che debbano essere di tutte le Regioni (Art. 3, comma 5, punto b, e comma 6). C’e’ pero’ l’obbligo del confronto, per cui non si puo’ avere quel buffone di Zaia che parla da solo. Io personalmente non ne vedo l’ora, perche’ il candidato della Sinistra nel Veneto e’ per me un Illustre Sconosciuto. Vorrei vedere se merita o no il mio, pur inutile, voto.

    Questa norma sara’ inutilmente burocratica e richiederebbe qualche norma esplicativa, ma la cosidetta “censura” mi sembra un po’ meglio dello scempio che ho visto, ad esempio, alle europee. Io non ho sentito nessuno parlare di quello che avrebbe fatto nel nuovo Parlamento Europeo del dopo Lisbona (tranne la Bonino, che pero’ stava truffando i sui elettori, sapendo che a Bruxelles non ci sarebbe mai andata per non cedere un posto al PD in Senato). Ancora peggio, i giornalisti non hanno fatto domande a riguardo. Dai politici ho sentito solo il solito vomito. Adesso, io non vorrei che per le Regionali i politici mi parlassero del terremoto in Cile, oppure che stessero ad insultarsi per la manifesta incapacita’ dei rappresentanti del PdL a Roma. Vorrei che parlassero in concreto di cosa fare nelle Regioni, in special modo nella mia. Vorrei sapere di che morte devo morire. Ben vengano, percio’, le tribune elettorali. Poi, se a qualcuno manca Vespa, questo tornera’ tra un mese e mezzo. Nel frattempo ce ne faremo una ragione.

    Spero che non chiudano la tua trasmissione o che non la affidino a Barbareschi. Per il resto penso che saprai comunque cavartela.

  17. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Caor Michelangelo,
    la cadenza del “ciclo” è indicata, ed è bisettimanale. Il calcolo dei candidati presidnete è per difetto, e supera i 30 solo quello: calcola che in Puglia soltanto sono cinque! Altro capolavoro: la par condicio è già in vigore ma le liste non sono ancora ratificate. Quindi non sono indicati i “soggetti aventi diritto”. Ripeto. Ti sei accorto che la Rai ha cancellato tutte le sue trasmissioni?
    Luca

  18. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Altro dettaglio che chi non è un dottor sottile non coglie: tutti i programmi sono assimillati alle regole della “comunicazione politica”. Ergo gli inviti vengono indiririzzati ai partiti e gestiti da loro. Al contrario di quanto prescrive la par condicio che distingue fra infromazione poitica e comunicazione politica.
    Luca

  19. Avatar marcos
    marcos

    Non capisco tanto clamore, in Italia fatta la legge trovato l’inganno. Visto che il bavaglio è stato messo per 4 settimane consiglierei ai vari Santoro, Annunziata e Floris di chiedere ospitalità a Sky oppure Cielo visibile sul digitale terrestre e fare i loro programmi traslocando per un mese la pubblicità sulle Tv di Murdoch… Lo “squalo” sarebbe ben lieto di accettare. E poi pubblicizzare gli eventi sui giornali possibilmente non di regime. E’ un’idea, non credi Telese?

  20. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Articolo 3 comma 8. In ogni caso la ripartizione degli spazi nelle trasmissioni di comunicazione politica nei confronti dei soggetti politici aventi diritto deve essere effettuata su base bisettimanale, garantendo la parità di trattamento nell’ambito di ciascun periodo di due settimane di programmazione.

  21. Avatar Luca Telese
    Luca Telese

    Articolo 6 comma 4. “Le trasmissioni di informazione, con l’eccezione dei notiziari, a partire dal decorrere del termine ultimo per la presentazione delle candidature, sono disciplinate dalle regole proprie della comunicazione politica”.

  22. Avatar Pietro
    Pietro

    Per rispondere al punto 10 di Luca.. io non ce l’ho col tuo programma. Ma sei tu che non devi confonderti: il regolamento Beltrandi non è stato fatto sul tuo programma, ma su quelli della Rai, perciò il fatto che tu possa esserti comportato in modo più corretto va a tuo onore ma non c’entra nulla. Dopo tutto a farlo è stata una commissione Rai, presa visione di una serie di problemi che nelle campagne elettorali precedenti si erano presentati. Dovresti incazzarti con i tuoi colleghi del servizio pubblico pagato col canone. Beltrandi ha fatto una battaglia per il diritto al conoscere per dleiberare di noi cittadini: se questi programmi non garantiscono un diritto minimo all’informazione proviamo a farne altri più adeguati. Semplicemente questo. Poi a posteriori se la Rai non fa le tribune e disattende al suo stesso regolamento evidentemente la battaglia di Beltrandi è fallita. Comunque mi dispiace che tu non riesca ad andare al di là di te stesso e del tuo programma. Il rispetto per la tua professionalità e per quella dei tuoi collaboratori è importante, ma il tentativo di avere delle elezioni democratiche lo è UN POCO di più. Ora che tornerai in onda ti guarderò

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.